Un mondo a parte, recensione: Antonio Albanese e Virginia Raffaele maestri d’eccezione

Un mondo a parte - Virginia Raffaele e Antonio Albanese con il cast (foto di Claudio Iannone)
Un mondo a parte - Virginia Raffaele e Antonio Albanese con il cast (foto di Claudio Iannone) (

La recensione di Un mondo a parte di Riccardo Milani, con Antonio Albanese e Virginia Raffaele nei panni di due maestri pronti a tutto per salvare la loro scuola nella Marsica abruzzese: un film tenero e dolceamaro che racconta una realtà complessa, senza retorica

In Un mondo a parte c’è la scuola, ovviamente, ci sono l’Abruzzo aspro e bellissimo, c’è l’infinita diatriba tra il restare e l’andarsene, c’è un futuro in bilico da salvaguardare a tutti i costi. E poi ci sono i bambini, guidati da due maestri come Antonio Albanese e Virginia Raffaele, con Riccardo Milani ormai regista di fiducia dell’attore milanese che ritrova dopo il bell’exploit di Grazie ragazzi. Però, soprattutto, c’è un modo di pensare e di realizzare la commedia in maniera sempre garbata, un po’ malinconica, con un grande attaccamento al territorio da parte del cineasta romano che già aveva girato Scusate se esisto in quelle zone e una grande umanità, anche quando la scrittura cigola un po’.

Un mondo a parte - Virginia Raffaele e Antonio Albanese (foto di Claudio Iannone)
Un mondo a parte – Virginia Raffaele e Antonio Albanese (foto di Claudio Iannone)

Una scuola da salvare

Per il maestro elementare Michele Cortese (Antonio Albanese) sembra aprirsi una nuova vita. Dopo 40 anni di insegnamento nella giungla romana, riesce a farsi assegnare all’Istituto Cesidio Gentile detto Jurico: una scuola composta da un’unica pluriclasse, con bambini dai 7 ai 10 anni, nel cuore del Parco Nazionale d’Abruzzo. Grazie all’aiuto della vicepreside Agnese (Virginia Raffaele) e dei bambini, supera la sua inadeguatezza metropolitana e diventa uno di loro. Quando tutto sembra andare per il meglio però, arriva la notizia che la scuola, per mancanza di iscrizioni, a giugno chiuderà. Inizia così una corsa contro il tempo per evitarne la chiusura in qualsiasi modo.

Un mondo a parte - Virginia Raffaele e Antonio Albanese (foto di Claudio Iannone)
Un mondo a parte – Virginia Raffaele e Antonio Albanese (foto di Claudio Iannone)

Ali e radici

Si parla di andare via e di restare, o meglio di restanza come l’ha teorizzata l’antropologo Vito Teti, in Un mondo a parte. Ovvero quel diritto di restare in un luogo per proteggerlo e salvaguardarlo a memoria futura, anche resistendo alle difficoltà intrinseche che quel luogo può manifestare. È un termine che qui assume non solo una collocazione spaziale e una valenza sociale, ma anche umana perché di persone qui stiamo parlando. L’arrivo del maestro Michele Cortesi dalla giungla della scuole capitoline nell’indomita Rupe, paesello sulle montagne abruzzesi nel bel mezzo del parco nazionale della Majella, sposta quindi un equilibrio già fragilissimo che vede il forestiero doversi ambientare in un ecosistema a lui alieno.

Il paesello però è un luogo dimenticato da Dio e anche (purtroppo) dagli uomini, in cui la denatalità è ormai in crescita vertiginosa perché nessuno lì vuole più fare i figli. “La rassegnazione qui si mangia a morsi, come la scamorza” dirà più di un abitante del luogo a Michele, e questo problema di spopolamento e di mancanza di futuro si riflette sull’unico organismo in grado di garantirlo, un futuro: la scuola. Un mondo a parte gioca quindi sull’eterna dicotomia tra il restare e l’andare via, in cui la prima opzione vuol dire però combattere per far sì che la scuola, l’Istituto Cesidio Gentile detto Jurico, resti aperta anche a costo di piegare un po’ le regole.

E allora via all’accoglienza dei profughi ucraini e nordafricani, perché loro i figli invece li hanno eccome, alle battaglie fatte di ripicche e dispetti verso il sindaco del paese rivale, quello che vorrebbe far chiudere tutto per rimpinguare le casse del proprio comune e di un nuovo centro commerciale in apertura, via perfino ad un hackeraggio di un sito istituzionale. Tutto è lecito in amore e in guerra, d’altronde, ma che succede per chi se ne va? Milani affronta (di striscio) anche l’altro lato della medaglia, perché è pur sempre un paesino in cui l’educazione sessuale, l’apertura mentale, la modernità sono concetti astrusi e incomprensibili, un paesino in cui per i ragazzi non c’è vita. Neanche d’estate.

Un mondo a parte - Virginia Raffaele e Antonio Albanese con il cast (foto di Claudio Iannone)
Un mondo a parte – Virginia Raffaele e Antonio Albanese con il cast (foto di Claudio Iannone)

La montagna lo fa

Riccardo Milani torna quindi nel suo amato Abruzzo a dieci anni da Scusate se esisto, ma questa volta sceglie una traccia tonale e diegetica ancora più malinconia, un po’ più ruvida e aspra forse come omaggio all’arena abruzzese stessa. Un mondo a parte comincia così come una commedia dal taglio brillante, sulla falsariga di Come un gatto in tangenziale, ma poi lentamente scopre il suo volto più dolceamaro, più soffuso, merito anche di un bravissimo Antonio Albanese che questi personaggi li ha proprio nel DNA. Accanto a lui, credibile sia nella parlata ben riprodotta che nelle intenzioni drammaturgiche, una Virginia Raffaele altrettanto spassosa, tenera ma anche tosta. Forte e gentile, all’abruzzese.

Se escludiamo un paio di sottotrame non necessarie o comunque non adeguatamente amalgamate al resto del film (come quella della sorella lesbica di uno degli alunni, dal carico fin troppo appesantito), Un mondo a parte procede spedito, attraversa l’inverno e termina nella primavera portando una nuova ventata di ottimismo, la sensazione che nonostante tutto con l’aiuto reciproco e una comunità solida tutte le cose si possano aggiustare. In più, qualche stoccata ben piazzata al turismo consumistico e superficiale c’è, quello di chi si gode l’estate e gli autunni pieni di colore per postare le foto sui social ma poi si scorda che c’è anche un inverno pieno di insidie che gli autoctoni devono affrontare, come c’è anche una breve ma non stupida riflessione sul cambiamento.

E infine c’è la montagna con i suoi lupi, con i cervi, gli orsi, le sue meraviglie e le sue asperità. Bellissima, alle volte inaccessibile, alle volte matrigna e alle volte madre. “La montagna lo fa” ripetono spesso gli abitanti di Rupe, perché per tutte le cose c’è sempre un motivo o, quantomeno, una causa.

TITOLO Un mondo a parte
REGIA Riccardo Milani
ATTORI Antonio Albanese, Virginia Raffaele, Elisa Di Eusanio, Sergio Saltarelli, Alessandra Barbonetti, Solidea Pistilli, Donatella La Cesa, Bianca Maria Macro
USCITA 28 marzo 2024
DISTRIBUZIONE Medusa Film

 

VOTO:

Tre stelle

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