RoFF17: The Menu, recensione del thriller prêt á manger con Ralph Fiennes, Anya Taylor Joy e Nicholas Hoult

The Menu - il cast del film in una scena (Searchlight Pictures)
The Menu - il cast del film in una scena (Searchlight Pictures)

Il mondo dell’alta cucina fa da sfondo a The Menu, la satira in salsa thriller di Mark Mylod con Ralph Fiennes, Anya Taylor Joy e Nicholas Hoult presentata nella sezione Grand Public della Festa del Cinema di Roma

Un’isola incontaminata, un bellissimo ristorante 3 stelle Michelin guidato da uno dei più talentuosi chef al mondo e una cena che si preannuncia essere indimenticabile. The Menu di Mark Mylod è il piatto che non ci si aspettava della 17ª Festa del Cinema di Roma, ma state attenti a come decidete di gustarlo.

La cena è servita

Margot (Anya Taylor Joy) e Tyler (Nicholas Hoult) sono una giovane coppia che si frequenta da poco e che ha deciso di concedersi una cena presso l’esclusivo ristorante Hawthorne, guidato dallo chef di fama internazionale Slowik (Ralph Fiennes). O meglio solo Tyler ha deciso, visto che Margot non sembra minimamente eccitata dall’idea di poter assaggiare le prelibatezze di uno chef pluristellato. Insieme a loro viaggiano alla volta dell’isola dov’è situato il ristorante una coppia di anziani fedeli clienti del posto, la famosa critica gastronomica Lilian Bloom (Janet McTeer) con il suo editore un po’ troppo lecchino, una star del cinema in declino (John Leguizamo) con la sua nuova assistente e tre amici proprietari di start-up di nome Soren (Arturo Castro), Dave (Mark St. Cyr) e Bryce (Rob Yang). Quella che era iniziata come una cena come tutte le altre si trasforma, portata dopo portata, in un’esperienza sì indimenticabile ma per i motivi sbagliati. Lo chef Slowik ha infatti preparato per i suoi ospiti un menù del tutto speciale, e nessuno potrà rifiutarsi di assaggiarlo.

Carne ben al sangue

C’è qualcosa di dolcemente marcio e malsano nei piatti che vengono, di volta in volta, serviti agli ospiti del ristorante Hawthorne. Intendiamoci, qui non si parla di ingredienti di scarsa qualità, cotture sbagliate o preparazioni non riuscite, anzi. Piuttosto è l’atmosfera che li accompagna a renderli tali, un’atmosfera che The Menu riesce a rappresentare al meglio con il giusto pacing narrativo e accelerando o decelerando quando deve. Lo staff dell’Hawthorne è gentilissimo e preparatissimo a partire dalla capo sala Elsa (Hong Chau) o dalla sous chef Linda (Rebecca Koon), ma sembra non avere un’anima propria, a partire dai cuochi che come automi scattano ad ogni battuto di mani di Slowik. Ma se all’inizio si viene sopraffatti da un senso di inquietudine e di inadeguatezza, rappresentati perfettamente dal personaggio di Margot, col passare dei minuti l’inquietudine diventa paura e la paura diventa terrore. Man mano che gli eventi precipitano e che iniziamo a conoscere meglio la struttura di questa cena particolare, ci accorgiamo insieme ai personaggi di essere come topi in trappola o come carne destinata al macello. Una carne di pessima qualità, peraltro, cucinata molto al sangue e molto lentamente.

Dei piatti molto particolari

Senza entrare nello spinoso territorio dello spoiler, ogni piatto della cena rappresenta un qualcosa che è legato alla vita o ai peccati di un personaggio specifico. E ce ne sono tanti di personaggi marci in questo The Menu, proprio un bel campionario di ladri, evasori, molestatori di donne e chi più ne ha più ne metta. Sebbene abbiano commesso peccati diversi, hanno però una cosa cheli accomuna: sono tutti ricchi privilegiati. Ed è qui che entra in campo la satira pungente e grondante sangue di Mylod, che è vero rimane forse un po’ in superficie ma che punge comunque abbastanza da far male. Si parla di lotta e differenza di classe in The Menu, ma non è quello il tema del film e forse neanche la cosa che a Mylod interessa raccontare di più. Perché questo è un film in cui il grido che viene rivolto non viene rivolto ad una classe sociale in particolare, o non solo a quella: siamo tutti, chi più e chi meno, colpevoli di aver dimenticato il valore delle cose semplici, dell’impegno e del sudore, del conquistarsi qualcosa partendo dal basso con la volontà, il sangue e la passione.

The Menu - il cast del film in una scena ( foto Searchlight Pictures)

Una clientela esigente

Non è un caso che Mylod abbia scelto il mondo dell’alta cucina per la storia di questo film, perché è lo specchio perfetto di come tutti oggi sappiano tutto o pensano di saperlo solo perché hanno visto un video tutorial su Youtube, di come tutti si atteggino a giudici pronti a demolire il lavoro altrui di una vita oppure pretendano sempre e solo la perfezione. Un discorso legato sì alla cucina, ma che in realtà è perfettamente applicabile anche al resto perché fotografa molto di ciò che non va nel sentire e nell’agire collettivo. Del volere sempre di più, anche se alla fine non saremo mai e poi mai sazi. In un certo senso quella di The Menu è una storia dell’orrore non tanto nei contorni o nella violenza esplicita, ma nella violenza implicita dell’arroganza e del non sapersi accontentare. Di chi prende e non di chi serve. Una clientela sempre più esigente la nostra, che diventa essa stesso cibo da servire quando incontra uno chef talentuoso e incazzato nero. Perché, sebbene Slowik si definisca un mostro e forse un po’ lo è, rimane un mostro che ha ragione da vendere.

Tutto per un cheeseburger

Dicevamo prima del valore della semplicità, un valore che in questo film è legato anche al passato, alla scalata per realizzare il proprio sogno e alla fatica per riuscirci. Ed è una vecchia foto di Slowik che fa capire a Margot cosa davvero manchi a quell’uomo, qual è la chiave per aprire il buco della serratura e uscire finalmente dall’incubo. In uno scontro tra due visioni solo apparentemente opposte del mondo di Slowik e Margot  (Ana Taylor Joy e Ralph Fiennes sono formidabili assieme), a vincere è ancora una volta la “Ratatouille” come nel bellissimo omonimo film Pixar. Un piatto semplice, legato al passato, ad un tempo in cui si era felici perché si faceva ciò che davvero si amava. Ed è trovare la chiave di quella felicità la soluzione. Magari la felicità è fatta di un’ottima carne a cottura media, ripiena di salsa barbecue e con delle goduriose patatine fritte calde al lato. Chi può saperlo.

The Menu. Regia di Mark Mylod con Ralph Fiennes, Anya Taylor Joy, John Leguizamo e Nicholas Hoult, in uscita nelle sale il 17 Novembre distribuito da Searchlight Pictures.

VOTO:

Quattro stelle

 

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