Venezia 79: Brendan Fraser, conferenza The Whale con Darren Aronofsky e il cast

Venezia 79 - conferenza The Whale - Brendan Fraser, Darren Aronofsky e Sadie Sink
Venezia 79 - conferenza The Whale - Brendan Fraser, Darren Aronofsky e Sadie Sink

Dalla Mostra del Cinema di Venezia 2022 ecco la conferenza stampa del film The Whale con il regista Darren Aronofsky, i protagonisti Brendan Fraser e Sadie Sink

Questa mattina è stato presentato The Whale, il nuovo film di Darren Aronofsky in concorso alla 79ª Mostra del Cinema di Venezia. Presenti anche l’attore protagonista Brendan Fraser e l’attrice Sadie Sink.

Una domanda per Darren. Tu hai visto questa opera nel 2016. Appena l’hai vista, hai voluto utilizzarla perché?

Darren Aronofsky: Questa opera parla di collegamenti tra gli esseri umani, di vestire gli abiti degli altri, di entrare nelle teste degli altri. Il mondo ha bisogno di questo. Ringrazio il Festival e i critici, spero! Ricordo esattamente il New York Times, ricordo la critica di The Whale, ricordo l’articolo e la fotografia, ho pensato che poteva piacermi, per questo sono andato a vedere questa compagnia teatrale. L’opera di Samuel D. Hunter mi ha toccato profondamente e ho cercato di contattarlo subito, è stato un gentiluomo dal cuore grande. Abbiamo cominciato a discutere dell’opportunità di utilizzare l’opera ed è rimasto molto emozionato dall’idea. Da questo è cominciata un’odissea durata dieci anni per capire come far sì che avesse luogo e che questo film si realizzasse. Ciascun personaggio è molto umano e profondo, e questo mi sembrava un buon luogo dove investire la mia immaginazione per indagare come proporre tutto ciò al cinema.

Per Brendan. Questo è stato definito un ritorno, potresti parlarci di come sei riuscito ad orientarti per così tanto tempo in questo business fatto di alti e bassi. 

Brendan Fraser: Io voglio solo rimanerci dentro oggi quindi per adesso devo solamente affrontare voi. Grazie per la grande accoglienza, non vedo l’ora di vedere l’impressione che farà questo film sugli altri. Sarà così profondo come lo è stato per me.

Una domanda sullo spazio. Darren l’ambiente sembra quasi una prigione per il personaggio di Charlie. 

Darren Aronofsky: Ho cominciato con 20.000 dollari e il sogno di realizzare un film, ho capito allora che i nostri limiti sono di fatto la nostra via per la libertà. È necessario vedere che questi limiti in realtà sono una sfida. In Madre! ero confinato in una casa e quindi ho detto, vediamo cosa può succedere limitandomi non solo ad un unico appartamento ma anche ad un personaggio che ha difficoltà a muoversi all’interno di questo spazio, con l’obiettivo di rendere tutto cinematico. Abbiamo trascorso molto tempo discutendo come far sì che Charlie potesse diventare un personaggio per il cinema. Quando ho visto il primo montaggio, che è uno dei momenti più difficili di solito per un regista, per me è stato un sollievo perché non mi sono sentito claustrofobico nel guardare il film. Credo che il merito sia per il modo in cui io e il direttore della fotografia abbiamo usato la macchina da presa ma anche per la sceneggiatura grazie a cui possiamo imparare molto di questi personaggi.

Brendan Fraser: La mobilità fisica di Charlie è limitata allo spazio della sua abitazione. La sua storia è raccontata dietro porte chiuse e lui è una luce in uno spazio buio. Io penso sia poetico che le vicende legate ai suoi sentimenti siano rese manifeste in una maniera così fisica, grazie al suo corpo. Ho dovuto imparare a muovermi in un modo nuovo e ho sviluppato muscoli che non credevo di avere. Alla fine della giornata, quando rimuovevo la mia tuta, avevo le vertigini.

Per Darren. Lei ha esplorato la corporeità dei personaggi anche nei suoi film precedenti. Il corpo che diventa metafora di un dolore interiore. Ha ancora intenzione di esplorare questa tematica? All’interno del film gli scrittori hanno un potere salvifico per il personaggio, un’opinione su questo. 

Darren Aronofsky: Non so cosa farò in futuro. In questo film uno dei temi principali è senz’altro che non si può giudicare un libro dalla sua copertina. Non si può assolutamente giudicare nessuno di questi personaggi da una prima impressione. Il modo in cui Charlie, il professore di inglese, spinge i suoi studenti a ricercare una verità dietro le apparenze è d’ispirazione.

