Citadel, recensione primi due episodi: Richard Madden e Priyanka Chopra insieme per salvare il mondo

Citadel - Richard Madden e Priyanka Chopra Jonas (foto Prime Video Italia)
Citadel - Richard Madden e Priyanka Chopra Jonas (foto Prime Video Italia)

La recensione dei primi due episodi di Citadel, l’attesa serie tv spionistica di Amazon Prime con Richard Madden, Priyanka Chopra e Stanley Tucci: tanto ritmo e una buona chimica compensano un’esecuzione prevedibile

Dopo tante anticipazioni, una massiccia campagna pubblicitaria e una lunga produzione resa ancora più difficoltosa dal Covid arrivano finalmente su Prime Video i primi due episodi di Citadel, la serie spionistica scritta e prodotta dai fratelli Russo con protagonisti Richard Madden, Priyanka Chopra, Stanley Tucci e Lesley Manville. Siamo molto lontani dal mondo di John le Carré o di capolavori come La talpa o I tre giorni del condor, ma se le vostre aspettative non sono particolarmente alte c’è anche di che divertirsi.

Citadel e Manticore

Otto anni fa l’agenzia indipendente di spionaggio super segreta Citadel è stata distrutta da un attacco degli agenti di Manticore, un’associazione formata dalle sei famiglie più potenti e spietate al mondo che vogliono distruggere lo status quo mondiale per riformarlo completamente. Con la caduta di Citadel, tutti i ricordi degli agenti scelti Mason Kane (Richard Madden) e Nadia Sinh (Priyanka Chopra Jonas) sono stati cancellati, ma loro sono riusciti miracolosamente a salvarsi da uno spaventoso disastro ferroviario. Da allora sono rimasti nascosti costruendosi una nuova vita con nuove identità, entrambi ignari del proprio passato. Tutto cambia la notte in cui Mason viene rintracciato dal suo ex collega di Citadel, Bernard Orlick (Stanley Tucci), che ha disperatamente bisogno del suo aiuto per impedire a Manticore di stabilire un nuovo ordine mondiale. Perché ora che Citadel è caduta Manticore è diventata sempre più potente e influente, grazie anche al lavoro nell’ombra dell’ambasciatrice britannica negli Stati Uniti Dahlia Archer (Lesley Manville).

Citadel - Richard Madden e Stanley Tucci (foto Prime Video Italia)
Citadel – Richard Madden e Stanley Tucci (foto Prime Video Italia)

La fiera dei cliché

Partendo dalla premessa che per valutare la stagione nella sua interezza bisognerà aspettare di vedere anche i quattro episodi rimanente, qualcosa sul come questo Citadel è stato pensato e realizzato viene già fuori. Se l’apporto produttivo e la cura nella realizzazione e nella messa in scena sono discreti e tutto sommato anche le interpretazioni del cast sono funzionali al tipo di narrazione (ma ci torneremo), quello che proprio non convince è il lavoro di scrittura sul cosiddetto world building e sui personaggi. La costruzione del mondo narrativo si limita, infatti, all’essere un collage di riferimenti cinematografici, televisivi e letterari senza una precisa identità, un collage che pesca più o meno tutti gli immaginari da James Bond a Jason Bourne, passando per Jack Ryan, Homeland, ma anche da Mission Impossible (non quelli scritti da McQuarrie però) e perfino da alcuni film Marvel. Nei primi due episodi non c’è una singola idea di sceneggiatura, un singolo punto di svolta o un singolo arco narrativo che non derivi da qualcos’altro, e lo stesso vale per le location visitate che appaiono totalmente stranianti e artefatte. La sensazione preponderante è che Citadel fatichi a costruire una propria strada, che si accontenti di appoggiarsi ai cliché per puntare tutto sulla confezione ultra patinata e sul fattore coolness, ma che alla luce del giorno sia uno show con poche e confuse idee e la voglia di non sporcarsi troppo le mani. Speriamo di essere smentiti.

