Thanks!, opera prima di Gabriele Di Luca con un inedito Luca Zingaretti, racconta con dissacrante e amara ironia tutti i tabù della società attuale, ma perde il mordente dell’originale testo teatrale.
Traffico di droga, ludopatia, transessualità, bodyshaming e disabilità: questi sono gli ingredienti dell’opera prima di Gabriele Di Luca, Thanks!. Il lungometraggio, trasposizione cinematografica dell’omonimo (o quasi, visto la censura del for vasellina nel titolo) testo teatrale dello stesso regista, racconta la storia dei due trentenni Fil (Antonio Folletto) e Charlie (Massimiliano Setti) che coltivano marijuana nell’appartamento in cui vivono, situato in un quartiere povero e degradato della periferia di una città del nord Italia. I due, insieme alla ragazza di Fil, Ysabel (Maria Chiara Augenti), hanno un contatto per dar vita a un’enorme piantagione in Messico. Dopo aver provato con un cane a eludere i controlli dell’aeroporto (finito male e con lo smarrimento del cucciolo) i tre trovano un altro “contenitore”: Wanda (Francesca Turrini) una ragazza in sovrappeso con problemi di autostima. A complicare ulteriormente la situazione ci sono i genitori di Fil, la madre ludopatica Lucia (Beatrice Schiros) e il padre trans Annalisa (Luca Zingaretti).

Il malessere di una società fatta di cliché
Una commedia amara e scorretta che dipinge una realtà nascosta e taciuta, con toni dissacranti, a volte esilaranti, a volte disperati e a volte un po’sopra le righe. Thanks! cattura nei volti, nei gesti e negli sguardi dei suoi protagonisti la verità del degrado, della durezza e della beffarda ironia della vita, nella sua bellezza e nel suo malessere. Il malessere di Fil, abbandonato da entrambi i genitori al suo destino, fatto d’incertezze, intolleranza verso tutto ciò che lo circonda e una psicotica forma di agorafobia. Il malessere di Wanda, insicura e incapace di accettare se stessa, alla continua ricerca di approvazione del padre e di chi la circonda. Il malessere di Lucia, intrappolata nel vortice di una dipendenza che la divora dall’interno, “via d’uscita” dal dolore della perdita dell’unico uomo che è riuscita ad amare. Il malessere di Annalisa, ingabbiata in un corpo accettato a metà, e persa davanti a un bivio che la obbliga a fare una scelta: famiglia e profano o sacro e solitudine.
Una commedia anti politically correct
Con dialoghi serrati e taglienti, costellati da battute irriverenti e anti politically correct, l’arco narrativo di Thanks! scorre godibile e lineare – arrancando un po’ nella prima parte – suscitando riflessioni sull’ipocrisia della società attuale, pronta a trincerarsi dietro al buonismo gratuito ed eccessivo pur di ottenere la benevolenza della massa. Nonostante i 90 minuti rosicati, Di Luca riesce a dare profondità e spessore ai suoi personaggi, rendendoli pateticamente reali. Ottime sono le interpretazioni femminili, assegnate anche nell’adattamento cinematografico a Beatrice Schiros e a Francesca Turrini, che con la loro esperienza e la loro veracità donano ai personaggi di Lucia e Wanda diverse eccellenti sfumature. Buona anche la prova di Antonio Folletto e quella di Massimiliano Setti. Ma a farla decisamente da padrone è l’interpretazione di un inedito – e perfettamente in parte – Luca Zingaretti che riesce a districarsi con maestria, estro e fare farsesco, ma mai ridicolo, nei difficili panni di un essere umano in continuo conflitto con se stesso e con la società che lo circonda.

Mancanza di mordente e coraggio
Un plauso inoltre va alla regia e alla fotografia, che da diversi punti di vista ricordano tantissimo la trilogia diretta da Sydney Sibilia, Smetto quando voglio, carica di quei colori dai toni acidi e intensi e da inquadrature rapide e nervose. La pecca di Thanks! si può però riscontrare nella mancanza di quel mordente che caratterizza e che contraddistingue l’originale testo teatrale, lacuna che lascia intuire che forse il cinema italiano – o probabilmente il pubblico del cinema italiano – non è ancora del tutto pronto a un vero e proprio atto di coraggio.
Thanks! è un film scritto e diretto da Gabriele Di Luca, con Antonio Folletto Massimiliano Setti, Beatrice Schiros, Francesca Turrini, Maria Chiara Augenti e Luca Zingaretti, al cinema da venerdì 4 ottobre, distribuito da Eliseo Cinema.