Maader Folk è il nuovo album di Davide Van De Sfroos a distanza di ben sette anni dal suo ultimo lavoro discografico
È una madre consolatrice, benevola. Entrata nei sogni di Davide Van De Sfroos per ricordargli l’origine folk del suo mondo e suggerirgli il titolo del nuovo album:
da venerdì 17 settembre Maader Folk estende a tutti il suo abbraccio, sancendo il ritorno del cantautore sulle scene musicali a distanza di sette anni dall’ultimo lavoro in studio.
Il disco, fuori negli store fisici e digitali per BMG/MyNina, è il coraggioso viaggio in 15
tracce che Van De Sfroos ha deciso di intraprendere per abbracciare ancora una volta un
linguaggio che è di tutti, radicato nei valori della cultura italiana. Un viaggio che ora lo riporta al folk e a certi sapori celtici degli esordi, ora lo avvicina a sonorità inedite, curiose e sperimentali, grazie anche alla collaborazione col produttore Taketo Gohara.
«Nello sguardo della Maader Folk ci sono immagini surreali e simboliche che abbracciano le
persone e i loro luoghi, la loro terra. In questo disco c’è anche lo slancio verso la speranza e la voglia di respiro per un nuovo viaggio che non dimentica il passato». Canzoni piene di storia e di storie, che hanno dovuto attendere il periodo del lockdown per uscire: alcune hanno visto la luce pochi giorni prima di registrare, altre sono rimaste nascoste per anni in
un cassetto. È il caso di Oh Lord, Vaarda Gio, preghiera libera e solenne dalle sonorità gospel, potente inno in cui le voci di Davide e Zucchero Sugar Fornaciari si amalgamano fino a fondersi in una sentita richiesta di protezione a chi ci veglia da lassù. Il forte significato del brano, impreziosito dalle alchimie sonore di Taketo, è esemplificato nel videoclip presentato nell’ambito della 78^ Mostra Internazionale dell’Arte Cinematografica di Venezia : un inedito grandangolo sul quotidiano dell’intellettuale Mauro Corona, racconto in musica della dimensione più pura del dialogo tra l’uomo, il divino e il mondo.
