Dal testo di Alessandro Baricco, Clonmacnoise – Una storia di umani debutta al Teatro Belli: in scena Simone Ciampi, Federica Fruscella e Nicolas Pandolfi, diretti da Guglielmo Guidi
Dal 6 al 15 maggio 2022 al Teatro Belli va in scena Clonmacnoise – Una storia di umani. Dal testo di Alessandro Baricco, sul palco Simone Ciampi, Federica Fruscella e Nicolas Pandolfi. Alla regia Guglielmo Guidi.
“Il mito”
Attraverso il mito gli umani generano il mondo, come ci insegna l’Iliade.
“Clonmacnoise”
Cluain Mhic Nóis in gaelicoirlandese, è la cornice mitica, leggendaria, della storia che lo spettacolo si accinge a narrare.
“gheimifichescion”
C’è stato un momento in cui, tra gli anni ‘80 e gli anni ‘90 del secolo scorso, la civiltà che conosciamo è morta per sempre. C’è stata una rivoluzione tecnologica che ha generato una rivoluzione mentale. Cervelli che hanno cominciato a muoversi in maniera diversa dall’uomo novecentesco.
La beat-generation
Erano persone intorno ai vent’anni, venticinque, con qualche vecchio di trenta, che volevano cambiare il mondo, che non erano più novecenteschi, che facevano le marce contro la guerra del vietnam; che pensavano che il modello alternativo era: vivere nelle comuni, fare l’amore libero, rifiutare il primato del denaro.
I nerd
Tra loro, però, c’erano anche degli ingegneri informatici, cioè di una disciplina appena nata, che in tutto e per tutto erano come loro: capelli lunghi, si lavavano poco e che in questi primi laboratori stavano cercando di capire come potevano cambiare il mondo.
“la fuga dal ‘900”
Di solito si indica nel XX secolo, il secolo della grande intelligenza; una civiltà raffinatissima, ma che produsse: due guerre mondiali che hanno diviso il mondo in due ideologie: est e ovest.

E così abbiamo rotto dei privilegi che sono stati fissi per decenni, ma ci siamo illusi che fosse facile vivere in una situazione di umanità aumentata, di individualismo molto diffuso, individualismo di massa. A scuola s’insegna ancora ad essere dei cittadini di una democrazia occidentale anni ‘90, ma non c’è nulla nella scuola che prepari al futuro. Noi possiamo anche teorizzare un mondo in cui le informazioni corrono, ma se il governo è ancora novecentesco siamo bloccati. Un’altra cosa: son tutti maschi! Non c’è una donna fra gli “inventori” del game son tutti uomini. Non c’è intelligenza femminile. Questa nuova idea di mondo è stata fatta da maschi, ingegneri, scienziati. Queste ferite ci sono e non le curerà nessuno che sia nato prima di google. Le possono risolvere soltanto i più giovani. Ci vuole la disinvoltura di un sedicenne per passare dal mondo all’oltremondo. Il testo è come un thriller che indaga su quanto abbiano avuto un ruolo fondamentale le generazioni che hanno costruito gli strumenti, i device, che serviranno alle future generazioni per inventare il mondo nuovo. È una riflessione sul futuro, che non possiamo conoscere, ma è lì che c’aspetta.
La forma comunicativa è quella dello “Seanachai”, il cantastorie della tradizione gaelico-irlandese di terza generazione. Questi moderni cantastorie donano alle emozioni un mezzo potente e suggestivo d’espressione: l’abilità di “raccontare” storie del nostro tempo attraverso la musica, il canto e le parole.