Vicini di casa, recensione: Bisio, Puccini, Lodovini e Marchioni in un ménage à quatre

Vicini di casa - Vittoria Puccini, Valentina Lodovini e Claudio Bisio ( foto Stefano Schirato)
Vicini di casa - Vittoria Puccini, Valentina Lodovini e Claudio Bisio ( foto Stefano Schirato)

La recensione di Vicini di casa, commedia con protagonisti Claudio Bisio, Vittoria Puccini, Valentina Lodovini e Vinicio Marchioni: due coppie alle prese con una proposta indecente per ritrovare o rafforzare l’amore

Arriva nelle sale Vicini di casa di Paolo Costella, con un supercast composto da Claudio Bisio, Vittoria Puccini, Valentina Lodovini e Vinicio Marchioni: cosa succederebbe se i nostri dirimpettai ci tentassero con una proposta indecente in grado di rafforzare o magari distruggere una volta per tutte la nostra storia d’amore?

Buon appetito

Giulio (Claudio Bisio) è un professore di musica al conservatorio sposato da anni con Federica (Vittoria Puccini), con la quale ha avuto anche una figlia, Michela, e il cui matrimonio scricchiola però da troppo tempo. Un giorno Federica decide di invitare a cena i vicini del piano di sopra, Laura (Valentina Lodovini) e Salvatore (Vinicio Marchioni). Laura è una psicologa mentre Salvatore è un vigile del fuoco, ma cosa ancora più importante sono una coppia scambista che da qualche tempo ha “puntato” Giulio e Federica, e che durante la cena ha intenzione di fare loro una proposta indecente. Questa bomba appena sganciata provocherà un bel po’ di scompiglio tra Giulio e Federica, che dovranno capire come salvare la loro relazione prima che sia troppo o tardi o prima che uno dei due ceda a quell’irresistibile tentazione.

Vicini di casa - Vittoria Puccini, Vinicio Marchioni e Valentina Lodovini ( foto Stefano Schirato)
Vicini di casa – Vittoria Puccini, Vinicio Marchioni e Valentina Lodovini ( foto Stefano Schirato)

Relazioni appese ad un filo 

Tutto cominciò con una scopata. O meglio, con i rumori di una scopata. Sì, perché la scintilla che fa scattare in Federica l’idea della cena sono i rumori molesti che Laura e Salvatore emettono durante ogni singolo amplesso, ma questa è soltanto la facciata del disagio che Federica  e di conseguenza anche Giulio) stanno provando nella loro relazione. Una relazione letteralmente appesa ad un filo che non è quello di un tanga che spunta provocante da un paio di pantaloni attillati, ma quello della noia, del sopportarsi a vicenda, del vivere il sesso e quindi l’amore come una pratica da sbrigare nel minor tempo e con la minor fatica possibili. A far loro da contralto invece ci sono Laura e Salvatore, vibranti, appassionati e passionali, in grado di andare ben al di là delle logiche stantie del puritanesimo e del perbenismo per scoprire e scoprirsi come singoli prima, e poi come coppia. L’unione tra queste due realtà così opposte e distanti avrebbe potuto rappresentare un innesco fortissimo dal punto di vista drammaturgico, però in Vicini di casa quest’esplosione viene sempre rimandata fino ad essere troppo mitigata nel finale.

Vicini di casa - Claudio Bisio ( foto Stefano Schirato)
Vicini di casa – Claudio Bisio ( foto Stefano Schirato)

In amore e in guerra

Il regista Paolo Costella, già vincitore di un David per la sceneggiatura di Perfetti sconosciuti e reduce dal racconto dell’amore dei supereroi di Genovese, decide questa volta di abbassare l’asticella delle ambizioni drammaturgiche e di costruire un’opera più legata ad una singola unità di luogo e di tempo (le riprese si sono svolte in uno stabile a Trastevere), un’opera che in qualche modo potesse ricalcare le atmosfere del fortunatissimo film di Genovese ma senza averne né i personaggi spigolosi e sgradevoli, né il cinismo e neanche il ritmo di scrittura. Non che sia un film tutto da buttare questo Vicini di casa, anche perché se la coppia Bisio-Puccini non sembra essere sempre padrona della scena e completamente a fuoco quella formata da Lodivini-Marchioni regala il giusto piglio di scorrettezza e impertinenza in grado, se non altro, di bilanciare alcuni cali evidenti. Certo, si sarebbe potuto e dovuto fare di più ,avere più coraggio e più decisione nello smascherare i falsi tabù e l’ipocrisia di un certo tipo di morale, ma se non altro qualche scontro dialogico funziona piuttosto bene e le scene cui questi due mondi così all’opposto si scontrano mostrano tante possibilità e potenzialità drammaturgiche, non tutte andate a buon fine.

Vicini di casa è quindi costruito come una sorta di war movie dell’amore, in cui i personaggi come già accadeva in Perfetti Sconosciuti o Carnage devono letteralmente spolparsi a vicenda affinché quel muro di perbenismo possa crollare; il problema delle guerre è che però devono sempre lasciare qualche vittima dietro di sé, e qui di vere vittime non ce ne sono purtroppo.

Vicini di casa - Vinicio Marchioni e Valentina Lodovini ( foto Stefano Schirato)
Vicini di casa – Vinicio Marchioni e Valentina Lodovini ( foto Stefano Schirato)

Una commedia al pepe ma non al peperoncino

Se il duo Puccini e Marchioni funziona a fasi alterne e solo quando, paradossalmente, riescono ad uscire dai registri della commedia pura è il personaggio della Lodovini a rappresentare il vero deus ex machina, a volte spietato e a volte misericordioso del film. Laura è infatti la forza dirompente che ammalia, che seduce, che ci spinge a riconsiderare l’importanza del sesso come anticamera dell’amore. A lei si contrappongono Bisio e il suo Giulio, i quali tengono il film sui binari di un certo realismo e che forse è il personaggio con l’arco di trasformazione, se non migliore, quantomeno più pronunciato del film. Vicini di casa è una pellicola che però sembra quasi vergognarsi e voler tirare indietro gli artigli nel momento in cui avrebbe dovuto sferrare la zampata decisiva, e che per questo risulta solo leggermente piccante lasciando così in bocca un po’ un retrogusto di occasione mancata. In un lavoro profondamente italiano nell’impostazione e nella messinscena, nella gestione dei tempi narrativi, del ritmo e anche dei tempi comici sarebbe stata allora necessaria davvero un’esplosione, la volontà di parlare di sesso (e di amore) senza quei fastidiosi filtri residui, con la naturalezza e l'”innocenza” con cui il personaggio di Laura si approccia a questi argomenti.

Perché se il tema del film è in qualche modo legato alla ricerca di un’indipendenza affettiva e sessuale, alla necessità di liberarsi da quelle catene mentali per godere appieno della propria sessualità e del proprio corpo, allora Vicini di casa avrebbe dovuto liberarsi da quelle catene con altrettanta forza e convinzione.

Vicini di casa. Regia di Paolo Costella con Claudio Bisio, Vittoria Puccini, Valentina Lodovini e Vinicio Marchioni, in uscita nelle sale il 1 dicembre distribuito da Medusa Film.

VOTO:

Tre stelle

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