Teatro Sala Umberto 21/22: in cartellone Canino, Finocchiaro e Francini

Coppia aperta quasi spalancata - Chiara Francini e Alessandro Federico
Coppia aperta quasi spalancata - Chiara Francini e Alessandro Federico

Presentata la Stagione teatrale 2021-2022 della Sala Umberto: in cartellone Fabio Canino, Donatella Finocchiaro, Gianluca Guidi, Barbara Foria, Chiara Francini e molti altri

“Si parla tanto di teatro, i più fedeli desiderano tornare al sacro rito dell’abbonamento, altri
semplicemente vorrebbero godere del meraviglioso segreto del Teatro che nella
condivisione catartica tra Spettatori e Attori fonda la sua forza. Lo spettacolo dal vivo è insostituibile. In Europa alcuni paesi hanno già riaperto le sale al 100%; noi siamo ancora in attesa del superamento del criterio della distanza interpersonale che ci auguriamo avvenga a breve: con Green pass e mascherine per ora. Questa lunga attesa ha già determinato ampi danni  economici e psicologici. Ma il tema è un altro ed è assolutamente serio: la SOSTENIBILITÀ FUTURA.

Come può un Teatro che realizza la sua sopravvivenza con il Botteghino, sperare di arrivare
illeso a fine stagione alle condizioni attuali? Oggi, 15 settembre, annunciamo la nuova Programmazione. Siamo molto in ritardo. Significa che non c’è il tempo per diffondere la comunicazione in modo efficace e che gli spettatori si riavvicineranno con prudenza mentre i costi non attenderanno che il ritorno alla normalità determini il riavvio delle entrate ordinarie.

Non si può dire che lo Stato non abbia supportato il teatro nel periodo Covid, così
devastante; ma il Teatro Privato ha costi di gestione più alti rispetto al supporto ricevuto. Il
suo avviamento è compromesso. Ci vorrà tempo e volontà per tornare ad una stabilità.
Chi potrà permetterselo? È dunque necessario il Teatro? Credo di sì e non perché sia di parte. Il teatro diventa ancora più importante nella nuova era digitale.

È dunque importante tutelare il Teatro Privato oltre quello Pubblico?
Se la risposta fosse SI, allora gli Spettatori potranno decidere se farsi carico del futuro degli spazi culturali privati. Basterà pagare un biglietto intero, rinunciare a chiedere omaggi e sconti, sostenere il biglietto sospeso per giovani e categorie cadute in povertà e per coloro che fossero più sensibili supportare, attraverso una liberalità, progetti culturali proposti dal Teatro, anche attraverso Art- Bonus, strumento complicato, ma è quello che c’è. Solo una presa di coscienza e quindi una responsabilizzazione degli Spettatori potrà consentire di guardare al futuro in modo meno cupo. Certamente anche le istituzioni, con i fondi del PNRR possono fare una vera differenza e rilanciare in modo concreto e strategico lo spettacolo dal vivo. Se tutto questo non accadrà e quindi si lasciasse al suo destino un comparto già fragile e in difficoltà ante COVID, avremo tutti perso. Un appello alle istituzioni locali, Comune e Regione: non lasciateci affondare”.

Alessandro Longobardi

Direttore artistico del Teatro Sala Umberto (qui il sito internet ufficiale)

 

21 – 25 settembre 2021
EDOARDO SYLOS LABINI
IL SISTEMA

adattamento teatrale di Angelo Crespi
tratto dall’omonimo libro di Alessandro Sallusti e Luca Palamara
pubblicato da Rizzoli
con Simone Guarany
scene e costumi Laura Giannisi
graphic designer Beatrice Buonaiuto
video Nicola De Toma
disegno luci Luca Barbati
musiche originali Giacomo Vezzanir

regia di EDOARDO SYLOS LABINI

La realtà che supera il romanzo. È Il Sistema, lo spettacolo tratto dall’omonimo libro campione di vendite, di Alessandro Sallusti e Luca Palamara, che Edoardo Sylos Labini porta in scena con il riadattamento di Angelo Crespi. L’attore, attraverso il racconto dell’ex capo dell’Anm, ripercorre le tappe principali della carriera di Palamara, mettendo in luce il sistema di vasi comunicanti che si è instaurato tra politica e magistratura negli ultimi venti anni e che rischia di compromettere l’equilibrio costituzionale del Paese. La trama si dipana tra processi, sentenze, nomine e correnti, in un unico atto pieno di colpi di scena e di ritmo incalzante tra testimonianze inedite, video, interviste e intercettazioni. Il racconto di cronaca di una delle firme più autorevoli del giornalismo italiano, restituisce la realtà dei fatti così come si sono verificati, in maniera schietta, sintetica e senza fronzoli, con lo scopo di sollecitare una riflessione nello spettatore.

