The Elevator, nelle sale italiane dal 20 giugno, vede la partecipazione dei bravissimi James Parks e Caroline Goodall. Il regista Coglitore racconta un thriller psicologico in cui nulla può essere dato per scontato, a partire proprio dal finale.
Una vendetta privata in un ascensore
New York, Labour Day. Il conduttore televisivo di un amato game show americano Jack Tramell (interpretato da James Parks) vuole soltanto tornare a casa durante una giornata di vacanza collettiva. Katherine (a cui dà voce e corpo la bravissima Caroline Goodall), una donna qualunque dal passato sofferente, vuole fare giustizia e vendicarsi per un torto subíto anni prima. Due vite apparentemente lontanissime che si incrociano per la prima volta e che, inevitabilmente, lasceranno un segno indelebile nell’esistenza dell’altro.
Nel piccolo spazio di un ascensore nell’arco di due ore si consuma un gioco al massacro che Kathrine porta avanti come fosse un quiz show. Ogni errore una punizione, ogni risposta errata una sofferenza impartita al conduttore. In un susseguirsi di colpi di scena, violenze, dolore e mistero, si snoda così una vicenda che ha radici ben più profonde e che va a scavare nell’animo dei due protagonisti, facendo emergere i lati più oscuri di entrambi. Non esistono vincitori in questa storia, nessun premio: solo la possibilità di rivedere la luce. Chissà se Jack e Kathrine riusciranno davvero a riappropriarsi della propria vita.
Un finale che lascia senza parole
Un thriller psicologico che tocca uno degli argomenti più scottanti e meno trattati del cinema italiano: il traffico di organi. Il regista Massimo Coglitore centra il suo obiettivo prendendo spunto da una storia vera che sa colpire lo spettatore in modo viscerale. La vicenda che viene raccontata nel film ha un sapore amaro e spiazza il pubblico con la sua totale incertezza che lo caratterizza fino alla fine. Sebbene la trama imponga una vittima ed un colpevole, The Elevator ricorda fino all’ultimo secondo della pellicola quanto questo dualismo sia quanto di meno probabile esista nella vita reale. Non esistono vittime e carnefici assoluti: ognuno dei protagonisti si è macchiato di qualche peccato, di un errore che, talvolta, ha leso anche la vita altrui. La difficoltà maggiore per lo spettatore è quella di capire dove risieda la maggiore porzione di verità.
Un thriller in ascensore che non manca di personalità
Benché il film si svolga quasi interamente nel claustrofobico ambiente di un ascensore, The Elevator riesce comunque a rappresentare un ottimo thriller psicologico, dove nulla può essere dato per scontato. Lo spettatore viene totalmente catturato dalle dinamiche raccontate e spera, fino alla fine, che la verità dei fatti venga fuori e che entrambi, Jack e Kathrine escano indenni da questo quiz privato che punta all’autodistruzione.
Massimo Coglitore, attraverso la bravura di James Parks, noto al grande pubblico per Django Unchained, The Hateful Eight e The Hard Ride e dell’attrice Caroline Goodall (Hook, The Schindler’s List, Cassidy, Principe azzurro cercasi e Nymphomaniac solo per citarne alcuni) riesce nella difficile impresa di rendere esasperante un thriller psicologico e nella ancor più rara capacità di lasciare senza parole lo spettatore.
The Elevator, diretto da Massimo Coglitore, con James Parks, Caroline Goodall, Burt Young, Katia Greco, Niccolò Senni, Sara Lazzaro, Gianfranco Terrin, Katie McGovern e Daniel Mba è nelle sale dal 20 giugno 2019 distribuito da Europictures.