Evelyne tra le nuvole, recensione: una commedia “slow” che non trova il focus del racconto

Evelyne tra le nuvole - Eleonora Giovanardi (foto Orange Film)
Evelyne tra le nuvole - Eleonora Giovanardi (foto Orange Film)

La recensione di Evelyne tra le nuvole, un film della regista Anna Di Francisca con Eleonora Giovanardi e Violante Placido che parla di slow living e di contatto con la natura ma che rimane fin troppo vaporoso ed etereo

In un epoca in cui stiamo man mano riscoprendo il valore e i benefici dello slow living e dello slow food, cioè del vivere e mangiare in maniera lenta, non poteva mancare un film che in qualche modo provasse a raccontare cosa voglia dire il contatto più prossimo con la natura. Anna Di Francisca ha perciò scritto e diretto Evelyne tra le nuvole, con protagonisti la Eleonora Giovanardi di Quo Vado e La California, Antonio Catania (Boris 4) e Violante Placido, peccato che però il pur nobile tentativo si scontri con la realtà di un film troppo debole nella costruzione e troppo incerto negli intenti per sostenerne le ambizioni.

A contatto con la montagna

Una donna sui quarant’anni di nome Sofia (Eleonora Giovanardi) vive in un paesino di montagna isolato dal mondo, dove persino internet prende a malapena. Sofia gestisce un antico casale trasformato in agriturismo e si occupa delle sue mucche, oltre che delle sue erbe e del suo latte. Ha deciso di ristrutturare quel luogo, ereditato dai genitori, per poi convertirlo in un posto dove accogliere turisti che approdano lì un po’ da tutte le parti, in cerca di pace ma anche di sapori imperdibili per regalare loro un’esperienza genuina di vita di montagna. Un giorno al casale si presentano due uomini, entrambi di origine italiana ma stranieri: Richard (Gilbert Melki), un ingegnere francese arrivato lì per concludere un affare che porterà all’installazione di un ripetitore telefonico e Anthony (Antonio Catania), un imprenditore italoamericano che cerca di smerciare letteralmente le sue lumachine di terra. Nel frattempo, in paese, l’ipertecnologica Erika (Violante Placido) e suo padre Mario (Andrea Roncato) cercano di spingere affinché il progetto del ripetitore vada finalmente in porto, ma in aiuto di Sofia accorrerà dalla Francia Claire (Claire Nebout), una vecchia amica di famiglia decisa a preservare la naturale integrità di quel paradiso.

Evelyne tra le nuvole - Claire Nebout e Eleonora Giovanardi (foto Orange Film)
Evelyne tra le nuvole – Claire Nebout e Eleonora Giovanardi (foto Orange Film)

Lo scotto dell’indecisione

Il problema principale di Evelyne tra le nuvole è che non si capisce mai esattamente dove voglia andare a parare, o meno prosaicamente cosa stia cercando di raccontare. È una domanda che guardando il film sovviene spesso perchè la sensazione preponderante è quella di un lavoro senza un minimo comune denominatore, se non la volontà di rappresentare un mondo incontaminato e puro alle prese con l’avanzamento di una modernità inutile se non spaventosa. Sembra quasi di assistere ad una pellicola militante per certi versi, e non aiuta a sciogliere l’amletico dubbio il fatto che la scrittura non abbia neanche ben presente che tipo di tono o di registro adottare. Anna Di Francisca (già candidata ad un David nel ’97) si impegna a portare avanti un’idea e nel mettere in scena nella maniera più realistica possibile questa amena arena di montagne, boschi e piccoli paesini, ma inciampa proprio in alcuni grossolani errori di costruzione e caratterizzazione dei personaggi, di esposizione del tema e di struttura narrativa. Evelyne tra le nuove rimane quindi un’opera fedele al suo titolo, ma non nella maniera migliore: confusa, distratta, sbadata, non priva di amore ma di attenzione.

Evelyne tra le nuvole - Gilbert Melki (foto Orange Film)
Evelyne tra le nuvole – Gilbert Melki (foto Orange Film)

Tanti colori, poco colore

La confezione di Evelyne tra le nuvole appare paradossalmente ultrapop e colorata, specialmente nelle (brutte) sequenze di realtà virtuale e questo è ovviamente merito sì di una scelta stilistica precisa, ma che dà adito ad un’incoerenza di fondo un po’ disturbante. Intendiamoci, non c’è nulla di male o sbagliato nel rappresentare la natura e la montagna in tutti i suoi splendidi colori, ma allora perché alternare le scene più bucoliche e autentiche a quelle plastificate e ipercinetiche del mondo virtuale in cui Erika si rifugia? A questo punto sarebbe stato meglio dare al personaggio di Erika uno spazio ed un’importanza narrativi maggiori per poter evidenziare con maggiore efficace il contrasto tra i due mondi, peccato che invece il film preferisca concentrarsi su personaggi senza uno scopo (Anthony) e situazioni al limite dell’assurdo (la sottotrama romantica). Questa confusione anche stilistica non fa che aumentare i rimpianti e le perplessità di fronte ad un film che invece avrebbe potuto rappresentare una bella vetrina verso lo slow living, magari raccontandone anche gli aspetti meno piacevoli e più “scomodi”.

Evelyne tra le nuvole - Gilbert Melki, Eleonora Giovanardi e Claire Nebout (foto Orange Film)
Evelyne tra le nuvole – Gilbert Melki, Eleonora Giovanardi e Claire Nebout (foto Orange Film)

Il cast fa quel che può

Evelyne tra le nuvole ha quantomeno il merito di riunire un cast di nomi più o meno conosciuti tra cui spiccano, nonostante l’inconsistenza dei propri personaggi, Antonio Catania e Gilbert Melki. Il resto dei comprimari si limita ad un lavoro senza fronzoli e col pilota automatico inserito sebbene Eleonora Giovanardi dimostri ancora una volta di avere i tempi perfetti per la commedia e la giusta dose di carisma per rendere un filo interessante un personaggio come quello di Sofia, che è un po’ lo specchio di un film tanto sicuro all’esterno quanto incasinato all’interno. O forse neanche poi così sicuro visto che il ritmo procede a scossoni tra un primo atto decisamente sottotono e un terzo in cui accadono fin troppe cose, ciascuna di esse non adeguatamente sviluppata. Evelyne tra le nuvole ha quindi il merito di voler gettare luce su una strada poco battuta dal cinema italiano, ma anche il demerito di non essere mai sufficientemente a fuoco in nessuno dei suoi elementi, senza riuscire quasi mai neanche a trovare il meraviglioso nell’ordinario. E se neanche una mucca sollevata in cielo da un gru riesce a farci sentire nulla, qualcosa vorrà pur significare.

Evelyne tra le nuvole. Regia di Anna Di Francisca con Eleonora Giovanardi, Gilbert Melki, Antonio Catania, Violante Placido, Andrea Roncato e Claire Nebout in uscita oggi 30 maro nelle sale distribuito da Orange Film.

VOTO:

Due stelle

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