L’obiettivo non è attaccare l’indipendenza della magistratura, ma far tornare gli italiani a credere nella Giustizia. Ci sono scene che meriterebbero la macchina da presa di Francis Ford Coppola, che si inscrivono perfettamente in alcuni dei topos, dei grandi temi del teatro di tutti i tempi: il tradimento, la sete di potere, l’astuzia per ottenerlo, le guerre fratricide. Edoardo Sylos Labini, dopo avere interpretato alcuni dei personaggi più scomodi e discussi della storia, da Nerone a D’Annunzio, da Giuseppe Mazzini a Italo Balbo, torna in scena con uno spettacolo di teatro civile con un’operazione verità che farà sicuramente discutere. Le scene e i costumi saranno affidati a Laura Giannisi. Sul palco con Sylos Labini, Simone Guarany e a sorpresa, forse, il convitato di pietra. Ogni sera, a fine spettacolo, Edoardo Sylos Labini e CulturaIdentità organizzano un dibattito culturale per andare oltre il Sistema, non soltanto della malagiustizia ma anche della cattiva gestione della città di Roma e del settore culturale nel nostro Paese.

Il sistema - Edoardo Sylos Labini
Il sistema – Edoardo Sylos Labini

28 settembre – 10 ottobre 2021
GIORGIO COLANGELI | VINCENZO DE MICHELE | VALENTINA PERRELLA
L’UOMO, LA BESTIA E LA VIRTU’

di Luigi Pirandello

EDIZIONE DEL CENTENARIO 1919-2019

con Cristina Todaro | Alessandro Giova | Alex Angelini | Alessandro Solombrino | Giacomo Costa

con il sostegno di Ministero per i Beni e le Attività Culturali

regia GIANCARLO NICOLETTI

produzione I Due della Città del Sole & Altra Scena

David di Donatello Giorgio Colangeli veste i panni del “trasparente” professor Paolino nella rilettura registica di Giancarlo Nicoletti di uno dei classici pirandelliani, “L’uomo, la bestia e la virtù”, che proprio nel 2019 ha festeggiato i cento anni dal debutto sulle scene, dove è stato uno dei testi più rappresentati del drammaturgo siciliano. Co-protagonista nel ruolo del Capitano Perella uno straordinario e poliedrico Vincenzo De Michele; al loro fianco Valentina Perrella, pronta a calarsi nelle vesti della “virtuosa” signora Perella. E ancora, Cristina Todaro, Alessandro Giova, Alex Angelini, Alessandro Solombrino e Giacomo Costa, a completare il validissimo cast di una rilettura fortemente contemporanea e concreta dell’universo pirandelliano, fuori dal "pirandellismo" di maniera, nel tentativo di riportare la poetica dell’autore Premio Nobel a un universo essenziale, umano, comico e tragico al tempo stesso. E nuovamente attuale.

Il “trasparente” signor Paolino, professore privato, ha una doppia vita: è l’amante della signora Perella, moglie trascurata di un capitano di mare che torna raramente a casa, ha un’altra donna a Napoli ed evita di avere rapporti fisici con la moglie, usando ogni pretesto. La tresca potrebbe durare a lungo e indisturbata ma, inaspettatamente, la signora Perella rimane incinta del professore. Paolino è costretto dunque ad adoperarsi per gettare la sua amante fra le braccia del marito, studiando tutti i possibili espedienti. Il caso è drammatico, perché il Capitano Perella si fermerà in casa una sola notte e poi resterà lontano almeno altri due mesi. Paolino dovrà allora ingegnarsi per salvare la propria dignità e quella della signora Perella, a qualsiasi costo, per obbligarne il marito ai doveri coniugali e far passare suo figlio per figlio legittimo del Capitano Perella e della moglie.

14 – 17 ottobre 2021
ELDA ALVIGINI | DANIELA CALÒ | CLAUDIA CAMPAGNOLA |CRISTINA CHINAGLIA 
BARBARA CIACCI | FLORIANA CORLITO |VANESSA CREMASCHI 
MARIACHIARA DI MITRI | BARBARA FOLCHITTO | ROBERTA GENTILI 
CHIARA GIONCARDI | GIADA LORUSSO | EGIDIO MARCHITELLI |
CARLOTTA PIRAINO | ROBERTA POMPILI | SILVIA SIRAVO | CHIARA TOMARELLI 
NO WAGS: IL CALCIO (NON) È UNO SPORT PER SIGNORINE

lighting and sound designer Mimmo De Mattia

scritto e diretto da PIJI SICILIANI

 

19 – 21 ottobre 2021
MARCO SIMEOLI
MANCA SOLO MOZART

da un’idea di Marco Simeoli

e tratto da una storia vera

scene di Alessandro Chiti, costumi Marco Maria Della Vecchia, luci Marco Laudando, collaboratore alla regia Andrea Vellotti, foto di scena Francesco Nannarelli

Si ringraziano Luigi Baccaro, Marco Cavallaro, Felice della Corte, Antonello Pascale

scritto e diretto da ANTONIO GROSSO

produzione Altra Scena

Un testo intimo e inedito. Protagonista assoluto di “Manca solo Mozart” è Marco Simeoli che porta sul palco la storia di coloro che hanno dato vita a “Musica Simeoli”, il negozio di famiglia fulcro delle attività musicali di tutta la città. Uno spettacolo tratto da una storia vera, a lui molto vicina, consegnata nelle mani di Antonio Grosso che ne ha scritto la drammaturgia e firmato la regia dando vita a un racconto che abbraccia anche le storie di chi quel negozio l'ha frequentato. Da Matilde Serao a Riccardo Muti ancora studente al conservatorio, passando per Roberto Murolo e Renato Carosone fino a Enzo Avitabile e Pino Daniele. Partendo da carte, documenti, spartiti e note ritrovati alla rinfusa in un negozio apparentemente abbandonato e sospeso nel tempo si ripercorre la storia del nostro Paese. Dai meravigliosi anni della Bella Époque e delle carrozze sul lungomare, a quelli bui della Seconda Guerra Mondiale fino alla rinascita e poi al boom economico degli anni Sessanta.

