The Boys, recensione delle prime due puntate della serie black comedy: dei supereroi diversi

The Boys - locandina

La nuova serie tv The Boys di Eric Kripke, Evan Goldberg e Seth Rogen, rappresenta, tra azione e violenza, i supereroi a cui si affiderebbe la propria vita, attraverso un punto di vista differente, dediti ai crimini più efferati e al di sopra di qualsiasi legge.

Supereroi vs The Boys

La serie tv The Boys di Eric Kripke, Evan Goldberg e Seth Rogen, è ambientata in un mondo dove gli eroi in costume si librano nel cielo, vigilanti mascherati si aggirano nella notte e qualcuno deve assicurarsi che i Super eroi non oltrepassino la linea. Perché il mondo di The Boys è un mondo dove chi è dotato di super poteri ne abusa fino ad arrivare all’omicidio e al furto, quindi a quell’illegalità che dovrebbero combattere. Causano rabbia, dolore, lutto e credono di poter continuare la loro vita indisturbati. Ma non è così, perché qualcuno non solo è deciso a smascherarli, ma anche a porre fine a un mondo dove tutto, sia il bene che il male, è nelle mani di sette supereroi. Billy Butcher (Karl Urban), Wee Hughie (Jack Quaid), Mother’s Milk (Laz Alonso), il Francese (Tomer Kapon), e la Femmina (Karen Fukuhara) sono The Boys: una squadra della CIA formata da persone molto pericolose, ognuna dedicata alla lotta contro la forza più pericolosa della Terra, la superpotenza: alcuni supereroi devono essere guardati. Alcuni devono essere controllati. E alcuni di loro, a volte, devono essere eliminati.

Una visione diversa

The Boys parte già con originalità, è un genere fumettistico che fa fede all’opera da cui è tratto. I supereroi rappresentati e visti con occhi diversi. Perché il tema alla base è chiaro: quanto si è disposti a spingersi oltre quando tutto è concesso? Questi sette eroi sono spesso indistruttibili, inattaccabili e molto uniti, più per mero opportunismo e uno stile di vita condiviso. Insomma dalle prime due puntate di questa serie è evidente che chi è dotato di super poteri viene descritto con i vizi, le debolezze e la vulnerabilità delle persone comuni. Alcuni di loro però si lasciano travolgere da tutto questo diventano dei veri e propri criminali, assassini, ladri e stupratori. La contraddizione per eccellenza.

The Boys - Karl Uban e Jack Quaid
Karl Uban e Jack Quaid che ragionano su un’importante decisione da prendere in una scena della seconda puntata della serie The Boys

Rosso sangue

Da tutte queste idee forti nasce una serie con degli ottimi presupposti e uno standard alto, anche se qualche incontro tra coloro che diventeranno i The Boys sembra fin troppo casuale e inverosimile, ma forse non è così fondamentale: alla fine è l’inizio di ogni storia. Tra chi vuole rimettere i supereroi al proprio posto e chi è mosso da un desiderio di vendetta altalenante, è chiaro che l’obiettivo dei protagonisti è non solo ambizioso, ma cambierà le loro vite per sempre. E renderlo chiaro alla fine della seconda puntata è sicuramente un’idea vincente. Una serie violenta e cruenta, dove gli schizzi di sangue non mancano di certo e tutto è scandito da lotte corpo a corpo, in un continuo alternasi di giustizia, criminalità, legalità e delinquenza.

Una serie Rock

Aggressiva negli eventi e nelle scene, così come nella colonna sonora, caratterizzata da musiche ritmate e, in certi casi, assordanti, ma funzionali. Un montaggio dinamico, scandito da qualche colpo di scena che ribalta il ritmo della serie che procede per situazioni pre-impostate. Forse eccessivamente stereotipato il personaggio di Butcher e anche del Francese, che oltre a muoversi nelle vicende principali, creano uno scambio di battute divertenti tra una scena d’aggressione e l’altra, smorzando così la visione di sangue e violenza gratuita. Una violenza tipica dello stile di vita di questi supereroi; salvano vite distruggendone altre, abusano di un potere che è sfuggito al loro controllo e tornare indietro diventa sempre più difficile.

The Boys - Erin Moriarty Dominique McElligot Chace Crawford Antony Starr Jessie Usher Nathan Mitchell
Erin Moriarty, Chace Crawford, Dominique McElligot, Antony Starr, Jessie Usher e Nathan Mitchell nel ruolo dei supereroi della serie The Boys

Partire bene

The Boys è adrenalinica e coinvolgente, incalzante e, sicuramente, diversa dalle serie di supereroi che si è maggiormente abituati a vedere. L’originalità è evidente da subito e la speranza è che la si ritrovi anche nelle puntate successive, dove i colpi di scena e le sorprese non mancheranno. Da questa serie ci si aspetta molto, soprattutto per gli spunti interessanti e gli ottimi presupposti del pilota e del secondo episodio che chiude una vicenda in particolare con un cliff-hanger aprendo così scenari imprevedibili. Una regia chiara e dinamica, un empatia sia con alcuni componenti dei The Boys, sia con alcuni membri dei sette super eroi, perché nessuno è solamente buono o solamente cattivo. Delle ottime interpretazioni dell’intero cast, in particolare di Elizabeth Shue, Erin Moriarty ed Antony Starr, e una fotografia, appunto, fumettistica, dove ogni colore è sgargiante e nitido e anche i colori più scuri brillano e risaltano nella notte. Davvero un buon inizio.

The Boys, ideata da Eric Kripke, Evan Goldber e Seth Rogen, con Karl Urban, Jack Quaid, Laz Alonso, Tomer Kapon, Karen Fukuhara, Erin Moriarty, Dominique McElligot, Chace Crawford, Antony Starr, Jessie Usher, Nathan Mitchell, Simon Pegg, ed Elizabeth Shue uscirà sulla piattaforma Amazon il 26 luglio.

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