Chiamate un dottore!, recensione: una commedia moderna che arriva al cuore

Chiamate un dottore,

La recensione di Chiamate un dottore!, l’ispirata commedia di Tristan Séguéla con Michel Blanc e l’esordiente Hakim Jemili: una storia divertente e a tratti nostalgica, che fa ridere di gusto e valorizza due interpreti davvero azzeccati

Serge e Malek, il medico e il fattorino

Serge (Michel Blanc) è un disincantato medico notturno di Parigi. Lavora su chiamata ma rischia di essere radiato a causa di alcuni gravi errori commessi durante l’esercizio della sua professione. Una volta restato solo durante la vigilia di Natale, l’uomo è costretto suo malgrado a coprire tutte le emergenze. Le chiamate diventano sempre più numerose ed incalzanti, finché non gli viene comunicato l’indirizzo di Rose (Solène Rigot), una ragazza che conosce bene e che rischia di perdere la vita per aver ingerito troppo ansiolitici. Una volta arrivato a casa sua, Serge si imbatte in Malek (Hakim Jemili), un buffo fattorino biker di Uber Eats. L’incontro tra i due darà vita ad un grosso malinteso che non tarderà a stravolgere l’esistenza di entrambi.

Scambio d’identità

Chiamate un dottore! fonda la sua comicità su uno dei più classici escamotage: lo scambio di persona, che in questo caso avviene tra un medico notturno e un fattorino di Uber Eats. I due sono completamente diversi l’uno dall’altro, tanto dal punto di vista caratteriale quanto da quello per così dire “sociale”. Il primo è disilluso e soprattutto disinnamorato della propria professione, l’altro è ottimista e possiede un cuore grande. L’incontro cambierà per entrambi il modo di vedere la vita, ed è in questo che maggiormente si apprezza la delicatezza di una commedia che sa divertire ma anche andare oltre raccontando una bella storia. Non manca nemmeno l’elemento sentimentale, del quale si stente l’odore sin dai primi minuti.

Chiamate un dottore! - Hakim Jemili
Chiamate un dottore! – Hakim Jemili

Una storia attuale

La storia raccontata non è forse la più innovativa, eppure l’assenza dell’elemento novità non toglie nulla ad un film che possiede davvero molte frecce nel proprio arco. Con uno sviluppo delizioso e una trama scorrevole, Chiamate un dottore! appare decisamente attuale. Complice il periodo post-Covid – con medici e runner in prima fila – i personaggi descritti dalla pellicola riescono davvero a conquistare. Il loro insegnamento, infine, non va sottovalutato: per aiutare le persone non basta uno stetoscopio e qualche scatola di medicinali. Serve il potere dell’ascolto, dell’empatia, e tanta voglia di mettersi al servizio dell’altro.

Un’amicizia che migliora la vita

A Tristan Séguéla va riconosciuto il merito di aver scelto due attori davvero azzeccati per interpretare i suoi protagonisti: il veterano Michel Hakim e l’esordiente Blanc Jemil. Difficile immaginare una coppia capace di incastrarsi meglio e di creare un’alchimia altrettanto vincente. La loro amicizia è fresca ma pronta a gettare radici profonde. Uno di quei rapporti che cambia la vita di chi li trova, come ammirato in predecessori quali il successone del 2011 Quasi amici. Insieme a Serge e a Malek lo spettatore può ridere, riflettere e persino commuoversi. Insomma, una commedia che soddisfa sotto tutti i punti di vista.

Chiamate un dottore! arriva nelle sale italiane il 2 settembre distribuito da Medusa Film.

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