Si arriva al periodo della speculazione edilizia, al colera che mette in ginocchio la città, alla grande illusione degli anni Ottanta segnati in maniera indelebile e meravigliosa da Maradona, Troisi e Pino Daniele. Fatti e fattacci anche divertenti seppur conditi da un pizzico di malinconia quella che solo la musica è capace di dare. “Non sono un figlio d’arte” spiega l’attore “o meglio, forse si. Ma di una delle arti: la musica. Per le mie origini legate a questo negozio, il più importante a Napoli dagli anni Venti ad oggi. Sito proprio difronte al glorioso conservatorio San Pietro a Majella questo luogo di cultura e fermento musicale ha fatto la storia, e visto la storia passargli davanti. Tutti i più grandi artisti sono entrati lì.. tutti, o quasi, Manca solo Mozart”.

22 – 24 ottobre 2021
MASSIMO DE MATTEO | FRANCESCO PROCOPIO | ANGELA DE MATTEO
MURATORI

di Edoardo Erba

musiche Floriano Bocchino, costumi Alessandra Gaudioso, scene Luigi Ferrigno

luci Salvatore Palladino, aiuto regia Giordano Bassetti

assistente scenografo Sara Palmieri, assistente alla regia Roberta Rossi Scala

si ringraziano Teatro Bellini, Théâtre de Poche

regia PEPPE MIALE

produzione Ente Teatro Cronaca Vesuvioteatro

La celebre commedia di Edorado Erba, messa in scena per la prima volta in lingua napoletana, affronta un tema quantomai attuale: la crisi dei teatri sempre più sacrificati per fare spazio a lucrosi megasupermercati. Tra esilaranti scambi comici e momenti di profonda riflessione, una storia di amicizia, rivincita e conflitti sociali che è un inno d’amore al teatro. In una notte infinita e sospesa, due muratori sono al lavoro per chiudere con un muro il palcoscenico di un teatro in disuso: l’area è stata ceduta al supermercato confinante che deve ampliare il magazzino.

È un abuso, bisogna lavorare in fretta, e i due si impegnano con tutte le loro forze per finire prima che venga il giorno. Ma il teatro è un luogo magico, e profanarlo significa scatenare presenze nascoste, irrazionali, capaci di scavare voragini di emozioni nel cuore dei due ignari manovali. E così i due muratori sono protagonisti dell’incontro con una enigmatica e sensuale signorina Giulia che scompiglierà il loro destino e quello del teatro. Una commedia che alterna momenti comici a momenti poetici, una storia di amicizia, rivincita e conflitti sociali, un inno d’amore al teatro.

Muratori - Massimo De Matteo e Francesco Procopio (foto Anna Camerlingo)
Muratori – Massimo De Matteo e Francesco Procopio (foto Anna Camerlingo)

26 ottobre – 28 novembre 2021

FABIO CANINO
FIESTA
scritta da Roberto Biondi, Fabio Canino, Paolo Lanfredini

con
DIEGO LONGOBARDI
SANDRO STEFANINI

Simone Veltroni | Antonio Fiore

costumi Maria Sabato, scene Giacomo Celentano
movimenti coreografici Cristina Arrò (Ispirati alle coreografie originali di Gino Landi)
regia PIERO DI BLASIO
produzione OTI – Officine del Teatro Italiano

Nel 2001 nasce FIESTA, il primo progetto teatrale in assoluto dedicato a Raffaella Carrà. Dopo venti anni Fabio Canino riporta in scena questa commedia esilarante che ebbe un grande successo di pubblico per tre stagioni di fila. L’ambientazione è una casa a dir poco appariscente quasi surreale che fa da contorno agli attori vestiti con i costumi vivaci di Maria Sabato mentre i movimenti coreografici ispirati a quelli originali che Gino Landi ideò per Raffaella sono di Cristina Arrò. La Regia è affidata a Piero Di Blasio. I protagonisti si confrontano su temi tra il faceto e il profano dalla religione alla moda in un susseguirsi di dialoghi serrati e pungenti tra la satira e l’ironia sul costume sociale. Il tutto mentre in sottofondo echeggiano le musiche del loro Idolo Raffaella Carrà. Gli autori del testo hanno previsto l’intervento del pubblico che sollecitato da Fabio Canino rompe la quarta parete e sceglieranno il finale a sorpresa tra quelli possibili.

