Versatile, il ritorno di Van Morrison: la recensione.

Versatile - Van Morrison

A poco più di due mesi dall’uscita di Roll With the Punches, Van Morrison torna con Versatile, rendendo omaggio al meraviglioso mondo del jazz.

Quale artista pubblicherebbe un nuovo album a pochi mesi dal precedente, andando contro ogni logica di mercato? Nessuno direste voi, eppure è proprio quello che è successo con Versatile, il nuovo lavoro di Van Morrison. D’altronde, il cantautore nord-irlandese ci ha sempre abituati alle sorprese, e il successo del suo penultimo album di sicuro ha acceso in lui la consapevolezza che, oggi più che mai, il mondo ha bisogno di artisti disposti a tutto nei confronti della musica.

Ritorno alle origini 

Se Roll With the Punches suonava come un omaggio al blues, con Versatile a rinascere sono le atmosfere del jazz. La struttura dell’album è pressoché identica al precedente lavoro: l’autore infatti reinterpreta i grandi classici del passato, aggiungendo sei brani inediti composti per l’occasione. Da George Gershwin a Cole Porter, senza dimenticare George Cory (di cui Van reinterpreta la meravigliosa I Left my Heart in San Francisco), il disco è una lunga suite jazz suonata in una vecchio locale, dove sfumature sonore e una calda atmosfera rapiscono l’ascoltatore, immergendo quest’ultimo nel vivo della magia che solo la musica sa regalare. Impossibile non citare la sempre meravigliosa Unchained Melody: se quella dei Righteous Brothers resterà sempre l’esecuzione più celebre, qui Van ci regala una versione che va dritta al cuore, mediata dai fiati e dal piano che avvolgono l’ascoltatore in un lembo di tempo interminabile e meraviglioso.

Morrison Van
Van Morrison

Una voce senza tempo

Ai dieci grandi classici, Van Morrison aggiunge sei composizioni originali, tra cui spiccano Broken Records (un night-swing ironico e frizzante) e Affirmation, un lungo strumentale dove tra sax, tromba, piano e vocalizzi dello stesso Van, si inserisce il flauto meraviglioso di James Gallaway, in un brano che si ricollega non solo alla luminossima scena jazz degli anni ’40, ma a certe composizioni dello stesso Van dei primi anni ottanta. Se cotanta meraviglia non bastasse già da se, ecco che in Versatile a spiccare è (ancora una volta), la voce dello stesso artista, che suona come uno strumento fondamentale, a tratti pittorico, libero e deciso alla stesso tempo che, tramite le sfumature jazz, emerge ancora una volta di più in tutta la sua bellezza.

Con Versatile, Van The Man (soprannome dell’artista), ci regala l’ennesima prova meravigliosa della sua carriera, dimostrando che il talento non invecchia mai.

Versatile, nuovo album di Van Morrison, è uscito il 1° dicembre per l’etichetta Universal Music.

VOTO:

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci qui il tuo nome