Anna, la recensione della serie Sky di Niccolò Ammaniti: una pandemia che uccide gli adulti

Anna - Giulia Dragotto e Alessandro Pecorella

La nostra recensione di Anna, la serie tv Sky tratta dal bestseller di Niccolò Ammaniti e da lui creata e diretta: un futuro distopico con una pandemia che uccide gli adulti e in cui ogni speranza viene riposta nei bambini

Quale futuro

La Terra deve fare i conti con “la Rossa”, una terribile epidemia che ha sterminato la popolazione adulta. I bambini tuttavia non sono immuni al contagio: il virus entra in circolo ma li porta a morire solamente al sopraggiungere della pubertà. Anna (Giulia Dragotto) è una ragazzina coraggiosa costretta a partire alla ricerca del fratellino rapito, Astor (Alessandro Pecorella). A trattenerlo sono i Blu, una comunità guidata dalla perfida regina Angelica (Clara Tramontano). Fra campi desolati e boschi misteriosi, ruderi di centri commerciali e città ormai abbandonate, Anna potrà contare solamente sull’aiuto del quaderno lasciatole dalla mamma (Elena Lietti): “Il libro delle cose importanti”. Grazie a quei preziosi consigli e alla sua determinazione, la ragazzina dovrà inventare nuove regole visto che, com’è evidente, quelle del passato non valgono più.

Niccolò Ammaniti

Niccolò Ammaniti, ideatore e regista di Anna, si cimenta in un nuovo progetto televisivo dopo il grande successo de Il Miracolo nel 2018. Lo scrittore Premio Strega per Come Dio comanda (2007) immagina un mondo dai colori intensi, a tratti apocalittico, in cui i bambini restano l’unica speranza per la Terra. A loro il peso della quotidianità, a loro cercare una salvezza per il futuro. Il fatto che l’ambientazione sia il 2020 e che a sconvolgere le sorti del mondo sia un’epidemia non è tuttavia legato all’avvento del Covid-19. Lo ha spiegato lo stesso scrittore, il quale ha dichiarato che “il libro era nato da un’idea distante e ben precisa: come sarebbe un mondo di bambini senza adulti, se la caverebbero? È vero, ci sono delle coincidenze: Anna è ambientato nel 2020, ma non ha attinenza con il Covid. Il fulcro propulsivo sta nella tenacia, nella speranza, nella voglia di farcela, che muove tutto”.

Anna - Niccolò Ammaniti
Niccolò Ammaniti sul set di “Anna”

Giovani protagonisti

Un casting super-impegnativo ha portato alla scelta di due giovanissimi esordienti per i ruoli di Anna e Astor. Giulia Dragotto, 14 anni, è stata scelta fra oltre 2000 candidate. Alessandro Pecorella, anche lui alla prima esperienza sul piccolo schermo, si è guadagnato la fiducia della produzione a soli 9 anni. L’essere “acerbi” ben si adatta ai loro ruoli e alla natura dei personaggi. Smarrita, incerta, impaurita ma anche piena di risorse, è soprattutto Anna a colpire l’attenzione. Tra selvagge comunità di sopravvissuti e un mondo ormai distrutto, il suo viaggio e il suo approccio a questi inediti scenari offrono un punto di vista interessante che permette alla serie tv di distaccarsi da altri prodotti seriali offerti dal panorama Sky.

Gli scenari della Sicilia

Incredibile pensare a come siano stati sfruttati e rivoluzionati gli scenari della Sicilia per offrire dei paesaggi post-apocalittici intensi e credibili. Selvaggia e a volte sinistra, la stupenda isola del Sud Italia dà risalto alla natura rigogliosa e sottolinea una volta di più il suo ruolo preponderante. Senza gli adulti, la flora ha la possibilità di riconquistare il suo ruolo centrale. Ecco perché i paesaggi fanno parte della storia e non costituiscono solamente uno sfondo al viaggio di Anna. Interessanti anche le scelte musicali, che toccano il synth-pop degli Alphaville, il rock psichedelico dei Mercury Rev, ma anche brani iconici della tradizione italiana che coinvolgono artisti del calibro di Loredana Bertè, Mia Martini e Ornella Vanoni.

Raccontata in sei episodi, la storia di Anna sarà disponibile su Sky Atlantic e su Now dal 23 aprile. Si tratta du una serie Sky Original prodotta da Wildside, società del gruppo Fremantle, in coproduzione con ARTE France, The New Life Company e Kwaï.

VOTO:
3 stelle e mezza

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