30 novembre – 5 dicembre 2021
DONATELLA FINOCCHIARO | CLAUDIA POTENZA | LUANA RONDINELLI
TADDARITE
Pipistrelli

aiuto regia Silvia Bello

musiche Ottoni Animati e Roberta Prestigiacomo, tecnico luci Alberto Tizzone 

costumi Francesca Di Giuliano, coordinatrice artistica Monica Manfredi

organizzazione Marcella Santomassimo amministrazione Sabrina Competiello

testo e regia LUANA RONDINELLI

produzione Pierfrancesco Pisani e Isabella Borettini per Infinito Teatro e Argot Produzioni

Taddarite - Claudia Potenza e Donatella Finocchiaro
Taddarite – Claudia Potenza e Donatella Finocchiaro

7 – 19 dicembre 2021
GIOVANNI SCIFONI
SANTO PIACERE 2.0

di Giovanni Scifoni
supervisione artistica Daniele Monterosi
produzione OTI – Officine del Teatro Italiano

Non c’è sesso senza amore è solo il riff di una canzone o una verità assoluta? Come la mettiamo con il VI Comandamento? Tutti dobbiamo fare i conti con la nostra carne e troppo spesso i conti non tornano. Anima e corpo sono in guerra da sempre, alla ricerca di una agognata indipendenza. Come in tutte le guerre, nel tempo mutano le strategie e i rapporti di forza. Ma noi, credenti, bigotti o atei incalliti, continuiamo ad inciampare nelle nostre mutande, tra dubbi e desideri. Scifoni ha un piano: porre fine all’eterno conflitto tra Fede e Godimento e fare luce su una verità definitiva e catartica, dove l’anima possa ruzzolarsi sovrana nel sesso e il corpo finalmente abbracciare l’amore più puro, in grazia di Dio.

Sequestra così il pubblico e lo pone al centro di un esperimento unico e irresistibile, avventurandosi tra vizi, ragioni e sentimenti della fauna umana, oscillando come un esilarante pendolo tra gli estremi del sesso e della Fede, in metamorfosi continua tra i suoi personaggi, il morigerato Don Mauro, schiavo di un catechismo improbabile, e l’illuminato Rashid, pizzettaio musulmano modernista. In un flusso di coscienza tempestoso e irresistibile, alto e comico al contempo, Scifoni fa rimbalzare Papi e martiri, santi e filosofi, scimmioni primitivi e cardinali futuribili, anni ’80 e Medioevo, dribblando continuamente la tentazione di un meraviglioso e furastico corpo femminile che incombe sulla scena a intervalli regolari per saggiare l’effettiva disintossicazione da sesso del pubblico. Liberandosi di pregiudizi, luoghi comuni e vestiti, Scifoni ci trascina seminudo a riva con l’ultimo sorprendente quadro, che sembra mettere finalmente d’accordo Piacere e Santità: un ballo lento degli affetti e dei ricordi che ci farà uscire, dopo tante risate, con le lacrime della commozione.

11 – 23 gennaio 2022
MARIA BOLIGNANO | FRANCESCO PROCOPIO | ENZO CASERTANO
GIUSEPPE CANTORE
NON CI RESTA CHE… RIDERE

scene Luigi Ferrigno

light designer Luigi Ascione, grafica Max Laezza

scritto e diretto da ANTONIO GROSSO

produzione Opera

Un famoso trio comico degli anni ’90, dopo la loro divisione, si ritrova per una serie di circostanze ad una Reunion del loro gruppo famoso. La storia narra le vicende di questo trio che dopo anni di fortuna calcando teatri, programmi televisivi e addirittura film per il cinema, si separa a causa di una “questione” d’amore, facendo sfumare per sempre la ricchezza sia economica e artistica di questo famoso gruppo. Anni dopo, si ritrovano, a “furor di popolo”, invitati dal più grande impresario teatrale italiano a rimettere in piedi il famoso trio per il debutto al Gran Teatro di Roma e dopo varie indecisioni, contraddizioni e scontri, il trio arriva ad una decisione: ritorneranno in scena! Vicende divertentissime ed emozioni fondate sull’amicizia, caratterizzano questa commedia scoppiettante, con un cast straordinario e divertentissimo.

25 gennaio – 6 febbraio 2022

GIANLUCA GUIDI
GIUSEPPE MANFRIDI
IL CASO TANDOY 

commedia in due tempi

scritto e diretto da MICHELE GUARDÌ

produzione Francesco Bellomo per Corte Arcana Isola Trovata

Lo spettacolo tratta con originalità temi attualissimi come la giustizia e le invasioni della
privacy da parte delle testate scandalistiche, pronte a scolpire i nomi dei colpevoli prima
ancora dei Magistrati.

8 – 20 febbraio 2022
TOSCA D’AQUINO | ROCÍO MUÑOZ MORALES | EMANUELA MUNI
EMY BERGAMO | MARTINA DIFONTE | GIULIA WEBER
FIORI D’ACCIAIO

