Venezia 76: You Will Die at 20, recensione di un dramma sulla paura della morte

You Will Die at 20 - Mustafa Shehata

You Will Die at 20, presentato alla 76ª Mostra del Cinema di Venezia nella sezione Giornate degli Autori e diretto da Amjad Abu Alala, racconta l’angosciante scorrere del tempo, anni vissuti nella paura che una profezia di morte si avveri.

Un’angosciante scoperta

Il film You Will Die at 20, di Amjad Abu Alala nella sezione Giornate degli Autori della 76ª Mostra del Cinema di Venezia, racconta una storia basata su una terribile consapevolezza. Muzamil (Mustafa Shehata) ha un destino già scritto e, a quanto pare, immutabile: lo stregone del villaggio, quando era molto piccolo, predisse la sua morte al compimento dei vent’anni. Il padre non sopportando l’idea di perdere un figlio a quell’età va via abbandonando la moglie e lo stesso neonato Muzamil, mentre la madre, sebbene cerchi di fargli vivere l’infanzia e l’adolescenza che chiunque meriterebbe, si prepara sempre a quel fatidico giorno.

Senza pensieri

Qualcuno vorrebbe davvero sapere il giorno della propria morte? Il destino di Muzamil è segnato e tutta la sua vita, tutte le sue paure e decisioni dipendono dal fatto che sa che morirà, e sa che accadrà presto. Un’esistenza angosciante quella del protagonista del film. Difficile da comprendere forse per una cultura così distante in cui ciò che ha detto lo stregone è sicuramente realtà ed è inconfutabile, perché nessuno dei personaggi che ruotano attorno alla storia osa mettere in dubbio l’avverarsi della profezia, e tra consigli e sguardi complici, Muzamil non riesce a Vivere.

You Will Die at 20 - Mazin Ahmed
Mazin Ahmed e Mustafa Shehata in una scena del film in cui contano i giorni che mancano al ventesimo compleanno di Muzamil

Vivere aspettando di morire

Muzamil passa i suoi giorni e i suoi anni nell’angoscia, e parte della sua infanzia come il bambino segnato dalla profezia, a volte una persona da tenere a distanza. Un film che procede lento e pesante come lo è la stessa vita del protagonista, in un continuo frenarsi di fronte ad ogni cosa. Muzamil crede di non doversi innamorare, di non poter avere degli amici, di non poter disobbedire, di doversi sempre attenere alle regole, perché sarebbe ancora più difficile sapere di dover lasciare tutto. E per quanto riguarda l’essere sempre ubbidiente e comportandosi come si deve, Muzamil crede che questo, forse, può far sì che Allah sia misericordioso e lo risparmi.

Buoni presupposti

Una tematica interessante e soprattuto sincera, che rispecchia tutti i turbamenti dell’animo umano di fronte ad una consapevolezza così terribile, che non si sa come cambiare e che forse bisogna rassegnarsi a non poter cambiare. Eccessivamente lento e dilatato nei tempi You Will Die at Twenty, con una regia piuttosto semplice e lineare, carica della tradizione di un Paese come il Sudan, dalla musica alla preparazione del funerale, dai matrimoni alla religione. Un film che rappresenta oltre all’angoscia del protagonista anche la crescita di Muzamil, un’evoluzione in cui il tranquillo e rigido ragazzo dal destino già scritto deve accettare di vivere la sua vita, anche se la profezia dovesse avverarsi.

You Will Die at 20 - Mustafa Shehata e Talal Afifi

You Will Die at 20, diretto da Amjad Abu Alala, con Mazin Ahmed, Talal Afifi, Moatasem Rashed, Mustafa Shehata, Bonna Khalid, è stato presentato alla 76ª Mostra del Cinema di Venezia nella sezione Giornate degli Autori

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