Citadel - Richard Madden e Priyanka Chopra Jonas (foto Prime Video Italia)
Citadel – Richard Madden e Priyanka Chopra Jonas (foto Prime Video Italia)

Il ritmo è indiavolato

Quello in cui Citadel funziona e dà il meglio di sé è la gestione del ritmo e dell’azione, forsennati e trascinanti come dovrebbero essere in un prodotto che ha questo tipo di taglio. Complice una durata degli episodi tutt’altro che eccessiva (35/40 minuti ciascuno) e una buona progressione degli avvenimenti, la storia viaggia su binari ad alta velocità e non si ferma quasi mai, se non per qualche momento più “intimo” di relazione tra i personaggi, tenendo incollato lo spettatore alla poltrona e facendogli dimenticare almeno per un po’ l’impianto diegetico estremamente derivativo. Tra inseguimenti, esplosioni, irruzioni in laboratori ultra-segreti, tradimenti, doppi giochi e tutto il resto del campionario, Citadel è una giostra in perpetuo movimento che fa dell’ipercinetismo e della totale mancanza di controllo le sue armi principali, colpendo lo spettatore alla giugulare esattamente come le spie che si vedono sullo schermo. È un prodotto studiato al dettaglio non tanto per rimanere impresso a lungo dopo la visione, quanto piuttosto per essere goduto à la carte, staccando il cervello per più di un’ora e facendosi trascinare in giro per il mondo missione dopo missione; per chi cerca complessità, personaggi sfaccettati, un’espressione tematica chiara e precisa e un world building meno stilizzato e più realistico il consiglio è di guardare altrove. O almeno di sperare negli episodi successivi.

Citadel - Lesley Manville (foto Prime Video Italia)
Citadel – Lesley Manville (foto Prime Video Italia)

Un mondo di spie

Se Richard Madden e Priyanka Chopra Jonas come protagonisti non hanno dimostrato per ora di possedere una chimica eccellente, ma riescono comunque a funzionare e a risultare un minimo credibili, sono Stanley Tucci e Lesley Manville a svettare tra i comprimari. Sebbene i loro personaggi risultino estremamente archetipici e privi di sfumature, almeno per il momento, i due navigati interpreti compensano con tanto carisma e altrettanto mestiere, ed è specialmente la Manville a regalarci una donna fredda, crudele, calcolatrice e manipolatrice che illumina lo schermo nelle poche scene in cui appare. Se è vero che un buon protagonista lo è nella misura in cui lo è anche il suo antagonista, Citadel potrebbe aver trovato con il personaggio di Dahlia Archer quell’occasione di proporre uno sguardo, un punto di vista se non innovativo quantomeno interessante sulle dinamiche di gestione del potere occulto. La speranza è che nei prossimi episodi i personaggi tutti, ma in particolare proprio Dahlia, risultino meno manichei e più sfaccettati, magari anche con qualche bel cambio di prospettiva o qualche inattesa rivelazione. Il mondo di spie di Citadel è sulla carta eccitante, esotico e promette una storia dal respiro globale e dalle ambizioni sfrenate, ma la partenza è stata sin troppo timida e priva di una vera personalità. C’è ancora tutto il tempo per recuperare e la fiducia c’è ancora, ma c’è anche decisamente bisogno di un cambio di rotta. Sperando che non faccia la fine di quell’altra serie lì.

Citadel. Una serie prodotta da Joe Russo, Anthony Russo, Angela Russo Otstot e David Weil e interpretata da Richard Madden, Priyanka Chopra Jonas, Stanley Tucci, Lesley Manville, Ashleigh Cummings, Leo Woodall e Roland Møller, in uscita su Amazon Prime Video da oggi 28 aprile con i primi due episodi, per poi uscire a cadenza settimanale con i restanti quattro.

VOTO:

Tre stelle

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