di Robert Harling

regia MICHELA ANDREOZZI MASSIMILIANO VADO

produzione Francesco Bellomo per Corte Arcana Isola Trovata

“Fiori d’acciaio”, nella sua versione cinematografica, è uno dei romanzi di formazione che hanno accompagnato la mia prima giovinezza, insieme a “Piccole donne”, “Harry ti presento Sally” e “Colazione da Tiffany”: storie di donne, grandi figure femminili che crescono, sbagliano, si confrontano, amano, odiano, combattono e qualche volta muoiono. Più della letteratura, o forse in modo più efficace, il cinema mi ha insegnato gli infiniti modi di affrontare la vita: “Fiori d’acciaio”, che vidi in sala poco più che adolescente, è stato il film che più di ogni altro mi ha spiegato cosa significhi essere donne e, nonostante ciò, fare fronte comune, ovvero la famosa, leggendaria, solidarietà femminile. Che poi, tradotto in azione, significa conservare la propria identità, ritagliarsi un ruolo nel mondo, costruirsi uno spazio, intessere delle relazioni o alimentare dei conflitti e, malgrado tutto, essere capaci di unirsi. Obbiettivo non sempre facile, che però perseguo da sempre: nei miei progetti, nel cinema, nel teatro, nella vita privata. Ormai, per me, fare fronte comune è diventata una sfida, crederci una fede e lavorarci una questione di coerenza.

Alla luce di questo modus vivendi, “Fiori d’acciaio” è per me l’occasione di costruire, con un cast così ricco e variegato, una banda di soliste, in grado di suonare insieme ma di battere in volata quando serve; disegnare personaggi anche estremi ma capaci di ascoltarsi, o di imparare strada facendo ad accogliersi senza snaturarsi. Solo da adulta ho scoperto che il film era tratto da una piece teatrale, ancora attualissima, sotto un superficiale strato di polvere fisiologico, e perfettamente rappresentativa di un microcosmo, quello del negozio di provincia, che è specchio di macrocosmi le cui dinamiche, perfino oggi, fanno fatica a cambiare. Per questo motivo abbiamo deciso di lasciare l’ambientazione di fine anni ’80, perché ci permette di osservare un tempo appena trascorso e ci racconta che siamo già nel futuro.

E forse anche perché l’immagine e lo stile di quel periodo, negli abiti, negli arredamenti, ma soprattutto nella musica, sono ormai identificativi di un momento storico diventato ormai glamour. Oltre al fatto che certe modalità, oggi, sarebbero condizionate dalla tecnologia. Tutto questo mi hanno fatto approcciare al testo e al progetto con l’entusiasmo. E poi c’è l’affetto. Per me, un teatro affettuoso è ciò di cui abbiamo bisogno, un racconto di sentimenti e di ironia che qualche volta è crudele ma mai cinica, mai diventa sarcasmo. Se c’è una cosa che le donne sanno fare, è essere terribili, spietate e capaci di affrontarsi, insomma, dei fiori di acciaio, senza mai smettere di amare.

22 – 27 febbraio 2022
LAURA CURINO | LUCIA VASINI 
L’ANELLO FORTE 

dall’omonimo testo di Nuto Revelli 

musiche originali Paolo Perna, scene e costumi: Beatrice Scarpato 

drammaturgia, regia spettacolo e video ANNA DI FRANCISCA

produzione Il contato del Canavese/Teatro Giacosa di Ivrea – Teatro stabile di Torino

in collaborazione con
Fondazione Nuto Revelli – Archivi del Polo del ‘900 – Archivio Nazionale Cinema Impresa 

Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia – Associazione Gloria Lunel  

Un omaggio a Nuto Ravelli e alle testimonianze da lui raccolte in un testo che
descrive il Piemonte del dopoguerra grazie alla voce delle donne che sono state
protagoniste. L’anello, simbolo di femminilità, come mezzo per raccontare queste storie di passaggio dalla vita e dal lavoro in campagna alla vita e al lavoro nelle fabbriche, oltre alla vita e alle responsabilità familiari.

1 – 6 marzo 2022
ROBERTA CARONIA
GIULIETTA

(dal racconto Giulietta– ed. Diogenes Verlag 1989 / il Melangolo, 1994)

di Federico Fellini

adattamento teatrale di Vitaliano Trevisan (da un’idea di Valter Malosti)

scene Paolo Baroni, luci Francesco Dell’Elba, costume Patrizia Tirino, marionette Gianni Busso

musiche originali Giovanni D’Aquila, progetto sonoro Valter Malosti

ricostruzione e rielaborazione del suono Fabio Cinicola

assistente alla regia Alba Manuguerra

uno spettacolo di VALTER MALOSTI

produzione TPE – Teatro Piemonte Europa

Una storia di sofferenza, sofferenza d’amore da parte di una donna complessa. Abbiamo un
video messaggio di Roberta Caronia che ci presenta meglio la figura di questa donna nel
racconto scritto da Fellini.

8 – 13 marzo 2022
CHIARA FRANCINI | ALESSANDRO FEDERICO
COPPIA APERTA QUASI SPALANCATA

di Dario Fo e Franca Rame

regia ALESSANDRO TEDESCHI

produzione Pierfrancesco Pisani – Isabella Borettini per Infinito Teatro

in collaborazione con Argot Produzioni

“Prima regola: perché la coppia aperta funzioni, deve essere aperta da una parte sola, quella del maschio! Perché… se la coppia aperta è aperta da tutte e due le parti… ci sono le correnti d’aria!”. Ironica quanto basta e sensuale quando vuole, Chiara Francini è un’artista eclettica, un vulcano di carisma e vitalità, con importanti ruoli sul piccolo e grande schermo, conduzioni al fianco di pilastri della tv come Pippo Baudo e un esordio letterario con 45.000 copie vendute e 8 ristampe. Qui si mette alla prova con un testo importante, che celebra il ruolo della donna all’interno della coppia. L’energica Antonia incarna l’eroina perfetta di tutte le mogli tradite e racconta con ironia la loro “sopravvivenza” tra le mura domestiche. Pur di continuare a stare vicino al marito, la protagonista decide di accettare l’impensabile.

