This is not cricket, presentato alla 14ª Festa del cinema di Roma come evento speciale nell’ambito di Alice nella Città, racconta un’amicizia capace di superare multietnia e pregiudizi: uno spaccato onesto e obiettivo, privo di idealizzazioni o artifici.
Un’amicizia che supera le barriere
Fernando e Shince giocano nella stessa squadra di cricket e lì, su quel campo da gioco, cominciano a rapportarsi l’uno con l’altro stringendo infine un’amicizia più forte di ogni diversità. Uno è italiano, l’altro originario dell’India, eppure la multiculturalità rappresenta per loro più una ricchezza che un limite. In un contesto come quello dell’Esquilino (dove abitano entrambi), i due ragazzi si confrontano e si scontrano con i pregiudizi degli altri e cercano di superare ogni difficoltà facendosi forza con l’affetto che li lega e con l’amore per il cricket. In altre parole, cominciano a rappresentare un esempio concreto cui ispirarsi in materia di integrazione.
Nessuna idealizzazione
This is not cricket mostra una Roma multietnica, colta in uno dei quartieri nei quali è più presente. L’Esquilino diventa così una sorta di terra di mezzo da osservare con occhio in parte critico e in parte ammirato. L’idea di fondo non è quella di idealizzare bensì di mostrare. In fondo la conoscenza abbatte le barriere e la pellicola non fa certo eccezione sotto questo punto di vista. Restano molte problematiche da affrontare e risolvere, restano i limiti di una collettività che ancora non riesce ad accettare tutte le possibili diversità, eppure il percorso di integrazione è iniziato e trova terreno fertile proprio tra i più giovani.

Un docufilm spontaneo
Il regista Jacopo de Bertoldi ha ammesso di essersi immediatamente innamorato di questi due ragazzi che sono diventati i protagonisti del suo docufilm. È così che ha deciso di raccontare questa storia partendo da due singoli per narrare gioie e dolori di un’intera collettività. La questione del’integrazione e delle diversità viene affrontato sotto molteplici lenti di ingrandimento, dalle più ironiche alle più controverse. È proprio questo che rende la pellicola un interessante spaccato di vita, realistico e quasi mai artefatto.
Roma lontana dai simboli del potere
I buoni intenti di This is not cricket lo rendono un prodotto cinematografico valido ed interessante sebbene adatto ad una platea ristretta. Nonostante si tratti di un docufilm per così dire ‘minore’, il pubblico apprezzerà un ritratto di Roma ben diverso dalla sua veste più ufficiale fatta di monumenti storici e simboli del potere. Stavolta i protagonisti sono gli uomini, scelti tra gli ultimi ma non per questo meno affascinanti. La squadra di cricket della quale fanno parte Fernando e Shince è ricca di immigrati di prima e seconda generazione, ma ciò non viene visto come un problema. Semmai, è l’esatto contrario: è l’amicizia a vincere.
This is not cricket è stato presentato alla 14ª Festa del cinema di Roma come evento speciale nell’ambito di Alice nella Città. È stato prodotto da Francesco Virga per Mir Cinematografica in collaborazione con Rai Cinema.