Troy: Fall of a City, il team risponde alle polemiche su casting e diversità

Troy: Fall of a City

Polemiche sul casting di Troy: Fall of a City, la miniserie BBC e Netflix sull’Iliade omerica. Ad interpretare Achille è David Gyasi, attore britannico di origini ghanesi. Ma il team creativo risponde: «il mito è libertà prima di tutto».

Mentre Black Panther continua ad assommare record, portando il dialogo su inclusione e diversità sul grande schermo ad un altro livello, polemiche arrivano per le decisioni di casting di Troy: Fall of a City, la nuova miniserie prodotta da BBC e Netflix sull’Iliade di Omero. A generare qualche controversia è stata soprattutto la scelta di far interpretare Achille, mitico eroe della guerra di Troia, a David Gyasi (Interstellar), attore britannico di origini ghanesi. Accanto a lui anche Hakeem Kae-Kazim (Black Sails), che sarà Zeus, e Lemogang Tsipa nei panni di Patroclo.

Troy: Fall of a City
David Gyasi è Achille nella miniserie BBC/Netflix

Non tardano le repliche dal team creativo. David Farr, che ha scritto la sceneggiatura di Troy: Fall of a City, oltre che la serie AMC The Night Manager, ha spiegato in un’intervista rilasciata per Variety come i casting siano stati un momento affrontato con una totale apertura mentale, proprio per la natura del progetto. «Quando entri nel mondo del mito hai immediatamente una libertà meravigliosa», ha affermato. Ed in riferimento all’accuratezza storica, per la quale è stata consultata anche Bettany Hughes, esperta di storia classica, Farr sottolinea come sia fondamentalmente impossibile essere fedeli in maniera assoluta, soprattutto quando si parla di mito e non di “storia” vera e propria. «Semplicemente è una decisione di casting. Abbiamo deciso di assegnare il ruolo a chiunque si sia presentato incarnando al meglio lo spirito dei rispettivi personaggi». E conclude: «La diversità è il cuore del nostro lavoro di casting e il cuore di ciò che Netflix e BBC vogliono. Questa è una controversia solo se le persone la rendono tale».

La serie, composta da 8 episodi, è prodotta da Wild Mercury in associazione con Kudos. Troy: Fall of a City, sarà disponibile su Netflix in tutto il mondo dopo la messa in onda su BBC. Derek Wax, tra i produttori esecutivi, ha dichiarato che ci sono già idee per una seconda stagione. «Non per spoilerare, ma, sappiatelo, Omero ha scritto anche l’Odissea». Per altri dettagli sulla miniserie in arrivo sulla piattaforma di streaming, vi rimandiamo al nostro articolo.

2 Commenti

  1. si vabbè il mito è libertà come no- a quando un film su Gesù interpretato da Ken Watanabe?
    o su Buddha con Morgan Freeman? la libertà sui testi come fatto da Wolfgang Petersen è una cosa ma stravolgere i modelli storici è una ridicolaggine e basta-Questa storia delle minoranze che si infilano anche dove non centrano un fico è davvero una idiozia del politically correct- e rende un prodotto già non eccelso inguardabile-

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