Così tra dialoghi e monologhi brillanti si snodano gli episodi più assurdi. Soltanto quando nel cuore di Antonia si insidia un nuovo uomo, giovane e intelligente, il marito sembra accorgersi dell’esistenza della moglie, del suo essere donna, del suo disperato bisogno di essere amata e considerata. Questa commedia è una favola tragicomica che racconta cosa vuol dire stare in coppia. Fo e Rame descrivono in modo perfetto con toni divertenti, ma anche drammatici raccontando le differenze tra psicologia maschile e femminile. Tutti ci si riconoscono infatti “Coppia aperta…quasi spalancata” porta in scena la relativa insofferenza al concetto di monogamia. Rappresenta uno degli spettacoli più popolari in Italia. In Germania ha riscosso un tale successo da essere proposta in ben 30 teatri contemporaneamente.

Coppia aperta quasi spalancata - Chiara Francini e Alessandro Federico
Coppia aperta quasi spalancata – Chiara Francini e Alessandro Federico

14 – 16 marzo 2022
MONICA NAPPO
L’ESPERIMENTO

di Monica Nappo

regista assistente Elena Gigliotti

C’è questa donna che parla, parla tanto. Non si capisce se parla da sola o se c’è qualcuno che la sta ascoltando. E fin qui, nulla di nuovo. Questa donna parla del suo divorzio, cercando di uscirne fuori tra aneddoti comici, tragicomici o soltanto tragici della sua vita coniugale. Ed anche su questo, direte voi, niente di particolarmente rilevante. Si interroga se c’è una differenza tra amore e dipendenza. Se tutte le abitudini che abbiamo in un rapporto ci facciano bene, cerca di capire da quando il paesaggio amore e diventato il paesaggio divorzio. Se possibile ridendoci su. Se possibile. (Non sempre è possibile, ma è bene provarci). Poi si interroga sui figli, la maternità, gli ormoni. Ed anche qui, direte voi… Ma tutto questo però accade mentre sta facendo un esperimento, dal vivo, mentre parla. Un esperimento il cui risultato è importante, perché riguarda tutti noi. A prescindere che si sia sposati o meno. Perché sì, anche se non ti sposi, ti tocca uguale.

17 – 20 marzo 2022
FLAVIO INSINNA E LA SUA PICCOLA ORCHESTRA
LA MACCHINA DELLA FELICITA’

Ricreazione
di Marco Perrone, Marco Presta, Franco Bertini, Fabio Toncelli, Flavio Insinna
con la partecipazione live della sua PICCOLA ORCHESTRA
Direzione Musicale Angelo Nigro
Scritto e diretto da FLAVIO INSINNA

produzione OTI – Officine del Teatro Italiano

La macchina della felicità - Flavio Insinna
La macchina della felicità – Flavio Insinna

22 marzo – 3 aprile 2022
SIMONE CRISTICCHI
PARADISO
DALLE TENEBRE ALLA LUCE

dalla Divina Commedia di Dante Alighieri

scritto da Simone Cristicchi in collaborazione con Manfredi Rutelli

musiche di Valter Sivilotti, Simone Cristicchi, canzoni di Simone Cristicchi

videoproiezioni Andrea Cocchi, disegno luci Rossano Siragusano

aiuto regia Ariele Vincenti

regia di SIMONE CRISTICCHI

produzione Elsinor Centro di Produzione Teatrale, Accademia Perduta Romagna Teatri, Arca Azzurra, Fondazione Istituto Dramma Popolare di San Miniato con il sostegno di Regione Toscana

In ogni uomo abita una nostalgia dell’infinito, un senso di separazione, un desiderio di completezza che lo spinge a cercare un senso alla propria esistenza. Il compito dell’essere umano è dare alla luce se stesso, cercando dentro all’Inferno – che molto spesso è da lui edificato – barlumi di Paradiso: nel respiro leggero della poesia, nella magnificenza dell’arte, nelle scoperte della scienza, nel sapientissimo libro della Natura. A partire dalla cantica dantesca, Simone Cristicchi scrive e interpreta Paradiso.

Dalle tenebre alla luce, opera teatrale per voce e orchestra sinfonica, racconto di un viaggio interiore dall’oscurità alla luce, attraverso le voci potenti dei mistici di ogni tempo, i cui insegnamenti, come fiume sotterraneo, attraversano i secoli per arrivare con l’attualità del loro messaggio, fino a noi. La tensione verso il Paradiso è metafora dell’evoluzione umana, slancio vitale verso vette più alte, spesso inaccessibili: elevazione ed evoluzione. Il viaggio di Dante dall’Inferno al Paradiso è un cammino iniziatico, dove la poesia diventa strumento di trasformazione da materia a puro spirito, e l’incontro con l’immagine di Dio è rivelazione di un messaggio universale, che attraversa il tempo e lo vince.

