La terza serata del Festival di Sanremo ha visto l’esibizione degli altri 12 big, tra cui Cristicchi, Ultimo, Motta e The Zen Circus, tra gli ospiti Antonello Venditti, Ornella Vanoni, il duo Raf-Tozzi, Fabio Rovazzi e Alessandra Amoroso.
La terza serata di Sanremo inizia con Viva l’Inghilterra di Baglioni dedicata al maestro direttore d’orchestra Geoff Westley. Il primo artista in gara è Mahmood con Soldi, la sala stampa batte le mani a ritmo e sembra gradire il brano scritto con Dardust (Dario Faini) e Charlie Charles, l’autore più celebre delle basi trap. Bisio presenta il livornese Enrico Nigiotti con la sua Nonno Hollywood, nata dal dolore per la perdita del nonno, che riscuote il plauso del pubblico dell’Ariston. In omaggio al Festival, Bisio fa partire un grammofono e la Raffaele interpreta la celebre Mamma di Bisio con l’effetto della puntina che salta suonato dal vivo dall’orchestra, alternata a Una vita in vacanza de Lo Stato Sociale.
Dopo la pausa pubblicitaria arriva il primo superospite della serata, il cantautore romano Antonello Venditti con la sua band in Sotto il segno dei pesci che dà il titolo al disco del 1978 di cui ha appena festeggiato i 40 anni. Venditti e Baglioni dialogano come due vecchi amici che si conoscono dai tempi del Folkstudio negli anni ’70, ricordano i “quattro ragazzi con la chitarra e un pianoforte sulla spalla”, in particolare Baglioni ricorda il primo piano che gli fu regalato dai genitori, mentre Venditti suonava il piano della madre, quindi seduti ai rispettivi pianoforti (bianco Venditti e nero Baglioni) cantano e suonano insieme Notte prima degli esami, brividi e cori anche in sala stampa.
Alla ripresa tocca alla bella Anna Tatangelo il non facile compito di riprendere la gara con Le nostre anime di notte, una ballad elegante e molto classica, adatta alla sua voce. Segue Ultimo con I tuoi particolari, ricorda più lui Vasco di Achille Lauro sinceramente, per l’attitudine sul palco e il modo di cantare, dimostrando di avere anche una bella voce. Bisio e la Raffaele seduti sullo sgabello cantano Ci vuole un fiore di Sergio Endrigo, ma poi rovinano tutto con una gag penosa con battute sciocche e fontane d’acqua. Entra Francesco Renga con la sua Aspetto che torni, una ballad elegante adatta alla sua voce potente. Viene dunque il turno di Irama che impreziosisce la sua La ragazza con il cuore di latta, dimostrando un certo mestiere, notevole il coro gospel che l’accompagna per cantare un testo dedicato alla storia vera di una ragazza col pacemaker che lo ha ispirato.
La prossima superospite è Alessandra Amoroso che prima canta il suo nuovo singolo Dalla tua parte e poi Io che non vivo di Pino Donaggio in duetto con Baglioni, presentata a Sanremo nel 1965 e poi diventata un successo mondiale. Dopo la pausa ingresso a sorpresa di Ornella Vanoni che in una sorta di “meta Sanremo”, imita ironicamente l’imitazione che di lei fa Virginia Raffaele, duettando poi con lei ne La gente e me di Caetano Veloso. Entra Patty Pravo con Briga e la Vanoni non si esime di andare a salutarla (rimarrà negli annali il bacio tra le due dive della canzone), mentre la Raffaele si diverte a imitare entrambe. Stasera sembra più in forma la Strambelli, anche il look migliora rispetto alla prima sera, nonostante qualche piccolo errore.
Il prossimo concorrente in gara è Simone Cristicchi con Abbi cura di me, un brano in crescendo che parte piano e poi sale di livello, sia di ritmo che emotivo, con un gran finale parlato che scatena l’applauso del pubblico, viene dato tra i favoriti per la vittoria finale. Arrivano quindi i salentini BoomDaBash con la divertente Per un milione che si ballerà tutta l’estate, sulla scia della hit reggae con la Bertè. I due superospiti Raf e Umberto Tozzi fanno ballare il pubblico con un medley dei loro successi più famosi, da Battito animale a Gloria, Ti pretendo e Tu, passando per Si può dare di più e Gente di mare, un bello spot promozionale per il tour in arrivo. Il prossimo concorrente è Motta con la sua Dov’è l’Italia, che cresce con il secondo ascolto, un bel pezzo, e stasera duetterà con Nada.
A seguire altri pisani trapiantati a Livorno come Motta, The Zen Circus, secondo cui L’amore è una dittatura, bel brano anche il loro, da rivalutare col tempo. Entra il comico Paolo Cevoli che seduto nella prima fila inizia a disturbare il pubblico suonando il basso tuba e poi sale sul palco inseguito da Bisio, divertente. Fanno il loro ingresso i due napoletani Nino D’Angelo e Livio Cori che duettano in Un’altra luce, confermando il buon talento di Cori, che dei due è sicuramente quello che più ha bisogno di farsi conoscere.
Arriva il momento di Fabio Rovazzi che ha il compito di sostituire Baglioni e fa il “distruttore artistico”, quindi canta le sue Andiamo a comandare, pezzo molto ignorante con la gente che balla sia all’Ariston che in sala stampa, con il maestro Maurizio Filardo che confessa di aver toccato il punto più basso della sua carriera. Poi Rovazzi recita i suoi testi demenziali come fossero delle poesie con un leggio e canta la sua Faccio quello che voglio, con tutta la sala stampa in piedi a ballare col volume alzato a palla. Irruzione a sorpresa di Fausto Leali che nel ruolo del celebre disturbatore Cavallo Pazzo (Mario Appignani) urla “il Festival è truccato, lo vince Leali!”, e poi viene portato via di peso dalla security (come fu nel 1992 con Baudo). Alla fine duetto con Baglioni e il guest Leali.
Baglioni suona al piano Oltre la collina scritta nel 1971 per Mia Martini con Virginia Raffaele che legge il testo ed entra Serena Rossi (protagonista della fiction Io sono Mia) che canta Almeno tu nell’universo (splendido brano di Lauzi e Fabrizio) con Baglioni. Lei è davvero bella e brava, il pubblico la acclama, giustamente, ovazione meritata. Alla fine Serena Rossi chiede scusa per tutto quello che è stato fatto a Mia Martini, un omaggio tardivo ma sicuramente dovuto alla grande Mimì. Rocco Papaleo, presentatore del Dopofestival, recita il testo di E tu di Baglioni come se fosse una poesia, poi Baglioni gliela canta tutta per intero, e Claudione continua imperterrito ad incassare diritti Siae sui suoi brani.
Le classifiche di gradimento provvisorie della sala stampa
Gruppo Blu (alto): Simone Cristicchi, Irama, Mahmood, Ultimo
Gruppo Giallo (medio): Enrico Nigiotti, Francesco Renga, Motta, The Zen Circus
Gruppo Rosso (basso): BoomDaBash, Nino D’Angelo e Livio Cori, Patty Pravo e Briga, Anna Tatangelo.
Nel Dopofestival sono intervenuti tra gli altri Simone Cristicchi e Fabio Rovazzi.
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