Samuel D. Hunter: Nel film Charlie è un grande “ricercatore di verità” e per questo vediamo un processo in cui il protagonista comincia ad affrontare verità scomode per aiutare e salvare le persone che lo circondano.

Samuel nel titolo è evidente questo rapporto con Moby Dick. Puoi approfondire questa idea, questo concetto? Il film comincia con questa voce, questa letteratura dopodiché vediamo questa immagine che per gli standard non è una cosa molto bella. 

Samuel D. Hunter: Circa dodici anni fa insegnavo in un’università, come mio marito. Avevo dato ai miei studenti il compito di scrivere qualcosa di veritiero sul celebre romanzo. Mi piaceva l’idea di questo professore di inglese che cerca un collegamento con i giovani e così mi è venuta l’idea di un genitore che cerca una relazione con la figlia. Volevo che Charlie fosse un uomo della letteratura, vediamo la sua libreria con i libri più importanti e celebri.

Per Brendan. Ho guardato George re della giungla…? molte volte e non riesco a non vedere questa espressione così bella. Come attore, come ti sei orientato nella tua vita. Il fatto di essere molto belli ci può isolare? Ci puoi parlare di essere visti oltre le apparenze?

Brendan Fraser: In quei tempi ero molto diverso e avevo anche un aspetto differente. Il mio viaggio è stato volto ad esplorare molti personaggi diversi e questo è stata una grande sfida. Credo che Charlie sia il personaggio più eroico che abbia mai rappresentato perché ha un superpotere : vede il bene degli altri e riesce a farlo emergere in lui. Questo è il processo attraverso cui si salva.

Una domanda per Darren se puoi parlarci della ricerca degli attori. 

Darren Aronofsky: Al film ho lavorato dieci anni e ci ho messo esattamente lo stesso tempo a cercare gli attori del cast. La scelta degli attori è una sfida enorme per molti motivi. Ho considerato tutte le tipologie di attori possibili, ogni singola star di ogni singolo film… Tempo fa ho visto il trailer di un film brasiliano a basso costo in cui Brendan recitava e in quel momento sono rimasto colpito. Viveva vicino a me a NY, l’ho raggiunto e abbiamo iniziato subito a leggere la sceneggiatura con Sadie Sink, che è la mia nuova attrice preferita, e appena li ho visti interagire ho capito di avere gli attori per il mio film.

Una domanda per gli attori, come è stato lavorare con Matthew Libatique?

Darren Aronofsky: Lui è riuscito a creare una realtà che rendesse un interno così piccolo, un ambiente più grande attraverso appunto queste emozioni. È stato veramente importante sapere che eravamo in un’opera del cinema basato su un’opera fatta per il teatro. Il rapporto che Darren e Matthew hanno è molto speciale, si divertono molto insieme.

Hong Chau: Mi era stato offerto un ruolo in un pop corn movie a cui avevo detto di no, ma avrei voluto farlo solo perché Matthew era dietro la cinepresa. Ecco perché sono così contenta di aver partecipato a questo film. Vedere lui e Darren insieme è stato confortante come attrice perché quel rapporto può essere davvero difficile a volte. Matthew è sempre stato una presenza molto gentile e ci ha sempre supportato. Lui adora gli attori e capisce quello che facciamo. È stata una vera benedizione poter lavorare con talenti come loro, soprattutto dopo la pandemia.

Darren so che tu e Matthew avete collaborato già in passato e avete un’amicizia profonda. Cosa è diverso in questa esperienza.

Darren Aronofsky: Non credo sia cambiato molto. Ridiamo sempre molto quando rompiamo le cose sul set.

Una domanda per Brendan Fraser. Lei ha detto che è stato un viaggio che l’ha portata dov’è oggi. Questo ruolo cosa significa per lei e per la sua carriera?

Brendan Fraser:La mia palla di cristallo si è rotta quindi non so cosa succederà nel futuro. È stata una grande opportunità entrare nei panni di una persona con una fisicità così importante e comprendere le storie che si porta dentro.

C’è una frase nel film,« le persone non sono in grado di non amare». 

Darren Aronofsky: È una battuta che a me piace molto di Sam. Credo che sia il messaggio che voglio lanciare in questo momento al mondo. Tutti stanno abbracciando il cinismo e il lato oscuro ed è quello di cui non abbiamo bisogno in questo momento. Noi dobbiamo accogliere l’idea che in fondo tutti ci amiamo per cui dobbiamo aggrapparci a questo e dimostrarcelo.

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