The Escape: la recensione del dramma esistenziale con Gemma Arterton

Gemma Arterton/Dominic Cooper
Gemma Arterton e Dominic Cooper in una scena del film

Grazie alla superlativa prova d’attrice di Gemma Arterton, Dominic Savage costruisce, con The Escape, un coinvolgente dramma esistenziale che, ad alcune domande scomode sull’universo femminile, ha il coraggio di rispondere nella maniera meno consolatoria possibile.

Alcune domande scomode

Può una vita all’apparenza perfetta – fatta di matrimonio, figli e una villetta borghese nella periferia di Londra – trasformarsi lentamente in una prigione? Può la frustrazione per l’aver rinunciato anzi tempo alla propria affermazione professionale e sociale spingere una giovane madre verso la fuga dalle proprie responsabilità? Sono domande scomode, di quelle che gli esegeti del politicamente corretto probabilmente ritengono sia meglio non fare, quelle che Dominic Savage decide di porre allo spettatore utilizzando come cartina di tornasole del malessere genitoriale il volto di una Gemma Arterton mai così brava.

La trama di The Escape

Per chi dovesse guardarla dall’esterno, infatti, Tara vive proprio quella vita perfetta, insieme a un marito (Dominic Cooper) amorevole ma anche incredibilmente ottuso e insensibile ai reali bisogni di lei. Eppure c’è un buco nella vita di Tara che la donna non riesce a colmare e, anzi, sente allargarsi ogni giorno di più. Mentre l’inesorabilità della routine familiare non lascia spazio a nulla che non riguardi la cura della casa e dei figli o la soddisfazione meccanica degli appetiti sessuali del proprio uomo, un giorno, molto semplicemente, Tara decide di scappare.

Arterton/Cooper
Gemma Arterton e Dominic Cooper in una scena del film

Il peso della quotidianità

Il percorso che porta la protagonista a maturare l’estrema scelta viene descritto da Savage come un mesto calvario di prevedibilità scandito dalle più semplici azioni quotidiane che, ripetute ogni giorno, senza tregua, assumono i contorni di un loop infernale. Non c’è alcun dubbio che Tara ami i propri bambini o che provi del sincero affetto verso il marito. Solo in loro non trova più alcuna gioia. E se i quesiti sollevati dal film sono già di per sé abbastanza critici, il finale aperto, sebbene assai lontano dall’essere consolatorio, assesta un discreto colpo al cuore del concetto di famiglia nella sua accezione più classica di generatore di senso esistenziale.

Lo stile

Lo stile visivo è impostato su un’ovvia contrapposizione cromatica tra lo scabro grigiore della vita domestica e i colori accesi di quella Parigi scelta da Tara come meta della propria fuga. Allo stesso modo la macchina da presa, in tutta la prima parte, indugia in maniera quasi ossessiva su una serie di primissimi piani della Arterton per poi aprirsi progressivamente anche all’esterno, quasi come se la protagonista, attraverso l’evasione (non a caso la traduzione letterale della parola “escape”), si permettesse un allargamento del proprio spettro visivo fino ad inglobare al suo interno anche il mondo circostante.

Gemma Arterton
Gemma Arterton nella locandina del film

Una prova di maturità per Gemma Arterton

Ma tutto il peso del film è sulle spalle della sua splendida attrice protagonista. Pur lavorando di sottrazione, Gemma Arterton dà infatti prova di un’insospettabile ricchezza espressiva lasciando trasparire, solo attraverso gli occhi, un universo intero di tristezza e solitudine. Tutto ciò che le si muove attorno – dal marito assente alla madre che minimizza il suo malessere cercando di convincerla di come il suo stato d’animo sia nulla di più di una fase passeggera – non fa che amplificare questo senso di estraneità verso ciò che dovrebbe invece apparirle familiare.

Piccola curiosità per cinefili: Prima di diventare regista Dominic Savage ha fatto il suo ingresso nel mondo del cinema recitando, ancora bambino, nel ruolo dello sfortunato Young Bullington in Barry Lindon di Stanley Kubrick.

The Escape, diretto da Dominic Savage e interpretato da Gemma Arterton, Dominic Cooper, Jalil Lespert e Marthe Keller, esce in sala giovedì 21 giugno, distribuito da Fil Rouge Media.

VOTO:

 

1 commento

  1. Un film molto lagnoso,ben interpretato,ma con un finale che mi lascia un dubbio,lei fuggiva,ho ripercorreva la strada per andare a prendere i figli??gradirei una risposta Grazie

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