Ulysses, A dark Odyssey, recensione: un Ulisse moderno e accattivante

Ulysses, A dark Odyssey, recensione: un Ulisse moderno e accattivante

Ulysses, A dark Odyssey è un film moderno e pieno di spunti che descrive la società contemporanea sotto molti più aspetti di quanti se ne possano immaginare: alla regia Federico Alotto, protagonisti Andrea Zirio e Anamaria Marinca.

Taurus City e una Penelope da trovare

Ulysses, A dark Odyssey è ambientato nel 2020 in un’immaginaria Taurus City, una città corrotta nella quale il potente Michael Ocean (interpretato da Danny Glover) la fa da padrone. Ulisse (Andrea Zirio) è un soldato che rientra dal fronte profondamente cambiato dalla guerra: le ferite nel cuore e nel corpo lo hanno reso un uomo diverso, per certi versi più freddo e distaccato. Dopo aver trascorso 7 lunghi anni lontano da casa, però, scopre che la moglie Penelope (Anamaria Marinca, premiata come miglior attrice al Palm Springs International Film Festival del 2008 con il film 4 mesi, 3 settimane, 2 giorni) è scomparsa. È per questo che decide di partire alla ricerca della sua amata, affiancato dal fedele compagno d’armi Niko (Drew Kenney). Quello che non sa è che ogni persona che incontrerà gli farà riscoprire – volente o nolente – quei tasselli che sembravano essersi perso tra le barbarie della guerra.

Personaggi secondari che colpiscono nel segno

Ulisse trova sul proprio cammino un panorama di personaggi decisamente tra le righe. È il caso del kebabbaro Pòpov (Stewart Arnold), della transessuale Hermes (Mario Acampa) o dell’oracolo The Seer (interpretato da una divertente Skin). Queste figure hanno il pregio di trarre la loro ispirazione dalla quotidianità per poi oltrepassare i confini del surreale. L’inquietudine del protagonista incarna in fondo le preoccupazioni dell’uomo moderno e i personaggi secondari rappresentano un vero punto di svolta: Ulisse sa ascoltarli e riesce ad avvicinarsi via via alla sua meta, che è ritrovare Penelope ma anche ritrovare se stesso.

Ulysses, A Dark Odyssey: una scena del film
Ulysses, A Dark Odyssey: una scena del film

Lungo cast e bella musica

Ulysses, A dark Odyssey può essere considerato un film corale in cui ognuno fa la propria parte e la fa piuttosto bene. Johnny – vero nome di Ulisse – si ritrova ad affrontare amici, sconosciuti e personaggi più o meno reali in un percorso che potrebbe essere definito “a stazioni”. Il suo è un calvario certamente poco biblico ma ricco di note che vanno dall’horror al trash passando per lo splatter e per l’azione. Il pregio della pellicola, tuttavia, è quella di non calcare mai troppo la mano. Lode anche al ricorso a elementi tipici dei giorni nostri sia dal punto di vista figurativo – con pop art, videogiochi e fumetti in prima linea – che da quello musicale: tra elettronica, onirica e rock, l’attenzione resta sempre alta.

Molti spunti, poca noia

Esistono molti criteri per giudicare un film tra cui la trama, il ritmo, la regia, la bravura degli interpreti, le innovazioni e le idee. Per quanto riguarda Ulysses, A dark Odyssey, bisogna senz’altro ammettere che i motivi di vanto abbracciano più di un aspetto. A brillare è soprattutto la presenza di un’idea, di un’ispirazione. Questa moderna Odissea viene ripulita da qualsiasi contesto storico per assumere i tratti dell’horror, del thriller, del gotico. Alla sceneggiatura – curata dal regista Federico Alotto e dal protagonista Andrea Zirio – va riconosciuta una certa creatività, merce rara soprattutto nel panorama cinematografico italiano degli ultimi tempi.

Ulysses, A dark Odyssey è un film italiano che esce nelle sale il 14 giugno 2018 distribuito da Adrama.

VOTO:

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci qui il tuo nome