The Walking Dead 8×13 – Fuori strada: Recensione

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The Walking Dead 8×13, Mentre la stagione si appresta a finire la serie prova a tirare le somme risollevando parzialmente il bassissimo livello dell’esordio stagionale. Ci sono alcune scelte degli sceneggiatori che vanno premiate, come quella di non raccontare cosa succede a Jadis e Negan. Una mossa studiata a tavolino per alimentare ancora di più la curiosità degli spettatori.

Ognuno vuole la sua vendetta

Due schieramenti, due eserciti e la volontà di annientare ognuno l’altro. Tutto questo alla fine non si tratta che di una questione privata. Ognuno vuole la sua vendetta: Maggie per Glenn, Henry per suo fratello, Rick per Carl, Tara per la sua fidanzata e ora, probabilmente, Carol per Tobin. E tutte queste vendette, come Maggie ricorda nella battuta finale, hanno un prezzo. Il prezzo di altri uomini caduti in battaglia che non fanno altro che aumentare questo circolo vizioso senza fine. I Saviors sono una banda di persone che non sa pensare e segue il primo leader carismatico, visto che Negan potrebbe essere morto decidono di seguire Simon, che li porta all’assalto di Hilltop con le armi infette, riuscendo a ferire diversi avversari ma comunque costretti a ritirarsi per via della strenua resistenza di Rick, Maggie e il loro gruppo. Nella notte i feriti si trasformano in erranti e creano scompiglio nella tenuta, causando altri morti e indirettamente la fuga dei saviors ostaggi, nonché la scomparsa di Henry.

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Meggie la leader di Hilltop

I tentativi di risollevare la stagione

Anche questo episodio di The Walking Dead 8 ci convince anche se siamo davvero lontanissimi da quelli delle prime stagioni. Vincente anche la tattica di inserire nuovi personaggi, dopo Georgie infatti è arrivato Henry, in sostituzione a Carl, un bambino così stupido da essere infinitamente odioso. Le sue azioni in fondo sono simpatiche ma non possiamo fare a meno di notare come ci sia un buco intorno alla sua storia. Tara invece è un personaggio in evoluzione, durante lo scontro, Simon sta per spararle, ma Dwight lo precede e la colpisce al braccio con una freccia. Dwight in questo modo le
salva la vita e Tara questo lo riconosce e capisce anche che se lei non si fosse accanita contro di lui, Dwight non sarebbe stato costretto a tornare coi Saviors per proteggerli. A non capirlo invece è Daryl, che sta dimostrando di essere particolarmente arrabbiato verso Dwight. Dwight merita una seconda possibilità, così come l’ha avuta lei quando ancora era con il Governatore. Il gruppo però sembra essere preoccupato che anche Tara possa essere infetta. Un altro personaggio positivo è Dillon: il giovane Saviors prigioniero che si sta dimostrando utile, è colui che fa da mediatore con Maggie ed è una persona razionale e sincera. Credo che rappresenti quel “dopo” di cui parlava Carl. Quel “dopo” da cui ripartire per vivere insieme e in pace e per ricostruire il futuro.

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Meggie e Dillon il salvatore prigioniero

Qui potete leggere le recensioni di tutti gli episodi dell’ottava stagione di The Walking Dead.

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