Dopo le accuse di sessismo rivolte ad Amadeus, adesso oggetto di polemiche e critiche analoghe è il rapper Junior Cally a causa di frasi volgari e sessiste contenute in alcuni suoi brani. Il management dell’artista ha replicato.
Ennesima polemica sul Festival di Sanremo 2020, ancora una volta legata al mondo femminile, dopo le accuse di sessismo rivolte ad Amadeus, conduttore e direttore artistico della kermesse. La partecipazione alla manifestazione canora del rapper Junior Cally ha suscitato profonda indignazione da parte di tutti gli schieramenti politici.
La candidata leghista alle regionali dell’Emilia Romagna Lucia Borgonzoni ha dichiarato: «Junior Cally sul palco di Sanremo è disgustoso. Uno che incita al femminicidio, allo stupro, alla violenza non può esibirsi fra i big del festival nazional popolare più famoso del Paese davanti a un pubblico di famiglie, giovani e bambini. E’ indegno. Come donna prima di tutto e come politico – aggiunge la candidata alla presidenza dell’Emilia Romagna – denuncio con rabbia questo scempio, è un’offesa a tutte le donne, uno schiaffo alle famiglie delle vittime di femminicidio. Uno che canta ‘L’ho ammazzata, le ho strappato la borsa. C’ho rivestito la maschera’ mentre si muove davanti a una giovane ragazza legata mani e piedi a una sedia e con un sacchetto sulla testa, mentre cerca, inutilmente, di liberarsi non è arte. E’ schifo, violenza, aberrazione». Anche Lucio Malan, vicecapogruppo di Forza Italia al Senato, si unisce al coro: «Nel brano ‘Strega’ c’è il femminicidio di una ragazza preceduto da un rapporto sessuale e seguito dal furto della borsetta, senza un accenno di condanna e di dissociazione».
Il rapper romano, all’anagrafe Antonio Signore, classe 1991, affida ad una nota del suo management la replica ufficiale. Oltre a sottolineare che la posizione di Junior Cally è “contro il sessismo e contro la violenza sulle donne‘‘, l’entourage del cantante puntualizza che le canzoni finite nel mirino sono state “pubblicate da anni in un età in cui Junior Cally era più giovane e le sue barre erano su temi diverse da quelle di oggi”. Si pone inoltre l’accento sul fatto che “l’arte può avere un linguaggio esplicito e il rap, da sempre, fa grande uso di elementi narrativi di finzione e immaginazione che non rappresentano il pensiero dell’artista“. Ricordando infine, per restare in tema sanremese, come “molti artisti che hanno calcato il palco dell’Ariston (in gara o come ospiti) hanno usato frasi più che esplicite“