A cinque anni di distanza dal precedente lavoro, la band Yo La Tengo ha pubblicato il nuovo album There’s a Riot Going On.
Non è facile mantenere una propria identità cambiando continuamente: un’operazione del genere può riuscire solo a band come gli Yo La Tengo, capaci di mantenere un’autenticità sonora anche dopo trent’anni di attività. Il nuovo album There’s a Riot Going On (titolo non proprio originale, ne converranno), pare un lavoro imploso che complica le specialità della band tramite paesaggi sonori densi e dilatati. Via le chitarre arrembanti per lasciare spazio a un sound che viene filtrato tra ballad sognanti, sperimentazioni ambient e tracce di bossanova in chiave elettronica lo-fi.

Sonorità sempre riconoscibili
La passione molte volte dichiarata di James McNew per la nuova computer-elettronica è assecondata con perfezione da Ira Kaplan e Georgia Hubley, che insieme costruiscono un album sospeso tra l’onirico e la realtà. Resta sempre una cifra riconoscibile (Shades of blue e For you too su tutte) ma il mood generale è di psichedelica e liquida attrazione. She may, she might, che oscilla tra kraut-pop e Velvet Underground, potrebbe durare cinque ore senza che il suo effetto lisergico ne risenta; Polynesia #1 suona perfettamente tra refrain alla surf music, folk e psichedelia hippie. La rivolta è arte, genio e amore immutati se non più forti che mai nell’infinita storia degli Yo La Tengo.
There’s a Riot Going On, nuovo album degli Yo La Tengo, è uscito il 16 marzo per l’etichetta Matador Records.