La nostra recensione di Smile 2, sequel del fortunato horror del 2022 diretto da Parker Finn con una brava Naomi Scott: più violenza, sangue, jumpscare e ambizione di un film che parla di demoni personali e del alto oscuro della fama, con una chiusa esagerata
Smile 2, sempre scritto e diretto da Parker Finn, continua sulla scia del film precedente e, come ogni sequel che si rispetti, aggiunge molto più sangue, più scene cruente e più jumpscare alla formula dell’originale che qui viene solo in piccola parte modificata. Quello di Finn è però anche un film più ambizioso e per certi versi centrato del capostipite, perché esplora in maniera ancora più profonda l’oscurità del trauma represso, della dipendenza e della fama attraverso la protagonista Skye che qui ha il volto di una bravissima Naomi Scott. Peccato solo per un finale un po’ troppo esagerato nelle intenzioni e nella messinscena, un po’ troppo in contrasto con ciò che si è visto prima.
La maledizione della popstar
Sul punto di iniziare un nuovo tour mondiale, la star internazionale del pop Skye Riley (Naomi Scott) comincia a vivere eventi sempre più terrificanti e incomprensibili. Schiacciata dalle crescenti angosce e dalle pressioni della notorietà, Skye è costretta a confrontarsi con il suo passato oscuro per riprendere in mano la sua vita prima che vada in pezzi. Non sa però di trovarsi davanti ad una maledizione terrificante che la finirà in meno di 7 giorni, a meno che non riesca a trovare un modo per fermarla prima che sia tardi.
La regola delle tre B
Bigger, Bolder, Better ovvero più grande, più audace, migliore. È la regola aurea dei sequel, specialmente in quel di Hollywood, regola che Smile 2 non ha nessuna intenzione di ignorare. Il demone del sorriso, le cui vittime si tolgono la vita nei modi più cruenti e spettacolari possibili, torna ancora più assetato di sangue e di morte, è ancora più infido e “bastardo”, gioca con le aspettative del pubblico per poi spesso sovvertirle, si annida nell’oscurità per uscire fuori nel momento più opportuno e inaspettato. Perché, e questo va detto, gli jumpscare di questo secondo capitolo sono tanti ma efficaci, la tensione regge fino al punto di rottura anche se l’inquietudine dell’originale inevitabilmente si perde.
Parker Finn prepara il suo Luna Park degli orrori con grande cura e un certo gusto per l’orrido, e soprattutto è bravo a tenere botta alla durata monstre (121 minuti) con un taglio orrorifico e un’atmosfera ansiogena costanti, già a partire dal prologo in cui assistiamo al triste destino dell’unico sopravvissuto al film precedente. Quella di Smile 2 è sì macelleria ma con una certa grazia, e sebbene la pellicola si appoggi un po’ troppo spesso ai trucchetti del mestiere è la capacità di Finn nel miscelare perfettamente realtà e allucinazione a rappresentare l’asso nella manica di questa storia. Il costante rovesciamento del piano spaziale e di quello temporale dà vita ad una costruzione ad orologeria tanto precisa quanto implacabile, che diverte e intriga.
Molto più sangue quindi, molti più corpi straziati nei modi più terribili (provate ad immaginare cosa si possa fare con un microfono) e soprattutto viene esasperata la continua presenza malefica dell’Entità, un demone che ci era già stato mostrato nella sua forma primigenia e che qui sfrutta tutte le sue armi a disposizione per tormentare la vita della povera Skye. E con lei, ovviamente, anche lo spettatore.
Viaggio tra i demoni
La bravissima Naomi Scott è però lo zenit di quest’horror che non rinuncia ad immergersi in temi e argomenti sempre delicati spinosi, come quello della salute mentale, del disturbo da stress post-traumatico (Skye è sopravvissuta ad un terribile incidente in cui invece ha perso la vita il suo fidanzato), della dipendenza e del lato oscuro della fama. È proprio quest’approccio molto più character-oriented a rendere Smile 2 più ambizioso e per certi versi centrato dell’originale, perché al di là dell’elemento diegetico sovrannaturale questo è un film che mantiene saldamente i piedi a terra tra ipocrisia e avidità della società dello spettacolo, pronta a cannibalizzare tutto e tutti in nome di un successo effimero.
I demoni di Skye non sono infatti così lontani da quelli di tante persone comuni, soprattutto nella società iperconnessa e iperdigitale attuale in cui anche le celebrità non possono più nascondersi dal giudizio e dal ludibrio del pubblico. Ne è una dimostrazione la lunga ed efficace sequenza di una cena di beneficenza che va tremendamente storta, con le sue conseguenze disastrose che fanno ancora più paura di un demone spietato. Il peccato mortale di Smile 2, forse l’unico, sta nel voler esagerare con il proprio finale, peraltro ricalcato su quello del primo film, perché rende ancora più evidenti certe fallacie logiche del plot e paradossalmente uccide un po’ troppo la sospensione dell’incredulità.
TITOLO |
Smile 2 |
REGIA | Parker Finn |
ATTORI | Naomi Scott, Rosemarie DeWitt, Kyle Gallner, Lukas Gage, Dylan Gelula, Raúl Castillo, Peter Jacobson |
USCITA | 17 ottobre 2024 |
DISTRIBUZIONE | Eagle Pictures |
Tre stelle