Red Rocket, recensione: Simon Rex scatenato nella scoppiettante dark comedy di Sean Baker

Red Rocket - Simon Rex
Red Rocket - Simon Rex

La nostra recensione di Red Rocket di Sean Baker, una dark comedy provocatoria e scoppiettante, con uno scatenato Simon Rex che interpreta un ex divo del porno, affascinante e calcolatore, emblema di mediocrità

Su una bicicletta sgangherata un ex divo del porno squattrinato vaga per le strade deserte di una riarsa Texas City. Un razzo rosso che ha fatto cilecca precipita in un mondo di spettacolare mediocrità. Con Red Rocket, il talentuoso regista Sean Baker torna a raccontare le disavventure di personaggi ai margini della società, una materia che gli è decisamente congeniale visto il valore di suoi film come Tangerine e Un sogno chiamato Florida. Presentato al 74º Festival di Cannes e passato alla Festa del Cinema di Roma, il film palpita grazie all’esplosiva performance del suo interprete principale, Simon Rex.

Red Rocket - Bree Elrod e Simon Rex
Red Rocket – Bree Elrod e Simon Rex

Le regole del suitcase pimp perfetto 

Da dio del porno, ad avido cacciatore di sogni: Mikey (Simon Rex) è un cupido suitcase pimp, un parassita che vive alle spalle di una porno attrice con cui intrattiene relazioni sentimentali e professionali. Alla soglia dei quarant’anni torna spiantato dalla California in Texas e si piazza, indesiderato, in casa della sua ex moglie e della ex suocera, tossica e malata. Mentre è alla ricerca di un lavoro per sbarcare il lunario, si ritrova invischiato in un traffico di marijuana e, soprattutto, si accorge di Strawberry, giovane cameriera di un donut shop. Per Mikey l’incontro con la ragazza è una folgorazione: grazie a lei potrà tornare trionfante nel regno del porno. 

Red Rocket - Suzanna Son
Red Rocket – Suzanna Son

Sogni di gloria 

Sudicio, tumefatto, rovinato. All’inizio di Red Rocket Mikey pare il relitto di sé stesso. Si tratta, però, solo di un’impressione fugace. Un’illusione che si spezza nel momento in cui in cui il parassita dallo sguardo ammaliante e dalla parlantina impazzita inizia il suo irresistibile show. Il palcoscenico è tutto per un uomo sordido, mai veramente malvagio ma viscidamente manipolatore. Un burattinaio comicamente incapace, che sfrutta il suo innegabile charme e la sua fama di porno divo per mascherare la sua inesorabile sconfitta esistenziale. E intanto gira nudo per casa mostrando le sue doti. Mentre dalle radio e dalle tv si diffondono le notizie dell’ascesa di Trump (in un parallelismo non affatto casuale), Simon Rex smette di interpretare Mikey, per diventare totalmente il personaggio. Non si sarebbe potuto scegliere attore dal physique du rôle più azzeccato per incarnare la sensualità conturbante di un mezz’uomo dal carisma travolgente.  

Red Rocket - Simon Rex e Brittney Rodriguez
Red Rocket – Simon Rex e Brittney Rodriguez

Una dark comedy scatenata 

Intanto che Rex si esibisce nella sua elettrizzante performance, gli occhi di Mikey, sognatore perverso che guarda alle donne come strumenti per il suo personale successo, iniziano a brillare quando scorge, tra la desolazione generale di Texas City, Strawberry. Suzanna Son è sorprendente nel restituire il candore e la spudoratezza del suo ingenuo personaggio. Pelle nivea, lentiggini, labbra carnose e una chioma infuocata: la ragazzina è il trofeo che lo sventurato ha sempre cercato, l’incarnazione ultima di quel sogno americano tra le cui macerie si consuma l’ultimo orgasmo di Mickey. 

Irriverente, caustica, bruciante, Red Rocket è una dark comedy scoppiettante che permette a Baker di scatenarsi in un tripudio di umorismo nero, satira sociale e intuizioni visive e narrative al limite del geniale. I dialoghi dei personaggi brulicano di una volgarità mai spettacolarizzata, ma straordinariamente espressiva di una condizione che Baker fotografa con lucidità. Quella della sconfitta, morale, sociale, esistenziale, riscattata solo da una ciambella divorata al Donut Hole. Con tutti i riferimenti sessuali del caso.

Red Rocket. Regia di Sean Baker. Con Simon Rex, Suzanna Son, Bree Elrod e Ethan Darbone. Dal 3 marzo al cinema, distribuito da Universal Pictures.
VOTO:

3 stelle e mezza

 

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