La nostra recensione di War – La guerra desiderata, presentato oggi alla Festa del Cinema di Roma 2022: una commedia necessaria ed attuale che rappresenta uno scenario di guerra con cui i personaggi, interpretati da Edoardo Leo e Miriam Leone, devono fare i conti
War-La guerra desiderata, è stato presentato oggi alla Festa del Cinema di Roma 2022. Il regista Gianni Zanasi, attraverso la commedia, ha voluto raccontare una realtà non troppo lontana da noi per spingere lo spettatore ad immedesimarsi in situazioni che non lo toccano direttamente ma che riguardano tutti. Edoardo Leo e Miriam Leone interpretano i protagonisti di questo film profetico.
Una guerra nelle mani di un singolo
Un gruppo di spagnoli viene arrestato dopo aver aggredito una ragazza durante una festa. Questo avvenimento scatena l’intervento dell’ambasciata spagnola che richiede il trasferimento dei ragazzi in patria, ne conseguono crescenti dissapori e non passerà molto tempo prima che l’Italia entri in guerra contro questa nazione e la Francia. Il commerciante di vongole Thomas (Edoardo Leo) e Lea (Miriam Leone), terapeuta in una Asl, inizieranno a fare i conti con questa inaspettata situazione politica che sarà, per loro, innesco di un cambiamento personale. Tra di loro è subito scontro ma li unirà il destino dell’Europa, sembra impossibile ma sono gli unici a poter fermare questa guerra, ci riusciranno?
Una guerra desiderata
Thomas, o per meglio dire Tom, è un commerciante di vongole laureato in lingue romanze. Eredita questa attività dal fratello, in coma da mesi, ed è sul punto di conquistare il brevetto di eccellenza. Incontra Lea perché la firma della terapeuta è necessaria per riprendere possesso della patente che gli è stata ritirata per uso di stupefacenti. Mauro (Giuseppe Battiston) spilla birra in un locale e la sua frustrazione si tramuta in un’accettazione entusiasta della guerra che rappresenta la possibilità di un’esistenza nuova, «guarda come ci hanno ridotto 70 anni di pace». Tutti i personaggi hanno dei dolori con cui dover combattere e il conflitto esterno sembra essere l’espediente per iniziare a farlo. La guerra è pur sempre un movimento in opposizione ad una piattezza generale e ad una totale assenza di critica sociale. Per questi personaggi, succubi di un vita capitata e non scelta, rappresenta un’opportunità di riscatto, gli viene dato un obiettivo preciso grazie al quale costruiscono le loro identità. Sono costretti a prendere una posizione estrema e questo riguarda soprattutto Lea e Mauro che non hanno dubbi su quello che devono fare, a differenza di Thomas. Lea può finalmente essere d’aiuto e Mauro ha la possibilità di emergere e di non sentirsi più solo, «non siamo più tu ed io, siamo noi».

Un film che cambia aspetto
War-La guerra desiderata è senz’altro una commedia tuttavia il film cambia aspetto e lascia lo spettatore con il fiato sospeso per tutta la durata del lungometraggio fino ad un finale inaspettato. La situazione iniziale è incentrata sulla presentazione dei personaggi con particolare riguardo a Thomas che regala al film momenti di grande ironia, frutto di una spontaneità infantile ed ingenua che non perderà neanche a conflitto scoppiato. A lui è data la responsabilità di alleggerire un film che altrimenti sfocerebbe nel dramma. Tuttavia War-La guerra desiderata prende corpo lentamente e il climax fatica ad arrivare ma questo non lo rende noioso anzi crea una tensione progressiva che fatica a sciogliersi. Il tutto è condito dalla rappresentazione di una Roma caotica in cui la violenza dilaga sotto gli occhi di un gruppo di paramilitari, capeggiati dall’esaltato Mauro, che perderanno presto il controllo sotto effetto di un potere mai avuto. Gli effetti speciali sono ben fatti e mai eccessivi e contribuiscono a dipingere uno scenario guerresco ormai non troppo lontano da noi. La vena drammatica è nelle mani di Giuseppe Battiston e Stefano Fresi, protagonisti di due monologhi toccanti che commuovono lo spettatore ma lo fanno anche riflettere.

Gli attori
War-La guerra desiderata potrebbe essere quasi definito un film corale sebbene è chiaro che i protagonisti siano Lea e Thomas. I personaggi sono tutti ben delineati grazie ad una sceneggiatura, scritta meravigliosamente da Gianni Zanasi, Lucio Pellegrini e Michele Pellegrini, capace di raccontare la psicologia dei personaggi e i loro dolori anche solo attraverso un monologo. È il caso di Maurizio (Stefano Fresi) che arriva allo stomaco degli spettatori con un racconto scandito dal suono di un ukulele, è straordinario come sia l’attore che gli sceneggiatori siano partiti da una situazione goliardica per poi trasformarla in un dramma che sospende per un attimo la narrazione del film. Viene rappresentato un personaggio femminile forte, deciso e senza scrupoli a cui viene affidato il destino del paese. Si tratta di un’immagine non così usuale della donna, ma che fortunatamente sta prendendo piede, ammorbidita dalla presenza di un aiutante che smussa questa sua individualità. Il finale è inaspettato e non si lascia prendere da sentimentalismi.

War-La guerra desiderata è un film necessario. Porta lo spettatore all’interno di una realtà faticosa da immaginare e lo spinge a riflettere, ad immedesimarsi in questioni molto lontane. Il regista decide di cominciare il film dichiarando subito che questo è stato concluso tre settimane prima dell’inizio della guerra in Ucraina. In merito a questo Gianni Zanasi dichiara che non crede di aver predetto il futuro ma pensa che l’uomo stia facendo passi indietro verso il passato.
War-La guerra desiderata. Regia di Gianni Zanasi con Edoardo Leo, Miriam Leone, Giuseppe Battiston, Stefano Fresi, Carlotta Natoli, Massimo Popolizio. Uscita in sala il 10 Novembre, distribuzione Vision Distribution.
4 stelle e mezza