5 – 17 aprile 2022
BIAGIO IZZO
TARTASSATI DALLE TASSE
scritto e diretto da EDUARDO TARTAGLIA
produzione Tradizione eTurismo – Ente Teatro Cronaca
produzione esecutiva A.G. Spettacoli

Biagio Izzo
Biagio Izzo

 

19 – 24 aprile 2022
MARISA LAURITO | GUGLIELMO POGGI | GIANCARLO NICOLETTI | LIVIO BESHIR 
PERSONE NATURALI E STRAFOTTENTI
di Giuseppe Patroni Griffi
regia GIANCARLO NICOLETTI

produzione Altra Scena in collaborazione con Sycamore T Company

Quattro solitudini, un appartamento e una notte di Capodanno a Napoli. Donna Violante, la padrona, ex serva in un bordello, discute e litiga con Mariacallàs, un travestito, in bilico fra rassegnazione, ironia, squallore e cattiveria. E ancora, Fred e Byron che sono alla ricerca dell’ebbrezza di una notte: l’uno, uno studente omosessuale alla ricerca di una vita libera dalle paure, l’altro, uno scrittore nero che vorrebbe distruggere il mondo per vendicare le umiliazioni subite. Quattro persone naturali e strafottenti, che, per un gioco del destino, divideranno la loro solitudine con quella degli altri, mentre fuori la città saluta il nuovo anno, fra accese discussioni, recriminazioni, desideri repressi, liti e violenze sessuali.

26 aprile – 1 maggio 2022
ETTORE NICOLETTI | FEDERICO ANTONELLO | FRANCESCO ARICÒ 
PAOLO GARGHENTINO | GABRIO GENTILINI | YURI PASCALE LANGER 
MICHAEL HABIBI | NDIAYE ANGELO DI FIGLIA | SAMUELE CAVALLO
THE BOYS IN THE BAND
di Mart Crowley 

traduzione e adattamento di Costantino della Gherardesca

regia di GIORGIO BOZZO

produzione The Singing family

In un appartamento su due piani all’altezza della 50th a New York un gruppo di amici omosessuali ha organizzato una festa di compleanno per Harold, che compie 32 anni. La storia comincia con l’arrivo a casa di Michael, il padrone di casa, di Donald e via via degli altri invitati, Larry, Hank, Bernard e Emory. A sorpresa, però, si presenta anche Alan, un vecchio amico dei tempi del college di Michael, a New York pe r lavoro, che dice di aver disperata necessità di parlare con lui. Alan rimane coinvolto, suo malgrado, in un crescendo di bevute, screzi, battute pesanti che culminano con l’arrivo di un giovane midnight cowboy – una marchetta assoldata come regalo di compleanno – e infine di Harold, il festeggiato. Ed è proprio quando l’atmosfera si è fatta elettrica che Michael costringe tutti i convenuti a partecipare a un gioco che si rivela brutale per molti di coloro che vi prendono parte. Ma non sarà lui ad essere il vincitore della serata.

3 – 15 maggio 2022
VANESSA SCALERA | ANNA FERZETTI | DANIELA MARRA | PIER GIORGIO BELLOCCHIO
OVVI DESTINI

scene e costumi Alessandra De Angelis – Giulio Villaggio

disegno luci Giuseppe Filipponio musiche Paolo Vivaldi

aiuto regia Flavia Rossi

drammaturgia e regia FILIPPO GILI

una produzione Altra Scena & Argot Produzioni con il sostegno di Ministero per i Beni e le Attività Culturali

Un mistero, dal sapore nordico per mettere in scena la storia di tre sorelle, dei loro segreti
più devastanti, dei loro vizi e delle loro debolezze.

17 – 30 maggio 2022
BARBARA FORIA
VOLEVO NASCERE SCEMA! (…per non andare in guerra!)

Di Barbara Foria, Fabrizio Testini, Alessandro Clemente,  Alberto di Risio, Stefano Vigilante
regia di CLAUDIO INSEGNO
produzione OTI – Officine del Teatro Italiano

Come può una donna del XXI secolo vivere felice i propri rapporti interpersonali senza ansie di prestazione, senza paura del futuro e, soprattutto, senza filtri instagram? Nel suo nuovo one-woman-show, Barbara Foria mette in scena i dubbi esistenziali e i controsensi surreali che sorprendono una donna arrivata a quella che Dante chiamava “metà del cammino” e che le fanno desiderare di rinascere in una prossima vita con un atteggiamento più spensierato verso la realtà. Insomma… il segreto della felicità è quello di rinascere scema? Se sì, avvisatemi che mi organizzo!

