Arriva in streaming Io resto a casa, il film di Paolo Casalis sui primi 14 giorni di quarantena dovuti all’emergenza Coronavirus, attraverso i racconti di cinque Youtuber e decine di video e fotografie.
Il termine “quarantena” deriva dai 40 giorni di isolamento cui venivano sottoposte le navi provenienti da zone colpite dalla peste nel XIV secolo. Il 30 Gennaio 2020 l’OMS ha indicato in 14 i giorni di quarantena necessari per contenere la diffusione del nuovo Coronavirus. La mattina del 10 Marzo 2020 tutti gli italiani si sono risvegliati in quarantena. Come Salgari scrisse della sua Malesia senza mai lasciare l’Italia, così in Io resto a casa, Paolo Casalis racconta i primi 14 giorni dall’entrata in vigore del Decreto del 10 Marzo 2020 senza mai lasciare le mura di casa.
Un film realizzato senza telecamere, interamente sul web, attraverso il racconto diretto di cinque Youtuber e decine di video e fotografie provenienti da ogni parte d’Italia e condivisi sui social. Quattordici giorni di paure, speranze, entusiasmo, noia, normalità e straordinarietà. Quattordici giorni che ricorderemo per sempre.
Il 50% dei proventi di questo film sarà destinato alla raccolta fondi #andràtuttobene per rafforzare la terapia intensiva degli ospedali di Alba e Bra.
La mattina del 10 marzo, come tutti gli italiani, mi sono risvegliato “in quarantena”.
Di fronte a un evento epocale, il primo istinto di un documentarista è quello di raccontare la realtà, di provare a imprimerla sulla pellicola. Ma come fare, quando non è possibile allontanarsi da casa, quando non si possono realizzare interviste o incontri di alcun tipo?
Io resto a casa è un film (chissà, forse il primo in assoluto, anche se sarebbe un triste primato) realizzato senza mai lasciare le quattro mura della mia abitazione privata.
Il racconto della quarantena, fatto di paura e di angoscia, ma anche di divertimento, ozio e noia, è affidato a cinque Youtuber. Sì, proprio quegli Youtuber cui solitamente si associano solo le recensioni dei videogames, i consigli per il trucco e altre inutili facezie e che in questi giorni, con i loro Vlog quotidiani, producono “dal basso” il principale e più affidabile racconto per immagini del nostro Paese.
Un racconto in cui si riflettono i sentimenti, le speranze, le paure di tutti gli italiani, pervaso da quell’istinto vitale che ci fa comunque andare avanti, nonostante tutto.
A comporre il mosaico di 14 giorni lunghi, inediti e comunque memorabili, concorrono anche decine di filmati e di fotografie condivise sui social in ogni parte d’Italia, dai canti sul balconi per esorcizzare la paura ai selfie del personale ospedaliero, fino alla tragica lettura delle pagine dei necrologi nella provincia di Bergamo.
