Rosalie, la recensione del film con Nadia Tereszkiewicz e Benoît Magimel che porta sotto i riflettori la donna barbuta: una storia di accettazione e affrancamento, presentato a Cannes 2023
Rosalie, presentato al Festival di Cannes 2023 nella sezione Un Certain Regard, racconta la storia (ispirata a quella di Clémentine Delait, divenuta famosa alla fine dell’800) di una donna barbuta che dopo essersi nascosta tutta la vita decide di uscire alla scoperto e farsi accettare per quella che è. Secondo lungometraggio della regista e sceneggiatrice francese Stéphanie Di Giusto, nel cast brillano i due protagonisti Nadia Tereszkiewicz e Benoît Magimel.
La donna barbuta
Rosalie (Nadia Tereszkiewicz) è una giovane donna il cui viso e il cui corpo sono interamente ricoperti di peli. Per scelta sua e di suo padre (Gustave Kervern) tenta di vivere una vita normale radendosi regolarmente e adottando un abbigliamento curato ma sempre molto morigerato. Tutto cambia quando sposa Abel (Benoît Magimel), proprietario di un caffè sempre vuoto, indebitato con il ricco proprietario della fabbrica (Benjamin Biolay) che dà lavoro a tutta la piccola comunità locale. Abel non sa nulla del segreto di Rosalie e la sposa più che altro per la sua dote.
Tuttavia Rosalie è stanca di nascondersi e convince il marito che potrà attirare molti clienti con il suo curioso aspetto di donna barbuta. Inizialmente tutto va esattamente come Rosalie aveva previsto, ma il severo e impietoso giudizio della gente è solo momentaneamente sopito…
Affrancamento e desiderio di libertà
Presentato al Festival di Cannes 2023 nella sezione Un Certain Regard, Rosalie è l’opera seconda della regista e sceneggiatrice francese Stéphanie Di Giusto. Proprio come nel suo primo lavoro (Io danzerò, in anteprima sempre a Cannes nel 2016, con la stessa Nadia Tereszkiewicz nel cast), la cineasta racconta una storia di affrancamento, desiderio di libertà e accettazione di sé.
A funzionare è soprattutto il modo in cui affronta queste tematiche: se la donna barbuta non rappresenta nulla di nuovo nel panorama cinematografico (basti pensare a The Greatest Showman di Michael Gracey del 2017 o, andando un po’ più indietro nel tempo, a La donna scimmia di Marco Ferreri del 1964), va riconosciuta la capacità della Di Giusto di approcciarsi all’argomento con occhi critici, decisamente moderni e per questo innovativi.
La storia di Clémentine Delait
La pellicola si ispira alla vita di Clémentine Delait, donna barbuta per eccellenza divenuta famosa nella Francia di fine ‘800 proprio per questa sua bizzarra caratteristica. La donna gestiva un caffè e una panetteria insieme al marito e si mostrava ai suoi clienti sempre con dei curatissimi baffi. Un giorno decise di “monetizzare” ancora di più il suo irsutismo facendosi crescere la barba e vendendo fotografie e cartoline di se stessa. Il successo fu enorme, tant’è che la sagace Clémentine iniziò a girare l’Europa attirando le folle in ognuna delle sue apparizioni pubbliche, nelle quali cercava sempre di sensibilizzare il pubblico sull’importanza di accettare la diversità.
Accoglimento della diversità
La stessa Stéphanie Di Giusto ha ammesso di essersi ispirata a questa vicenda storica realmente accaduta per scrivere il suo film, nel quale resta centrale l’accoglimento della diversità. Il tema appare attuale oggi come nel secolo scorso e porta avanti una battaglia per la quale vale sempre la pena combattere. La Francia rurale del XIX secolo appare perfetta per contestualizzare un melodramma femminile come questo, ma non solo. Essa rappresenta inoltre un’ambientazione esteticamente azzeccata grazie ai suoi colori pastello e alle luci brillanti, capaci di conferire un fascino speciale alle scenografie.
Magnetica Nadia Tereszkiewicz
Ma la luce principale proviene dallo sguardo di Nadia Tereszkiewicz, magnetica protagonista dotata di fascino, carattere e generosità. Il suo modo di essere dà fastidio ai benpensanti perché suscita una reazione: c’è chi abbraccerà questa diversità (come la giovane Jeanne, interpretata da Anna Biolay, che offrirà tutta la sua amicizia a Rosalie) e chi la ostacolerà ad ogni costo. Lei tuttavia continuerà a marciare per la sua strada, mostrandosi esattamente per quella che è e alimentando il suo desiderio di essere donna, moglie e madre.
Ad accompagnarla in questa sfida allo status quo il marito Abel. Nonostante l’iniziale ritrosia, questo personaggio burbero ma a suo modo autentico saprà sostenere gli ideali della moglie nonostante i sabotaggi di una società ancora troppo bigotta. Benoît Magimel interpreta il personaggio con il consueto fascino, per un attore solido che non si fa mettere in ombra nemmeno da una protagonista eccezionale come la Tereszkiewicz.
TITOLO | Rosalie |
REGIA | Stéphanie Di Giusto |
ATTORI | Nadia Tereszkiewicz, Benoît Magimel, Benjamin Biolay, Guillaume Gouix, Gustave Kervern, Anna Biolay, Lucas Englander, Serge Bozon, Eugène Marcuse, Juliette Armanet, Aurelia Petit, Laurent Dassault, Frédéric Sauzay, Aminthe Audiard, Morgane de Vargas |
USCITA | 30 maggio 2023 |
DISTRIBUZIONE | Wanted |
4 stelle