Tre di troppo, conferenza con Fabio De Luigi e Virginia Raffaele genitori loro malgrado

Tre di troppo - conferenza stampa con Fabio De Luigi e Virginia Raffaele
Tre di troppo - conferenza stampa con Fabio De Luigi e Virginia Raffaele

La conferenza di Tre di troppo con Fabio De Luigi regista e protagonista insieme a Virginia Raffaele: famiglie che si allargano all’improvviso, genitori e figli alle prese coi classici conflitti generazionali

Si è tenuta oggi la conferenza stampa di Tre di troppo, l’opera seconda di Fabio De Luigi (La befana vien di notte 2) che la dirige e la interpreta con Virginia Raffaele (Una donna per amica), anche lei presente. Tra famiglie che crescono nel giro di una notte e rapporto genitori/figli, i due comici ci hanno rivelato perché dovreste cominciare il nuovo anno in sala assieme a loro.

Come nasce il desiderio di esplorare la genitorialità anche da regista?

FDL: Perché ho trovato l’idea molto intelligente e interessante, un’idea che raccoglie entrambe le posizioni: sia chi desidera avere figli o li ha già e sia chi invece non ne vuole proprio sapere troverà in questo film una rappresentazione onesta delle proprie esigenze, senza giudicare le scelte nessuno visto che è un film che non vuole schierarsi né da una parte e né dall’altra.

E invece come ha accolto Virginia Raffaele questa sfida e questo personaggio?

VR: È stato molto difficile perché non stimo e non mi piace Fabio (ride). Scherzi a parte, l’ho accolta benissimo soprattutto perché ci eravamo già incontrati su altri set ma facevo parti molto piccole. Invece quando ho saputo che avrei avuto un ruolo principale e che lui l’avrebbe diretto mi sono fidata al 100%, e quindi ringrazio lui e la produzione per avermi scelta e per la fiducia.

C’è uno sguardo realistico per chi ha i figli e per chi non li ha, perché non esiste la vita perfetta da un lato o quella disastrata dall’altro.

FDL: Sì, è esattamente quello che volevo raccontare e che ho accennato prima. Non c’è il giusto o sbagliato, ci sono delle scelte che vanno rispettate perché poi le vite di tutti sono complicate sia coi figli che senza figli. Inoltre volevo abbattere la retorica stucchevole del “non sai com’è meglio avere i figli”, in questo film proviamo a raccontare l’opportunità che viene data a due persone che scelgono di non avere figli e rappresentarne quindi il bene e il male.

Tre di troppo - conferenza stampa Fabio De Luigi e Virginia Raffaele
Tre di troppo – conferenza stampa Fabio De Luigi e Virginia Raffaele

Visto che Fabio di figli ne ha e Virginia no, come e se vi identificate nei vostri ruoli?

FDL: Mi ritrovo in entrambe le parti visto che per un periodo, come tutti, non ne ho avuti. Non mi ritrovo per fortuna nell’arroganza con cui i nostri personaggi all’inizio del film guardano i loro amici che i figli li hanno, e cerco di allontanarmi dallo stereotipo che vuole appunto come giudicanti chi non ha figli nei confronti dei genitori. Sono entrato molto velocemente nei due personaggi visto che ho vissuto entrambi le fasi della storia.

VR: Neanch’io mi ritrovo in quello stereotipo di persona giudicante e sprezzante verso coloro che hanno figli, però sicuramente mi appartiene quell’aspetto di indipendenza che il personaggio di Giulia possiede. L’aspetto legato alla vita mondana invece sicuramente meno, visto che non sono tanto una tipa da feste o serata. Poi mi sono ritrovata questi tre piccoli sconosciuti sul set che mi hanno in qualche modo scombussolata e con i quali si è creata una famiglia vera, quindi è stato tutto molto divertente.

In questo Tre di troppo si prendono in giro anche i cosiddetti espertoni, come nel caso della scena del pedagogo senza figli.

FDL: Quella scena è un po’ il racconto di tanti genitori che si preoccupano per i loro figli cercando rimedi alle volte anche assurdi, o in questo caso il consiglio di luminari ed esperti o magari asfissiando i pediatri come si vede in un’altra scena del film. Diciamo che questi esperti ti fanno spesso sentire inadatto e inadeguato, e volevo rappresentare una sorte di ribellione di questi genitori che decidono di riprendere in mano le redini della propria vita e della propria genitorialità.

Ci sono molte citazioni cinematografiche all’interno della pellicola. Come e perché le hai scelte, sono film che fanno parte del tuo cuore?

FDL: È una domanda che girerei agli sceneggiatori, perché in fase di scrittura abbiamo preso molto cinema americano degli anni ’80 e ’90 da Alla fine arriva Polly a Sliding Doors che poi era il mio riferimento principale, ma c’è anche l’horror di Shining. Virginia invece ad esempio ci ha visto The family man, quindi sono film diversi che fanno parte del nostro bagaglio e del nostro immaginario, soprattutto di commedia.

Tre di troppo - backstage del film con Fabio De Luigi (foto Loris Zambelli)
Tre di troppo – backstage del film con Fabio De Luigi (foto Loris Zambelli)

Tre di troppo è un film divertente ma che ha anche un lato diciamo più commovente e drammatico. C’è uno scambio che si può avere con chi hai generato e con chi ci ha generati.

FDL: È proprio quella la zone del film che mi rendeva felice e che mi spaventava di più, come la scena in piscina nel finale. Si è sempre intimoriti di sbagliare coi figli, e ad un certo punto la paura può persino prendere il sopravvento sull’amore. Volevo che quel momento lì venisse raccontato e spero che gli spettatori possano riconoscercisi, sia che siano figli o che siano genitori.

VR: Sì, ci sono più piani di questo film. Però non è un film solo per famiglie, perché parla di tante tematiche riguardano la vita di tutti e che non riguardano solo i bambini. Il fatto che mi commuova non è dato dal nostro sadismo, ma per via di un’intenzione di arrivare in profondità nel tema e negli argomenti del film.

C’è ad un certo punto una sorta di parodia dell’horror sia con la maledizione e sia con il personaggio dell’uomo cicogna. Com’è nata questa idea? E poi cosa vi fa ridere al cinema o nella vita?

FDL: L’uomo cicogna nasce dagli sceneggiatori del film, perché è un po’ il personaggio che rappresenta l’inizio e la fine di questo viaggio folle che i protagonisti compiono. Per quanto riguarda l’horror mi ci sono butatto con tutte le scapre, nonostante la paura dei produttori, e quindi ho voluto il buio, i tuoni, i lampi e ovviamente l’incredibile performance di Barbara Chichiarelli che nel film interpreta Marta. Però ci voleva un po’ quest’aspetto inquietante che a me piace e che nel cinema mi diverte.

VR: È una domanda molto difficile a cui rispondere. Pensate che quando mi raccontano una barzelletta io mi concentro sul come verrà chiuso piuttosto che sulla barzelletta, quindi non rido mai. Però sono i grandi temi, i contrasti, le cose inaspettate, le pause a farmi ridere, il black humour, il nonsense. E poi Peter Sellers, lui mi fa molto ridere.

Tre di troppo esce in tutte le sale il 1 gennaio 2023, distribuito da Warner Bros Italia.

 

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