L’Unione Teatri di Roma (UTR) ha rivolto alcune richieste all’amministrazione capitolina affinché si riesca a far fronte alle perdite economiche causate dall’emergenza Coronavirus: quali sono le misure da attuare con urgenza.
L’Unione Teatri di Roma ha espresso tutta la sua preoccupazione in merito alla situazione dei teatri della Capitale in seguito alle misure restrittive adottate per il contenimento del contagio da Coronavirus (come aveva fatto, pochi giorni prima, anche l’Anec Lazio). La chiusura va avanti da diverse settimane e la riapertura non è affatto vicina. Così, pienamente consapevole della gravità dei fatti, l’associazione ha rivolto un appello all’amministrazione capitolina. Riportiamo il comunicato diffuso:
“In questo periodo, nella sola città di Roma, l’esercizio teatrale registra e prevede circa 1.150.000 spettatori e 24 milioni di euro perduti per i soli mesi di marzo, aprile e maggio con una ricaduta disastrosa sul nostro settore e tutti i suoi addetti, diretti e indotti, che pure svolgono un compito fondamentale per la vita sociale e il progresso di tutto il Paese.
È fondamentale:
– Superare l’emergenza;
– Che lo spettacolo dal vivo torni a svolgere la funzione di presidio socio-culturale, unico nella forza e nel valore che i teatri hanno per le comunità dove operano, e anche tornare a svolgere la funzione di luoghi di svago ed intrattenimento;
– Salvaguardare i numerosissimi posti di lavoro.
Quindi chiediamo l’indicazione delle misure da mettere in atto e un immediato confronto costruttivo. Individuiamo come misure necessarie da approntare da parte del Comune di Roma:
1) Istituzione di un Fondo speciale per lo Spettacolo a tutela di tutto il comparto e i suoi lavoratori
2) 100% di contributo ai vincitori di bandi culturali fino alla primavera 2021 (votato all’unanimità in consiglio comunale)
3) Sospensione delle IMU-TARI-TASI-TOSAP-ICP e CIMP
4) Costituzione di un fondo per rimborsare quota affitti dei teatri privati
5) Costituzione di un fondo per rimborsare quota affitti da contratti con privati di spazi adibiti ad attività culturali (scuole di danza, musica e altri) chiusi
6) Convenzione con Banche per credito agevolato e con garanzia pubblica ai vincitori di bandi culturali
7) Abbattimento della burocrazia per l’accesso al credito e l’accesso/rendicontazione dei bandi”.