The Prom, la recensione del musical di Broadway con Meryl Streep e Nicole Kidman

The Prom, recensione

La recensione del musical Netflix The Prom, con un cast stellare capitanato dalle meravigliose Meryl Streep e Nicole Kidman: un colorato inno per i diritti lgbt, frenato però da un eccessivo buonismo e personaggi piatti

The Prom: ballo vietato per Emma e Alyssa

Dee Dee Allen (Meryl Streep) e Barry Glickman (James Corden) sono due star di Broadway in declino, reduci dall’ennesimo debutto stroncato dalla critica. Nel tentativo di ripulire la loro immagine, in accordo con la ballerina di fila Nicole Kidman (Nicole Kidman) e con l’ex star televisiva Trent (Andrew Rannells), decidono di aiutare una liceale in difficoltà che vive in Indiana: Emma Nolan (Jo Ellen Pellman). La ragazza è lesbica e viene discriminata dall’Associazione Genitori (presieduta dalla signora Greene, interpretata da Kerry Washington) nella scuola pubblica che frequenta: le viene vietato di partecipare al ballo di fine anno insieme alla sua ragazza Alyssa (Ariana DeBose). Ma l’arrivo del patinato gruppo di artisti è destinato a ribaltare tutte le carte in tavola.

Da Broadway alla pellicola, qualcosa si perde

Ryan Murphy, già regista di Glee e Hollywood, trasforma in film l’omonimo musical di Broadway ideato nel 2016 da Chad Beguelin e Bob Martin, i quali ne hanno curato la sceneggiatura. La prima precisazione che va fatta riguarda il musical in generale: vista l’incredibile quantità di brani da ascoltare, solamente i veri appassionati del genere possono iniziare la visione di questo colorato inno ai diritti lgbt. I brani spaziano dai temi più frivoli arrivando a toccare addirittura quelli biblici, e ogni personaggio ha l’occasione di esibirsi sia singolarmente che in gruppo. Il risultato è davvero un elevatissimo numero di canzoni, alcune più riuscite – come Unruly heart, l’ironica e spumeggiante It’s not about me o The Lady’s Improving – altre più deboli.

The Prom: Jo Ellen Pellman e Ariana DeBose
Jo Ellen Pellman e Ariana DeBose

Non solo paillettes

Se i numeri musicali sono mediamente piacevoli – non eccellenti ma nemmeno da dimenticare – a mancare è il minimo approfondimento sui personaggi. Questi appaiono come delle icone, ciascuno con la propria battaglia da portare avanti, ma sono privi di un’adeguata tridimensionalità. Anche la trama è debole. Ciò che la storia ha da dire (e persino da ribadire) è l’uguaglianza e il rispetto della diversità, ma il messaggio viene indebolito da un approccio troppo buonista e a tratti smielato. Si sente purtroppo l’assenza di un vero senso critico, di una riflessione, di un ragionamento più ad ampio raggio.

Un cast che si fa notare

Anche la durata (132 minuti!) finisce con l’appesantire la visione di The Prom. Sebbene si proceda senza intoppi fino alla fine, gli avvenimenti che compongono la trama tendono a dilatarsi eccessivamente e a diminuire di efficacia. Nota al merito, come prevedibile, ai nomi in cartellone. Meryl Streep riesce come sempre a brillare e, nonostante il ruolo imperfetto che le viene riservato, riesce a ricordare il temperamento melodrammatico della Norma Swanson di Viale del tramonto. Affascinante anche Nicole Kidman, nonostante stavolta non abbia la fortuna di interpretare una donna speciale come l’indimenticabile Satin di Moulin Rouge. Infine, da incoraggiare il debutto cinematografico della giovane Jo Ellen Pellman. L’attrice, che ricorda la Drew Barrymore degli esordi, si lascia coccolare e trasportare dalle incredibili star che ha intorno.

The Prom è disponibile su Netflix a partire dall’11 dicembre 2020.

VOTO:
 2 stelle e mezza

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