Un figlio di nome Erasmus, recensione: prevedibile commedia on the road

Un figlio di nome Erasmus, recensione: simpatica commedia on the road

Un figlio di nome Erasmus è una commedia che trae spunto da altre pellicole di genere e che, pur non innovando, riesce a regalare un paio d’ore di spensieratezza in compagnia di Paolo Kessisoglu, Luca Bizzarri, Ricky Memphis, Daniele Liotti e Filipa Pinto.

Alla ricerca del figlio mai conosciuto

Quattro giovani amici fanno un indimenticabile Erasmus a Lisbona ma, crescendo, si perdono di vista. Vent’anni dopo, le loro vita non potrebbero essere più distanti. Jacopo (Paolo Kessisoglu) è un religioso che lavora per una multinazionale di carattere umanitario; Ascanio (Luca Bizzarri) fa la guida alpina per manager in cerca di ispirazione; Enrico (Daniele Liotti), in procinto di sposarsi con Diletta (Valentina Corti), è un architetto candidato alla Camera dei deputati; Pietro (Ricky Memphis) è un manager artistico il cui principale cliente è un gruppo che fa cover dei Pooh. Un giorno il passato torna a bussare: un’ex fiamma “in comune”, Amalia, conosciuta proprio durante il periodo di studio in Portogallo, è deceduta. Un giudice li convoca per comunicare loro le ultime volontà della defunta, ma all’arrivo avranno una grossa sorpresa: tra i quattro, uno è il padre del figlio di Amalia. Ma chi? Non resterà che partire per un viaggio alla scoperta della paternità (e non solo quella), accompagnati dalla giovane Alice (Filipa Pinto).

Luca e Paolo, amici-nemici

Il cast di Un figlio di nome Erasmus ben si adatta ai toni della pellicola. Trattandosi di una spensierata commedia on the road, la presenza di Luca Bizzarri e Paolo Kessisoglu risulta in linea con la leggerezza cercata. I loro personaggi non potrebbero essere più distanti l’uno dall’altro: rispettivamente nei panni di un uomo di chiesa e di un eterno Peter Pan, troveranno proprio nelle loro differenze il modo di crescere come persone e di riscoprire un’amicizia ancora più profonda. È proprio il duo comico ad offrire forse gli spunti di riflessione più intensi, affrontando temi attuali e complessi quali fede, carità, omosessualità e salute. Da apprezzare soprattutto l’interpretazione di Bizzarri, capace di passare dalla commedia al dramma in modo repentino.

Un figlio di nome Erasmus: Paolo Kessisoglu, Luca Bizzarri, Ricky Memphis, Daniele Liotti e Filipa Pinto a bordo del loro "improbabile" mezzo di trasporto
Paolo Kessisoglu, Luca Bizzarri, Ricky Memphis, Daniele Liotti e Filipa Pinto a bordo del loro “improbabile” mezzo di trasporto

Verso la consapevolezza di sé

A completare il quartetto ci sono Ricky Memphis e Daniele Liotti. Anche i loro personaggi hanno delle caratteristiche piuttosto nette: il primo è un agente musicale innamorato della musica ma meno degli artisti che rappresenta; l’altro è un architetto prossimo al matrimonio con una donna che lo comanda a bacchetta. Entrambi, nel corso del viaggio, avranno modo di guardarsi dentro e di evolversi come uomini, arrivando alla piena consapevolezza di se stessi. Al divertente quartetto si aggiunge la giovane e graziosa Filipa Pinto, pronta ad accompagnarli con la sua freschezza alla scoperta di un figlio che non sapevano di avere ma che è destinato a cambiare la vita di tutti. Insomma, una storia di amicizia e seconde opportunità che nessuno dei protagonisti si farà scappare.

Qualcosa di già visto

Il viaggio valorizza prima di tutto i paesaggi del Portogallo, del quale mostra scogliere e stupendi paesaggi naturalistici. Analizzando l’aspetto narrativo, bisogna ammettere che in alcuni passaggi la commedia e il desiderio di far sorridere hanno la meglio sulla credibilità della storia, non proprio ineccepibile. Ciò non impedisce tuttavia al film di intrattenere in modo pulito e gradevole. Alcuni spunti ricordano il classico Mamma mia! (in entrambi i casi c’è una paternità da dividere), altri ricordano Ovunque tu sarai (anche lì si viaggiava a bordo di un improbabile pulmino), altri ancora Una notte da leoni (i protagonisti vivono una serata senza regole della quale si renderanno conto solo il giorno dopo). Tutto ciò rende la storia prevedibile e poco innovativa, ma la sintonia tra i quattro attori riesce ad ovviare ad alcune pecche. Se quindi l’obiettivo è quello di trascorrere un paio d’ore senza pensieri, pur non avanzando troppe pretese la pellicola diretta da Alberto Ferrari si può candidare a pieno titolo. Ma niente di più.

Un figlio di nome Erasmus è prodotto e distribuito da Eagle Pictures. Nel cast anche Carol Alt. Il film sarà disponibile per quattro settimane a partire dal 12 aprile su: Sky, TimVision, Chili, GooglePlay, YouTube, Rakuten Tv e Infinity.

VOTO:
2 stelle

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