INCURSIONI

30 ottobre 2021
ANNAGAIA MARCHIORO
#POURPARLER

di Giovanna Donini, Annagaia Marchioro e Gabriele Scotti

produzione Brugole&Co

#Pourparler è un viaggio alla scoperta delle parole, che possono essere finestre oppure muri, possono aprire dei mondi o tenerci prigionieri. Uno spettacolo teatrale dedicato al potere delle parole. Mi hanno sempre affascinata le parole, in modo quasi erotico. A volte per il loro significato, altre volte per la loro storia ed ogni tanto, lo ammetto, solo per il suono. Ci sono parole bellissime come trasverberazione, che significa la trafittura del cuore del putto da parte dell’Altissimo, poco usata, che peccato. E poi ci sono parole controverse come sindaca o architetta, che il pubblico potrà affrontare a testa alta, scoprendo finalmente il perché. Ci sono parole così difficili da gestire come desiderare che deriva da sidera – astri e significa sentire la mancanza delle stelle. E parole senza passato, come tiktoker o youtuber o influencer, che potrebbero sembrare funghi, o muffe, o scherzi di un poeta. Insomma le parole sono pa-rabole, raccontano delle storie. #Pourparler gioca con le parole per raccontare storie di lotta e d’amore ma anche di odio e di ribellione. Storie che fanno ridere fino alle lacrime e lacrime che aprono scorci di paesaggi umani.

#Pourparler si ispira alla stand-up americana, declinandola in una modalità personalissima In scena un microfono ed un’attrice. E poi una serie di contributi video, interviste e testimonianze di uno stuolo di personaggi esilaranti. Personalità folli, esperte di diversity, influencer, odiatori compulsivi, religiosi in stato di grazia ed eminenti studiose di linguistica. Voci diverse nel tentativo di costruire un’indagine comico-scientifica sulla grande potenza del linguaggio, per cercare di carpire il segreto di ogni comunicazione. E soprattutto per capire qualcosa del mondo in cui stiamo vivendo usando una ironia sagace e pungente. #Pourparler è uno spettacolo in continua trasformazione, possono aggiungersi ogni sera parole nuove, e nuove storie. Per dare spazio al qui ed ora dell’attualità. E se è vero che oggi si comunica qualunque cosa, alle volte addirittura il nulla, #Pourparler è all’esatto opposto, uno spettacolo alla disperata ricerca di un senso. E di un centro di gravità permanente. O anche solo di Battiato nei peggiori bar di periferia. Uno spettacolo virale, destinato a propagarsi ovunque, come un virus su tiktok. Nell’era dell’odio digitale, uno spettacolo che serve a combatterlo anche dentro di noi, quando neppure ci accorgiamo di averlo introiettato. Una serata alla ricerca delle parole giuste per amare senza distinzione di sesso, di razza di lingua e di religione.


13 novembre 2021
PINO STRABIOLI
SEMPRE FIORI MAI UN FIORAIO!”
omaggio a Paolo Poli

con Marcello Fiorini alla fisarmonica 

Video Edoardo Paglione

Produzione Altacademy produzioni

“Sempre fiori mai un fioraio” è il titolo di un libro edito da Rizzoli. Poli si è raccontato a Strabioli durante una serie di pranzi trascorsi nello stesso ristorante, alla stessa ora nell’arco di due anni. Da queste pagine nasce una serata dedicata al pensiero libero, all’irriverenza, alla profonda leggerezza di un genio che ha attraversato il novecento con la naturalezza, il coraggio, la sfrontatezza che lo hanno reso unico e irripetibile. L’infanzia, gli amori, la guerra, la letteratura, pennellate di un’esistenza che resta un punto di riferimento non soltanto nella storia teatrale di questo paese. Pino Strabioli ha affiancato Poli in palcoscenico ne “I viaggi di Gulliver” e insieme hanno condotto per Rai Tre “E lasciatemi divertire“ otto puntate dedicate ai vizi capitali. “Ma Paolo perché otto? I vizi sono sette!”“L’ottavo sono io, sciocchi!”.

20 novembre 2021
ANTONELLO AVALLONE            
NOVECENTO

di Alessandro Baricco

Antonello Avallone mette a frutto tutte le sue doti interpretative e si cimenta con il bellissimo monologo di Baricco da cui è stato tratto il famoso film “La leggenda del pianista sull’Oceano”. Una interpretazione personalissima, che tocca tutte le emozioni, dal sorriso al pianto, dalla comicità al dramma, dall’ironia al surreale, che conduce lo spettatore nelle sfere più intime dei sentimenti, delle emozioni, attraverso il mito e la leggenda. Una leggenda inventata da Baricco che può essere la metafora della condizione dell’artista, che non sa riconoscersi nei punti di riferimento e negli stili di vita tradizionali, sempre a metà strada tra mondi diversi, capace di parlare solo attraverso la sua arte. La musica jazz di sottofondo colora fortemente lo spettacolo diventando spesso travolgente protagonista della storia, immergendo il pubblico in una dimensione nuova e sconosciuta. La storia di un pianista eccezionale, capace di suonare una musica meravigliosa.

Il suo nome è Novecento ed è impossibile non esserne rapiti. È nato e vissuto sul piroscafo Virginian ed è incapace di scendere ed affrontare la vita sulla terra ferma. La musica, quella che “suona perché l’oceano è grande e fa paura” è l’intera sua vita. È una musica che può suonare attraverso ottantotto tasti, una musica infinita attraverso uno strumento finito. Questa è l’unica musica che Novecento sa suonare. La vita vera è tutta un’altra cosa, tutta un’altra musica…Uno spettacolo intriso di elementi poetici, capaci di toccare gli animi degli spettatori. Grande successo di pubblico e di critica.

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