Waiting for the Barbarians, recensione: un film senza tempo, che paga caro l’impianto letterario

Waiting for the Barbarians
Waiting for the Barbarians

La recensione di Waiting for the Barbarians, il film diretto da Ciro Guerra con Johnny Depp, Robert Pattinson e Mark Rylance: tratto dal romanzo del premio Nobel J. M. Coetzeel, racconta una storia priva di vincoli temporali ma sente il peso dei suoi tanti silenzi

Vita di frontiera

Un magistrato (Mark Rylance), amministratore di un avamposto di frontiera al confine di un impero senza nome, aspetta con impazienza la tranquillità della pensione. L’arrivo del gelido Colonnello Joll (Johnny Depp), tuttavia, stravolge la quiete dell’intero agglomerato. Incaricato di riferire le attività dei “barbari” e di assicurare protezione al confine, Joll comincia a condurre una serie di spietati interrogatori. Tale atteggiamento, unito alla tortura di una giovane donna barbara (Gana Bajarsajhan), spingono quindi il magistrato ad una crisi di coscienza e ad un disperato atto di ribellione.

Una storia senza tempo

Il più grande pregio di Waiting for the Barbarians è la capacità di raccontare una storia senza tempo, universalmente valida. C’è un nemico alle porte col quale non basta più convivere: bisogna annientarlo. Ragionando su integrazione e legge morale, i tre protagonisti forniscono risposte diverse. Il colonnello Joll interpretato da Johnny Depp è intenzionato a farsi rispettare con la violenza: non si può andare d’accordo con i propri nemici, guai a tendere loro la mano. E il suo comportamento, purtroppo, appare attuale oggi quanto nell’epoca mai definita che fa da ambientazione alla pellicola.

Waiting for the Barbarians - Johnny Depp è il Colonnello Joll
Waiting for the Barbarians – Johnny Depp è il Colonnello Joll

Cast stellare

In opposizione all’imperturbabile Joll c’è il magistrato interpretato da Mark Rylance, pronto a disubbidire in nome di ciò che reputa giusto. L’attore premio Oscar, col suo volto da brav’uomo, incarna alla perfezione i valori del coraggio e della lealtà. Nel mezzo si posiziona il soldato Mendel, che ha il volto di Robert Pattinson: per lui gli ordini vanno rispettati e, a ben pensarci, la violenza può dare anche un certo piacere sadico. Il cast stellare di cui beneficia la pellicola dà pregio ai personaggi, dei quali si intuisce lo spessore proprio delle opere letterarie (il film è tratto da Aspettando i barbari di J. M. Coetzee).

La bellezza esotica del deserto

Peccato però che il peso di Hollywood tenda a farsi sentire un po’ troppo, appesantendo gli ingranaggi della storia. La narrazione è divisa in quattro sottosezioni, che scandiscono il tempo col passare delle stagioni. I ritmi scanditi dalla regia del colombiano Ciro Guerra risultano lenti e diluiti, restituendo così la solennità di alcune scene ma al tempo stesso rendendone vuote delle altre. I silenzi, in particolare, creano un senso di vuoto che alla lunga può stordire. Molto affascinante la fotografia, che valorizza gli esterni e la bellezza esotica di Ouarzazate, in Marocco.

Waiting for the Barbarians è nelle sale italiane dal 24 settembre. La pellicola, presentata in anteprima alla 76ª Mostra del Cinema di Venezia, è stata accolta con entusiasmo dal pubblico. Primo in classifica, è il film che maggiormente ha riempito le sale nel week-end del 26-27 settembre 2020. Un vero trionfo per il film dal respiro hollywoodiano ma nato da una produzione italiana: la Iervolino Entertainment fondata da Andrea Iervolino e Monika Bakardi.

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