Romantiche, la conferenza: Pilar Fogliati e le sue quattro donne romantiche e libere

Romantiche - conferenza stampa con Pilar Fogliati e Giovanni Veronesi
Romantiche - conferenza stampa con Pilar Fogliati e Giovanni Veronesi

La presentazione di Romantiche, opera prima dell’attrice e ora regista Pilar Fogliati con un cast che vanta, tra gli altri, Barbora Bobulova e Diane Fleri: “per le mie quattro millennial mi sono ispirata a Verdone”

Reduce dal successo di Odio il Natale su Netflix, l’attrice Pilar Fogliati ha presentato a Roma (come parte di un lungo tour promozionale che ha già toccato anche Palermo e Napoli) il suo primo film da regista e sceneggiatrice Romantiche. Ad accompagnarla il suo co-sceneggiatore Giovanni Veronesi (Manuale d’amore, Non è un paese per giovane, Moschettieri del re – la penultima missione) e i produttori Massimiliano Orfei e Fabrizio Donvito, per un film che ha la volontà di raccontare uno spaccato generazionale di donna contemporanea o meglio quattro, senza rinunciare alla voglia di ridere.

Il film è stato presentato in diverse città, ma la maggior parte degli episodi e dei personaggi del film ruotano intorno a Roma perché ne rappresentano le diverse anime. Che tipo di identificazione hanno avuto le persone a Napoli, a Palermo o in altre città?

Fogliati: È stato molto interessante capire se gli spettatori di altre città riuscissero ad identificarsi al di là del dialetto, e poi abbiamo capito che in realtà l’ambiente le codifica, le rende ciò che sono e che quel tipo di rappresentazione che noi abbiamo estremizzato volutamente in realtà esiste un po’ in tutta Italia. Inoltre c’è anche il discorso del fallimento, della paura della precarietà portato dal personaggio di Eugenia, che è un discorso che fa molto parte della mia generazione. C’è tutta quella narrazione sul farcela a tutti i costi, sull’essere dei talenti inespressi che ho subito anch’io per anni e che volevo in qualche modo raccontare in chiave più leggera, i miei personaggi si pongono una domanda e si chiedono se effettivamente valgano più degli altri e se potrebbero mai farcela.

Veronesi: Anche Levante nel film lo dice, che non ci sono molti talenti in giro, ed è una cosa in cui io personalmente credo molto.

E per quanto riguarda la struttura ad episodi del film?

Veronesi: Beh, io di film a episodi ne ho fatti parecchi quindi sono un po’ un’autorità nel campo. La cosa però interessante di Romantiche è che un film che dovrebbe essere visto soprattutto da noi uomini, perché così capiremmo quanto le donne ci considerino dei totali coglioni. Le donne sono in grado di leggerci, di prevederci in una maniera sconvolgente e questo l’ho capito scrivendo il film assieme a Pilar quando lei mi imbeccava su come le protagoniste si accorgessero degli errori maschili.

Fogliati: Io mi sono veramente resa conto di questo punto femminile sugli uomini, soprattutto quando uno spettaotre mi ha fatto notare questo aspetto del film. Allora ci ho ragionato e ho realizzato come, in realtà, sia solo una questione di ribaltamento del punto di vista. Un film scritto e diretto da uomini con protagonisti degli uomini avrà probabilmente delle donne accessorie e viste in una certa ottica, cosiccome in Romantiche la maggioranza degli uomini è vista come una banda di stupidi. Si tratta solo di adottare un punto di vista diverso, non esiste necessariamente chi ha ragione o torto.

Romantiche - conferenza stampa con Massimiliano Orfei, Fabrizio Donvito, Pilar Fogliati e Sandro Veronesi
Romantiche – conferenza stampa con Massimiliano Orfei, Fabrizio Donvito, Pilar Fogliati e Sandro Veronesi

Visto lo stile della recitazione, che ricorda anche un po’ Fregoli, e vista la dedica a Francesco Nuti a chi vi siete ispirati per questo film?

Veronesi: L’omaggio a Nuti non è stato inserito solo nella dedica finale, ma anche nel film stesso. C’è un momento nel terzo episodio, quello di Michela Trezza, in cui quando sono al cimitero il personaggio di Giovanni Anzaldo recita una poesia di Nuti che si chiama 1 Ottobre. Sono riuscito ad avere il permesso della famiglia e di sua figlia Ginevra, perchè credo sia una delle cose più belle mai scritte da Francesco.

Fogliati: Sicuramente il primissimo riferimento che mi viene in mente è quello di Carlo Verdone. Sono cresciuta con i suoi film, con quel tipo di comicità e quindi in qualche modo i personaggi di Romantiche sono personaggi che ho conosciuto davvero filtrati attraverso il mio sguardo e un tipo di comicità mutuato da Verdone. Quando ho avuto la possibilità di conoscerlo per me è stato uno shock, abbiamo anche provato a girare un video assieme, col suo telefonino, in cui lui interpretava il padre di Uvetta e io Uvetta ma non è andata benissimo. Però è stata una bellissima esperienza e ci siamo divertiti tantissimo.

Questo è un film, come abbiamo già detto, femminile. Come vi siete trovati ad avere Barbora Bobulova e Diane Fleri nel cast, seppure in ruoli “minori”?

Fogliati: Lavorare con Barbora è stato un onore. Il suo è un personaggio solo all’apparenza minore, ma che in realtà lega tutti gli episodi e tutte le protagoniste perché è un personaggio caldo, molto materno e accogliente. Forse è il personaggio più rassicurante del film, questa psicoterapeuta che “costringe” queste quattro donne a leggersi dentro e a capire molto di se stesse. È stato un vero regalo averla con noi sul set ed ha impreziosito moltissimo il film. E lo stesso vale per Diane Fleri, un’attrice coraggiosissima e molto generosa.

Veronesi: Mi associo ai complimenti per Barbora e per Diane. Quello di Diane è un personaggio molto bello, questa sceneggiatrice fredda e calcolatrice che però fa aprire gli occhi ad Eugenia, facendola specchiare con il suo fallimento. Diane le ha però regalato anche un lato umano, come nel momento del bacio. Il suo modo di alzare le mani, di ritirarsi e di dire anche un semplice “va bene” ha dato forza e verità al personaggio. È davvero un peccato che un’attrice di questo talento non abbia tutto lo spazio che meriterebbe nel nostro cinema.

Romantiche è un film scritto, diretto e interpretato da Pilar Fogliati con Barbara Bobulova, Diane Fleri, Giovanni Anzaldo, Vittorio Emanuele Propizio e Ibrahim Keshk, in sucita nelle sale il 23 febbraio distribuito da Vision Distribution.

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