Tiziano Ferro omaggia la musica italiana con 13 cover reinterpretate in Accetto miracoli: l’esperienza degli altri; l’intento di far conoscere alcuni capolavori alle nuove generazioni vale più dei tanti rischi corsi nella scelta di quest’operazione
Tiziano Ferro pubblica Accetto miracoli: l’esperienza degli altri, una riedizione dell’ultimo album di inediti uscito lo scorso anno e con l’aggiunta di tredici cover scelte dal cantautore di Latina per rendere omaggio a quelle che ritiene le canzoni più belle della musica italiana. Un’operazione che ha come antefatto l’esperimento attuato lo scorso febbraio sul palco del Festival di Sanremo dove Ferro è stato ospite fisso e nel corso del quale ha presentato alcune delle rivisitazioni di classici che troviamo in questo disco: Nel blu dipinto di blu, Almeno tu nell’universo di Mia Martini, Portami a ballare di Luca Barbarossa e Perdere l’amore in duetto con Massimo Ranieri. Durante il lockdown, poi, ha completato il progetto registrandolo nel suo studio di Los Angeles dove vive.
I tanti rischi corsi da Tiziano
Ci sono molti rischi alla base di quest’idea: in primis il fatto che si tratta del primo disco di cover della carriera di Tiziano, che ci ha abituato ad emozionarci con le parole dei suoi testi, parole che in questo caso ha preso in prestito e ha fatto sue cucendosi addosso gli arrangiamenti su misura della sua vocalità e seguendo la logica della coerenza stilistica del suo quasi ventennale percorso artistico. Poi va sottolineato che nel corso di questo 2020 le radio hanno deciso di organizzare il progetto I Love My Radio grazie al quale sono state reinterpretate alcune delle canzoni più significative della musica italiana degli ultimi 45 anni, con l’effetto quindi di correre il pericolo di saturare il mercato con una proposta pressoché analoga. Infine sono stati scelti dei veri e propri mostri sacri e tasselli indelebili non solo della musica leggera ma anche della cultura popolare italiana e quindi riuscire a convincere e far accettare una versione personale di questi è sempre difficile.
Una coraggiosa selezione
La selezione dei brani è dettata esclusivamente dall’importanza dei suddetti nella vita di Tiziano sulla base dei ricordi d’infanzia e di adolescenza e coprono una fascia temporale che va dagli anni ’70 fino a quelli ’90, prima del successo e del suo esordio con Perdono. Colpiscono per la scelta Cigarettes and coffee di Scialpi, pezzo che ebbe molta visibilità all’epoca ma che appartiene a un’artista ormai uscito dalle orbite promozionali da molti anni e che ha addirittura annunciato il proprio ritiro, e Morirò d’amore di Giuni Russo, piccola perla che sarà recuperata dalle nuove generazioni che sono sicuramente all’oscuro della sua esistenza. Coraggiosa anche la scelta di puntare su uno dei brani più belli ma non iconici di Franco Battiato, cioè E ti vengo a cercare, oltretutto estratto come singolo attualmente in radio e sul testamento artistico di Franco Califano dal titolo Non escludo il ritorno, proposto 15 anni fa a Sanremo ma come spesso accade veramente apprezzato solo dopo la morte del Califfo.
Alla base di quest’operazione c’è la riscoperta di alcune canzoni che meritano di essere conosciute anche dai più giovani e chi meglio di uno degli artisti più amati e seguiti in Italia e non solo come Tiziano Ferro può riuscire nell’impresa. Per gli amanti delle versioni originali ci sarà senz’altro motivo di dissentire ma se l’intento è questo, ben vengano dischi del genere. Cambia il tessuto melodico ma non si modificano le poesie di questi testi. Cambiano le mode del momento ma non devono essere dimenticati questi baluardi della nostra storia musicale.