La recensione di Una bugia per due, una commedia di Rudy Milstein che mixa con sagacia humor e denuncia sociale: nel cast Vincent Dedienne, Clémence Poésy e Géraldine Nakache
Quasi invisibile
Louis (Vincent Dedienne) è gentile. È così gentile che passa spesso inosservato. I colleghi e i genitori non ne hanno una grande considerazione, e non può nemmeno contare sull’appoggio degli amici… che non ha. Il giorno in cui scopre di avere una grave malattia, quelli intorno a lui sembrano notare la sua esistenza per la prima volta, e per Louis le opportunità personali e professionali improvvisamente abbondano.
Quando lo studio legale presso cui lavora gli chiede di difendere una multinazionale dalla denuncia di un gruppo di malati di cancro, questa diventa per Louis l’occasione per farsi finalmente notare. Tutto però ha un prezzo, e Louis sarà costretto a ricorrere a una bugia “buona” per ritagliarsi un posto agli occhi degli altri e poter compiere, finalmente, qualcosa di grande.
L’opera prima da regista per Rudy Milstein
Rudy Milstein esordisce alla regia con Una bugia per due, commedia intelligente che si fa apprezzare prima di tutto per i continui botta e risposta tra i suoi personaggi. I dialoghi brillano per arguzia e riescono sia a raccontare che a divertire con la massima naturalezza. Lo stile è sferzante, tagliente, capace di passare dalla commedia al dramma senza soluzione di continuità.
Cast decisamente performante
Merito anche del cast decisamente performante guidato da Vincent Dedienne, Clémence Poésy e Géraldine Nakache nei panni rispettivamente del dolce e pressoché invisibile Louis (neanche la luce del bagno riesce a percepire la sua presenza), dello spietato avvocato associato Elsa che segue la controversia e di Hélène, la portavoce dei malati. Quest’ultima risulta particolarmente esilarante nel suo modo di essere sempre sopra le righe, allo stesso tempo giusta ed eccessiva, temibile ma in fondo materna.
Critica alla giustizia
Impossibile poi non adorare il goffo personaggio interpretato da Vincent Dedienne, che fa scintille quando incontra il vicino di casa Bruno – incapace di provare emozioni a causa di una grave malattia – interpretato dallo stesso Milstein e il giovane querelante Julien (Rabah Nait Oufella). La sceneggiatura ha così tante frecce nel suo arco da scorrere via in modo ammirevole senza alcun intoppo. Il finale stesso ha una virata umana e un’altra giuridica, con quest’ultima capace di portare a compimento in modo efficace la sua critica nei confronti della Legge e della giustizia.
Fare la differenza
In entrambi i casi Louis riuscirà a realizzarsi diventando eroe suo malgrado e dimostrando che, senza aver paura, anche un solo individuo può fare la differenza. Una bugia per due (Je ne suis pas un héros nel titolo originale) mixa perfettamente i suoi elementi e offre una pellicola divertente, con attimi di commozione e altri di riflessione. Le idee abbondano e risultano tutte brillanti, per un film umile ma capace di ritagliarsi il suo spazio nel cuore degli spettatori.
TITOLO | Una bugia per due |
REGIA | Rudy Milstein |
ATTORI | Vincent Dedienne, Clémence Poésy, Géraldine Nakache, Rabah Nait Oufella, Johann Dionnet, Isabelle Nanty, Sam Karmann, Rudy Milstein, Anna Cervinka, Sebastien Castro |
USCITA | 1º febbraio 2024 |
DISTRIBUZIONE | Officine Ubu |
4 stelle