La nostra recensione di Tre sorelle, il film diretto da Enrico Vanzina: una commedia penalizzata da troppi cliché e facili ironie, in cui si salvano solo le sue interpreti femminili
Tre sorelle
Marina (Serena Autieri), una donna borghese, sposata con un primario di ortopedia, scopre che il marito ha una relazione con il suo assistente. In quel momento le sue certezze borghesi vanno in frantumi. Disperata, corre a confidarsi con sua sorella Sabrina (Giulia Bevilacqua), ma trova in lacrime anche lei: è stata lasciata dal marito dopo averlo tradito. Le due sorelle decidono così di trascorrere le vacanze estive insieme, nella villa di Marina, per trovare un nuovo equilibrio. Insieme a loro parte anche Lorena (Rocío Muñoz Morales), la giovane massaggiatrice di Marina, a sua volta lei afflitta da un dramma sentimentale. A completare il gruppo la terza sorella, Caterina (Chiara Francini). La vacanza comincia sotto i migliori auspici finché l’arrivo di Antonio (Fabio Troiano), il nuovo vicino di casa, non romperà ogni equilibrio.
Buon gioco di squadra
Le quattro interpreti femminili di Tre sorelle riescono a imprimere ai loro personaggi una buona complicità. Non a caso il gioco di squadra è a tutti gli effetti l’aspetto più riuscito del film diretto da Enrico Vanzina. In particolare sono Chiara Francini e Serena Autieri a mettersi in mostra, riuscendo a non farsi affossare da una sceneggiatura che vorrebbe parlare delle donne ma che non sembra possederne mai la capacità. Al contrario, procede per cliché e stereotipi che non raccontano nulla dei costumi contemporanei.

Battute scontate e parolacce gratuite
Tale superficialità inquina anche l’ironia della commedia. Il divertimento è affidato a battute scontate e parolacce gratuite, inserite qua e là senza un reale motivo. Sembra quasi che si voglia strappare qualche risata in modo forzato, ricorrendo a espedienti che non fanno onore né a Vanzina né al buon cast scelto per l’occasione. Un difetto imperdonabile – già riscontrato nel poco riuscito Lockdown all’italiana – che rende Tre sorelle un film superficiale, incapace di dire la sua, destinato ad offrire solamente un intrattenimento per nulla imperdibile.
Colonna sonora all’italiana
Il gioco di squadra torna a farla da padrone quando si parla di colonna sonora. La canzone inedita Io con me è stata scritta da Umberto Smaila, Silvio Amato ed Enrico Vanzina. A cantarla è Annalisa Minetti. Nel film è presente anche un altro brano inedito, dal titolo “Piccole donne. Ad interpretarlo è il giovane cantautore Guglielmo, che lo ha scritto insieme a Casini e Righi.
Già visto
Dispiace, infine, che la storia non riesca a dire nulla di nuovo. Ci sono le solite corna, il solito linguaggio colorito, il solito modo di ironizzare sulla sessualità. Vanzina ha battuto questa strada per decenni, ma ciò che in passato poteva anche funzionare ora appare solamente scontato e già visto. Né le situazioni né i personaggi, solo accennati e mai approfonditi, sono minimamente capaci di conquistare la scena o l’attenzione dello spettatore. Qualche battuta potrà anche risultare divertente, ma siamo ben lontani da quel cinema popolare che Tre sorelle vorrebbe rappresentare.

Tre sorelle, prodotto da New International in collaborazione con RTI e Prime Video, è stato presentato in anteprima a Capri Hollywood e arriva direttamente in streaming su Prime dal 27 gennaio. Nel cast anche Nadia Rinaldi, Massimiliano Rosolino ed Eleonora Pedron.