Calcinculo, recensione del coming of age sui generis con Andrea Carpenzano presentato a Berlino

Calcinculo - Andrea Carpenzano
Calcinculo - Andrea Carpenzano

La nostra recensione di Calcinculo, un coming of age sui generis autoriale di Chiara Bellosi, che discute di femminilità e stereotipi, con Andrea Carpenzano e Barbara Chichiarelli, presentato alla Berlinale 72

“È sempre tardi per quelle come noi”. Tardi per cambiare, per crescere, per sbocciare. E se un incontro fortunato potesse minare le fondamenta di questa certezza granitica? E se si potesse imparare a volare? Calcinculo, opera seconda di Chiara Bellosi è la storia di due anime che si tangono, due femminilità che si sfiorano e si accarezzano, due bruchi che non sanno, o hanno dimenticato, di essere farfalle. Presentato nella sezione Panorama del Festival di Berlino 2022, il film è un coming of age sui generis dalla chiara impronta autoriale, un piccolo esperimento dalle grandi ambizioni che avrebbe goduto di maggiore disinibizione. 

Calcinculo - Gaia Di Pietro e Barbara Chicchiarelli
Calcinculo – Gaia Di Pietro e Barbara Chichiarelli

Benedetta da chi?

Benedetta (Gaia Di Pietro) è una quindicenne che vive una situazione familiare problematica, con un padre assente e una madre che riversa su si lei i suoi rimpianti. La ragazza soffre di disturbi alimentari ed ha un carattere schivo e taciturno. La percezione del mondo che la circonda inizia a cambiare quando incontra Amanda (Andrea Carpenzano), una disinvolta ragazza transegender, con velleità attoriali, che vive di espedienti nel suo camper mentre lavora come giostraia ambulante. L’ingresso della protagonista nel mondo inquieto e randagio della sua nuova amica le farà scoprire inediti lati di sé. Le fiabe, però, per loro natura, non sono fatte di solo farfalle e paillettes.

Calcinculo - Andrea Carpenzano e Gaia Di Pietro
Calcinculo – Andrea Carpenzano e Gaia Di Pietro

Le farfalle vivono pe’ fasse belle

Benedetta e Amanda. Un augurio di gioia e tranquillità è racchiuso nel nome dell’una, il bisogno di essere amata (in latino “da amare”) in quello dell’altra. Eppure l’una vive un’esistenza infelice, intrappolata in un universo familiare che le pare asfittico e l’altra sembra incapace di maneggiare l’amore, brama affetto ma è troppo orgogliosa per ammetterlo. Ad accomunarle è lo sguardo giudicante che la società punta loro addosso a causa del loro aspetto, così distante da una presunta normalità. Insieme sembrano poter toccare il cielo con un dito. In un mare di insicurezze, di una sola cosa sono certe: la vita è come la giostra dei seggiolini volanti, il cancinculo appunto; ogni tanto c’è bisogno di collaborare e di un bella spinta per poter afferrare il trofeo. 

Calcinculo - Gaia Di Pietro e Andrea Carpenzano
Calcinculo – Gaia Di Pietro e Andrea Carpenzano

Paura di volare

L’esordiente Gaia di Pietro ha la sensibilità giusta per rendere credibile la timida e impacciata protagonista, ma a rubare la scena per tutta la durata del film è certamente Andrea Carpenzano, che dimostra nuovamente un fulgido talento. Androgina, longilinea, ammaliante la sua Amanda cela con un umorismo sprezzante una malinconia che l’attore comunica attraverso i suoi occhi felini. La regista segue le sue protagoniste permettendo allo spettatore di scoprire il mondo che le circonda attraverso il loro sguardo, ma non riesce sempre a cogliere la profondità delle due ragazze, che risultano solo abbozzate. Non fa eccezione, relativamente a questo stentato approfondimento, la madre di Benedetta, interpretata da una sempre impeccabile Barbara Chichiarelli. Il film non scende mai ad indagare le ambiguità dell’umanità che racconta; benchè non ci siano personaggi totalmente positivi nella pellicola, questa non si preoccupa mai di sondare la loro zona grigia, restando piuttosto superficiale. Ogni volta che Calcinculo sta per spiccare il volo, insomma, gli vengono tarpate le ali.

Calcinculo. Regia di Chiara Bellosi. Con Gaia Di Pietro, Andrea Carpenzano, Barbara Chichiarelli, Giandomenico Cupaiuolo, Francesca Antonelli, Alessio Praticò, Claudia Salerno, Rachele Petavrachi, Germana Petavrachi, Paola Tintinelli e Emanuele Maiorano. Al cinema dal 24 marzo, distribuito da Luce Cinecittà.
VOTO:
2 stelle e mezza

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