Zombieland – Doppio colpo: La recensione di un sequel tanto inutile quanto ben riuscito

A distanza di dieci anni da Benvenuti a Zombieland, Zombieland – Doppio colpo dimostra come, a volte, la formula per un sequel perfetto sia quella di non spostarsi di un millimetro dall’originale.

L’intuizione di una commedia con gli zombie

Esattamente dieci anni fa il primo Benvenuti a Zombieland diventò un piccolo fenomeno di culto ibridando commedia e zombie movie in maniera non dissimile da quanto fatto qualche anno prima, dall’altra parte dell’oceano, da Edgar Wright con il suo La notte dei morti dementi. Zombieland – Doppio colpo aveva dunque il difficile compito di bissare un successo estemporaneo – e, per molti versi, anche casuale – partendo dal presupposto che, dal 2009 ad oggi, di acqua sotto i ponti ne è passata tanta, soprattutto per quanto riguarda i film a tema morti viventi.

Cosa è successo in questi dieci anni

Non solo l’enorme successo televisivo di The Walking Dead, ma anche le declinazioni austeniane di Orgoglio e pregiudizio e zombie, young adult di Warm Bodies fino al più recente ed autoriale I morti non muoiono di Jim Jarmusch, hanno di fatto reso l’apocalisse zombie preconizzata da George Romero ormai più di mezzo secolo fa sempre più uno sfondo – o, se vogliamo, una scusa – per parlare sostanzialmente di altro. Logico, a questo punto, che l’idea di dare seguito a un film che, gag a parte, su quel canovaccio fondava la propria ragion d’essere, acquisti più di un senso.

Abigail Breslin, Emma Stone, Woody Harrelson e Jesse Eisenberg in una scena di Zombieland – Doppio colpo

Squadra che vince non si cambia

Il primo punto a favore di questo Zombieland – Doppio colpo risulta essere la conferma della squadra originale, sia in termini di cast che di regista e sceneggiatori. Ruben Fleischer torna dietro la macchina da presa dopo il flop di Gangster Squad e il mezzo passo falso di Venom per ripartire più o meno da dove ci eravamo lasciati. Da dieci anni, infatti, Tallahassee (Woody Harrelson), Columbus (Jesse Eisenberg), Wichita (Emma Stone) e Little Rock (Abigail Breslin) continuano la loro lotta per la sopravvivenza contro degli zombie che, nel frattempo, si sono evoluti, diventando assai più difficili da uccidere.

C’era bisogno di un sequel di Benvenuti a Zombieland?

La prima domanda che è lecito porsi di fronte a un sequel del genere riguarda, senza dubbio, l’effettiva utilità di un’operazione del genere. In altre parole, avevamo effettivamente bisogno di un sequel di Zombieland? E se la risposta più ovvia è inderogabilmente un secco “no”, va pur detto che, dovendo confezionare un film di dubbia utilità – sempre che l’80% delle uscite cinematografiche di area mainstream possano considerarsi necessarie – Fleischer riesce a farlo nel migliore dei modi. In primis evitando di approfondire personaggi basati su una monodimensionalità che diverte proprio in virtù dei suoi aspetti più consapevolmente caricaturali.

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Woody Harrelson e la “new entry” Rosario Dawson in una scena di Zombieland – Doppio colpo

La natura monodimensionale dei personaggi

Così il Wichita di Woody Harrelson rimane l’adorabile stereotipo di redneck che ricordavamo e Columbus l’apoteosi del nerd ossessionato dalle regole – il “doppio colpo” del titolo fa riferimento, per l’appunto, a una delle regole di sopravvivenza snocciolate dal personaggio interpretato da Eisenberg lungo tutto l’arco narrativo – e non solo. Il fine ludico è talmente dichiarato da permettere addirittura a Fleischer di elevare il tutto al quadrato, inserendo nella storia dei veri e propri doppioni dei personaggi principali così da suggerire, in maniera metatestuale, l’intercambiabilità dei character in un meccanismo che funziona a prescindere.

In conclusione

Zombieland – doppio colpo è insomma, paradossalmente, un film che funziona grazie alle sue mancanze. Mancanza di uno script originale, laddove ci si limita a riproporre personaggi e dinamiche già note, in una coazione a ripetere che deve molto alle regole auree della moderna serialità televisiva e mancanza di una evoluzione, sia formale che testuale, assolutamente non richiesta. La formula è più o meno la stessa di dieci anni fa. Battute (alcune anche abbastanza grevi), gore e citazioni pop, per un sequel che, chissà quanto consapevolmente, porta in superficie i peggiori difetti della moderna catena di montaggio hollywoodiana, finendo con il renderli pregi.

Zombieland – Doppio colpo diretto da Ruben Fleischer e interpretato da Woody Harrelson, Jesse Eisenberg, Emma Stone, Abigail Breslin, Zoey Deutch e Rosario Dawson sarà in sala da giovedì 14 novembre distribuito da Warner Bros Italia.

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