La nostra recensione di The Whale di Darren Aronofsky, in concorso alla Mostra del Cinema di Venezia 2022: Brendan Fraser torna sul grande schermo in un’opera straziante e commovente sui limiti del corpo e dello spirito, insieme alla star di Stranger Things Sadie Sink
Brendan Fraser torna al cinema con il film The Whale, diretto da Darren Aronofsky e presentato in concorso alla 79ª Mostra del Cinema di Venezia, dove ha già riscosso un enorme consenso. Nel cast Sadie Sink (la Max di Stranger Things), Hong Chau, Ty Simpkins e Samantha Morton, anche lei assente dagli schermi da diverso tempo.
Una storia al limite
Il film è tratto dall’omonimo spettacolo teatrale di Samuel D. Hunter, il quale ha scritto anche la sceneggiatura del film. Narra la storia di Charlie (Brendan Fraser), un insegnante solitario che si è isolato dal mondo in risposta a un grande dolore, e che cercando consolazione nel cibo è diventato pericolosamente obeso. Accudito dall’amica e infermiera Liz (Hong Chau) Charlie cerca di recuperare i contatti con la figlia Ellie (Sadie Sink) da lui abbandonata anni prima. Contemporaneamente il giovane missionario Thomas (Ty Simpkins) crede di aver trovato in Charlie una “rivelazione” e cerca di salvarlo attraverso la fede.
Vivere il dolore
The Whale è un film sul dolore. Il dolore fisico, spirituale e mentale, qui impersonato da un uomo ridotto al limite estremo del proprio corpo e dello spirito da un grave crollo psicologico. Similarmente al film The Wrestler, diretto nel 2008 dallo stesso Aronofsky, anche in questo caso si parla di un uomo disperato che cerca di riconnettersi con la propria figlia prima che sia troppo tardi. Le tragiche scelte di Charlie lo hanno portato a un punto di non ritorno, costringendolo a tentare il tutto per tutto per riprendersi una parte di quella vita che si era lasciato alle spalle, consapevole di trovarsi davanti lo scoglio del disprezzo di quell’unica figlia che non ho mai davvero smesso di amare.

Sopravvivere per amore
Nel corso del film Charlie pronuncia la frase: “Pensi mai che le persone siano incapaci di non amare?“, sintetizzando un altro grande tema della pellicola: l’amore. L’amore per il prossimo, come predicato dal Vangelo da Thomas, l’amore fraterno/materno di Liz, l’amore di un insegnate per la letteratura e i propri studenti e l’amore incondizionato e smisurato di Charlie per sua figlia Ellie. Ma anche un amore distruttivo, quello che ha devastato la vita di quest’uomo imponente, un amore travolgente capace di metterlo in ginocchio.
Spazio, tempo, colore
La regia di Aronofsky si muove nell’unico ambiente dell’appartamento stretto e buio di Charlie, con una fotografia lugubre dominata da un verde scuro e sporco, come in una pozza di acqua stagnante. Il corpo voluminoso di Charlie occupa gran parte dell’inquadratura (Fraser è ulteriormente intrappolato in uno stretto 4:3), rendendo ulteriormente forte l’impressione di un uomo costretto in uno spazio troppo piccolo. Tuttavia il regista riesce a non rendere mai il film asfissiante, merito anche delle numerose inquadrature dall’alto che permettono all’immagine di respirare e dei dialoghi rapidi e coinvolgenti con Liz e Ellie, che ogni tanto strappano anche qualche risata.

Brendan Fraser – Il Ritorno
L’attore americano è stato un sex symbol alla fine degli anni ’90 e ha raggiunto la fama mondiale con la saga de La Mummia, diventando famoso per i suoi ruoli avventurosi e comici. Dagli inizi degli anni 2000 le sue apparizioni si sono però fatte sempre più sporadiche, rivelando un lunga storia di difficoltà lavorative, personali e di salute che lo hanno gettato in una buia depressione. Alla notizia del suo ritorno al cinema il pubblico di tutto il mondo ha reagito con grande affetto e solidarietà, rendendo The Whale uno dei film più attesi della prossima stagione cinematografica.
Corpi e sentimenti
La prova dell’imbolsito Fraser non solo è devastante (pur lasciando spazio anche a momenti comici), ma è destinata ad essere ricordata come la sua miglior performance in carriera, anche per il profondo valore simbolico che questa si porta dietro (a Venezia gli è valsa una standing ovation di 6 minuti, e probabilmente gli permetterà di conquistare la Coppa Volpi e chissà, magari anche l’Oscar). Sadie Sink, reduce dal successo dell’ultimo Stranger Things, d’altro canto si è dimostrata un’ottima comprimaria, anche se il personaggio della ragazzina cinica che nasconde un gran cuore sembra preso battuta per battuta dal suo celebre ruolo televisivo, diventando purtroppo per lei un’occasione forse persa per dimostrare qualcosa in più. Nel cast anche Samantha Morton, che torna al cinema nel ruolo della moglie di Charlie, dopo alcuni anni dedicati alla tv, come ex cattivissima Alpha di The Walking Dead.
Il film più commovente di Venezia
In definitiva The Whale è un film doloroso e commovente, categoria con cui Aronofsky ha ormai abituato da tempo il suo pubblico di appassionati e che potrebbe sconvolgere i fan di Fraser e Sink. Un film sulla sofferenza, sul riscatto e sull’amore, che non può lasciare indifferente neanche lo spettatore più cinico e rigoroso, soprattutto davanti ad una performance e una regia di una potenza ineguagliata all’interno della Mostra del Cinema.

The Whale. Regia di Darren Aronofsky, con Brendan Fraser, Sadie Sink, Hong Chau, Ty Simpkins e Samantha Morton, uscirà nelle sale il 6 ottobre 2022, distribuito da I Wonder Pictures e Unipol Biografilm Collection.
4 stelle e mezza