La nostra recensione di Trafficante di virus, film di Costanza Quatriglio presentato al TFF39, in cui Anna Foglietta è Ilaria Capua, brillante scienziata di cui si ricostruiscono con lucidità la carriera e la vita privata
Dallo scoppio della pandemia i media sono stati travolti da una febbre irrefrenabile: la “virologo-mania”. Chiamati ad offrire le proprie conoscenze e competenze allo sperduto popolo italiano, i virologi hanno monopolizzato i salotti della tv, pronti a rassicurare o ammonire gli spettatori a seconda dei casi.
In questo nutrito gruppo di scienziati c’è anche Ilaria Capua, virologa, accademica, ex deputata e direttrice del centro di eccellenza One Health dell’Università della Florida. La sua carriera e una spinosa vicenda giudiziaria che l’ha vista coinvolta sono state trasposte al cinema dalla regista Costanza Quatriglio nel film Trafficante di virus, presentato in anteprima al Torino Film Festival 2021. La pellicola è l’adattamento del libro della stessa Capua Io, trafficante di virus.

La parabola di Irene Colli
Il film ripercorre attraverso continui salti temporali la vita privata e professionale di Irene Colli (alter ego di Ilaria Capua, interpretata da Anna Foglietta), una brillante ricercatrice dell’istituto zooprofilattico italiano. Virologa di fama mondiale, riconosciuta da tutta la comunità scientifica per i suoi studi sui virus, e sull’aviaria in particolare, è una donna determinata e combattiva. All’apice della sua carriera si ritrova invischiata in un’inchiesta giudiziaria cui è legata, a sua insaputa, da anni.
Una scienziata scomoda
Energica e battagliera, Irene Colli è una ricercatrice dai solidi ideali che lotta per una scienza libera dai giochi di potere e una ricerca che sia frutto di uno sforzo interdisciplinare e collettivo. Il fine ultimo del lavoro dello scienziato per Colli, infatti, non è il guadagno o il prestigio, ma la salvaguardia della sicurezza di tutte le specie viventi. Una posizione scomoda per una donna all’interno di un settore maschilista e viziato dall’arrivismo come quello della scienza, alle soglie del nuovo millennio. Un sistema che rischia la cancrena, così fossilizzato sul personalismo e la burocrazia da mettere in secondo piano le urgenze concrete, cui la stessa Colli darà uno scossone grazie a delle scelte rivoluzionarie circa la libera circolazione dei dati scientifici.

Irene e il suo team
Irene non avrebbe mai potuto ottenere i suoi successi senza il suo team di collaboratori. Allo stesso modo la performance di Anna Foglietta (guarda la video intervista) è valorizzata dalla chimica evidente che si instaura tra l’attrice ed i suoi comprimari, Andrea Bosca in primis. Nel film l’attore è Giacomo, braccio destro di Ilaria, suo amico sincero e ricercatore disilluso capace tanto di far tornare Irene con i piedi per terra quando necessario, quanto di lasciarsi travolgere dall’entusiasmo dall’amica e supportarla nelle scelte più difficili. Attraverso la costruzione del rapporto tra Irene ed i membri del suo team i concetti di collaborazione e lavoro collettivo diventano temi portanti della pellicola.

I problemi di un’Italia burocratica
Sarebbe stato impossibile raccontare la storia di Ilaria Capua evitando di radiografare un’Italia inibita dalle pastoie burocratiche. Uno Stato che non riesce a distribuire i fondi europei per la ricerca nei vari istituti sparsi per lo stivale, che non investe nel settore e che obbliga i suoi ottimi ricercatori a lavorare in condizioni disagevoli, ai limiti del pericolo. Trafficante di virus dimostra quanto ci sia bisogno di un impegno concreto dello Stato per garantire alle eccelse menti che popolano le università e i laboratori italiani di poter competere con l’estero, senza dover fuggire dall’Italia per poter mettere a frutto il loro talento. Allo stesso modo si punta il dito contro la lenta giustizia italiana e la voracità di una certa stampa (qui incarnata dalla figura del giornalista interpretato da Paolo Calabresi) pronta a sparare a zero su chiunque, partendo da basi infondate, solo per fare notizia.

Premonizioni
Ciò che colpisce di più di questo Trafficante di virus è il suo apparire quasi un presagio dell’infausto periodo che stiamo vivendo. Nel film infatti è argomento di accesa discussione la possibilità che un virus animale compia un salto di specie e giunga ad infettare l’uomo. Un’eventualità che allarma la zelante Irene, ma sembra non essere così urgente agli occhi di una comunità scientifica che si perde nell’attesa delle pubblicazioni, quando i dati indicherebbero di agire concretamente e con prontezza. Il rischio, secondo Irene, sarebbe quello di ritrovarci vittima di una pandemia globale in cui saremmo tutti impreparati. Pura distopia.
Trafficante di virus. Regia di Costanza Quatriglio. Con Anna Foglietta, Andrea Bosca, Paolo Calabresi, Michael E. Rodgers, Roberto Citran, Alberto Basaluzzo, Donatella Bartoli. Nelle sale il 29 e 30 novembre e l’1 dicembre distribuito da Medusa Film e prossimamente su Amazon Prime Video.