La nostra recensione di Sempre più bello di Claudio Norza, ultimo sfumato capitolo della scoppiettante saga teen di Sul più bello, con Ludovica Francesconi, Giancarlo Commare e la special guest Drusilla Foer
Nomen omen dicevano i latini. O forse no. Sempre più bello, terzo ed ultimo capitolo della trilogia teen inaugurata da Sul più bello e proseguita con Ancora più bello, non riesce a raggiungere i fasti del suo capostipite, infrangendo le aspettative di chi, dopo un secondo film altalenante, si sarebbe aspettato un gran finale esplosivo. L’anima pop ed effervescente dei predecessori rimane intatta. Questo sequel, nuovamente diretto da Claudio Norza e presentato nella sezione Alice nella Città della Festa del Cinema di Roma 2021, però, pare adagiarsi troppo sulla frizzantezza dei suoi interpreti e sulle trovate che hanno caratterizzato l’estetica della trilogia crogiolandosi in se stesso, peccando di originalità.
Il gran (?) finale
Il trapianto di polmoni di Marta (Ludovica Francesconi) è stato un success. La ragazza è tornata a respirare autonomamente e si appresta a vivere la sua vita felice con Gabriele (Giancarlo Commare), che le ha chiesto di andare a convivere. Intanto Jacopo (Jozef Gjura) si è invaghito del medico di Marta, l’affascinante Dario (Diego Giangrasso), e Federica (Gaja Masciale) vorrebbe cambiare lavoro. Tutto sembra andare per il meglio quando le condizioni di Marta peggiorano. A far da sfondo alle vicende c’è il tentativo di Gabriele di riavvicinare la sua ragazza e sua nonna, l’unico suo familiare rimasto in vita.
Cambiamo sul più bello, sempre sul più bello
Sempre più bello si porta dietro dal film che lo ha preceduto un grande problema: le storyline dei personaggi non si intrecciano in maniera organica e sembrano accostate alla rinfusa una accanto all’altra. La linea narrativa principale, incentrata sulla convivenza di Marta e Gabriele, è piuttosto vacua. Le sottotrame, d’altronde, risultano fine a se stesse, aggiungono poco alla sinfonia d’insieme e sembrano solo i riempitivi di una sceneggiatura che avrebbe potuto dare una degna conclusione alle avventure di Marta e compagni in un unico secondo capitolo. A sopperire alle carenze dell’intreccio ci pensa il piglio sempre così perfettamente in bilico tra il drammatico e l’irriverente che accompagna la saga sin dal suo esordio. Un’anima pop al passo con i tempi che rende il film capace di dialogare con le generazioni più giovani con autenticità e senza retorica.
La regina e i suoi sudditi
Buona parte della verve spumeggiante di Sempre più bello è attribuibile al suo composito cast, guidato dalla travolgente Ludovica Francesconi, ormai così a suo agio nei panni della stravagante Marta da rubare la scena ogni volta che appare sullo schermo. Ad accompagnarla nel terzo capitolo tornano un Giancarlo Commare dolcissimo e premuroso e la coppia di squinternati e divertentissimi amici composta da Jozef Gjura e Gaja Masciale. In questo ultimo film della trilogia, però, un’altra regina contende la corona alla giovane Francescono: è la guest star Drusilla Foer, austera e convincente, nel piccolo ma cruciale ruolo della gelida nonna di Marta.
Cala il sipario sulla saga di Sul più bello, ma l’applauso finale non è così scrosciante come sperato: Sempre più bello non spicca il volo, ma preferisce restare appollaiato nella sua personale comfort zone, che ci auguriamo diventi, almeno, il trampolino di lancio per la carriera della giovane Ludovica Francesconi.
Sempre più bello. Regia di Claudio Norza. Con Ludovica Francesconi, Giancarlo Commare, Jozef Gjura, Gaja Masciale, Jenny De Nucci, Diego Giangrasso e Drusilla Foer. Al cinema il 31 gennaio e 1 e 2 gennaio, distribuito da Eagle Pictures.
2 stelle e mezza