Tra due mondi, recensione: Juliette Binochet nella lucida riflessione sul precariato di Emmanuel Carrère

Tra due mondi - Juliette Binoche - Foto di Christine Tamalet
Tra due mondi - Juliette Binoche - Foto di Christine Tamalet

La nostra recensione di Tra due mondi, lucida riflessione sul precariato di Emmanuel Carrère, con un’eccellente Juliette Binoche alla guida di un cast di non professionisti alle prese con disoccupazione e lavori sottopagati

Esperire al fine di raccontare. Immergersi in una realtà totalmente lontana dalla propria quotidianità per poter vivere sulla propria pelle i disagi di una fetta spaventosamente ampia della società. Utilizzare le proprie capacità, sfruttare il proprio privilegio, per dar voce a chi forse dimentica o non ha tempo di ricordare di avere una voce. È ciò che si propone il regista francese Emmanuel Carrère, al fianco della sua protagonista, nel suo nuovo film Tra due mondi, adattamento dell’inchiesta autobiografica Le Quai de Ouistreham della giornalista di Le Monde Florence Aubenas. Pellicola d’apertura della Quinzaine des Réalisateurs al Festival di Cannes 2021, il film, infatti, è un’indagine lucida sul mondo del precariato e della disoccupazione.

Tra due mondi - Hélène Lambert e Juliette Binoche - Foto di Christine Tamalet
Tra due mondi – Hélène Lambert e Juliette Binoche – Foto di Christine Tamalet

Il limbo di Marianne

Marianne (Juliette Binoche), in seguito al tradimento del marito, ha lasciato la glamour Parigi per trasferirsi nella ben più modesta Caen in Normandia. Priva di qualunque fonte di sostentamento, la protagonista tenta di trovare lavoro attraverso un ufficio di collocamento. Inizia così a lavorare per un’impresa di pulizie. Tra turni massacranti e paghe misere, Marianne stringerà sinceri legami con le sue colleghe, la giovane timida Marilou (Léa Carne) e la sfacciata madre single Christelle (Hélène Lambert). C’è una verità che, però, la protagonista nasconde alle sue nuove amiche. Marianne, infatti, è in realtà una scrittrice di successo fintasi lavoratrice precaria per poter scrivere un libro sulla condizione delle classi meno abbienti. 

Tra due mondi - Juliette Binoche -Foto di Christine Tamalet
Tra due mondi – Juliette Binoche -Foto di Christine Tamalet

Indagine sul precariato 

Seguendo l’attenta indagine di Marianne, Tra due mondi porta a galla l’universo del precariato con una lucidità scientifica. Protagonisti del film sono donne e uomini in bilico costante tra la debilitante disoccupazione e lavori sottopagati che li piegano fisicamente e psicologicamente. Genitori pronti all’umiliazione pur di garantire una parvenza di stabilità per i propri figli; ragazzi costretti a rinunciare ai propri sogni perché impossibilitati economicamente a seguire le proprie inclinazioni. Il piglio documentaristico del film permette di rendere manifesta e credibile la stanchezza e la disillusione di personaggi che pur sfiancati da massacranti turni di lavoro, non perdono mai la propria genuinità, il proprio carisma e tutta la loro gentilezza. In questo senso la scelta di far interpretare tutti i ruoli dei comprimari ad un cast di attori non professionisti permette alla messa in scena di essere ancora più vivida ed autentica. 

Tra due mondi - Hélène Lambert, Léa Carne e Juliette Binoche - Foto di Christine Tamalet
Tra due mondi – Hélène Lambert, Léa Carne e Juliette Binoche – Foto di Christine Tamalet

Una questione di prospettive  

A tenere le fila della pellicola nel ruolo della protagonista resta una delle più talentuose attrici francesi contemporanee, un Juliette Binoche che riesce a calarsi nei panni di Marianne con estrema credibilità. Scrittrice dai nobili intenti, la protagonista si finge in difficoltà economiche per poter rendere ancora più vivida e concreta la denuncia che sarà alla base del suo nuovo libro. Intanto, però, commossa dalla genuinità di chi incontra lungo il suo cammino resta vittima del suo stesso inganno a fin di bene e rischia di distruggere ogni rapporto sincero che ha creato. Binoche restituisce tutte le sfaccettature di questo affascinante personaggio. Tanto affascinante che in alcuni momenti Carrère sembra più interessato a indagare il dilemma morale della protagonista che la problematica situazione lavorativa dei comprimari, mantenendo uno sguardo sempre forse troppo scientifico rispetto all’oggetto dell’indagine. Uno sguardo forse troppo esterno per diventare empatico. 

Tra due mondi. Regia di Emmanuel Carrère. Con Juliette Binoche, Hélène Lambert, Louise Pociecka, Steve Papagiannis, Aude Ruyter, Jérémy Lechevallier, Kévin Maspimby, Faïçal Zoua, Arnaud Duval, Didier Pupin, Léa Carne. Dal 7 aprile al cinema, ditribuito da Teodora Film.

VOTO:

3 stelle

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