La recensione di Project Power, il film diretto da Ariel Schulman con un buon cast capitanato da Jamie Foxx, Joseph Gordon-Levitt e la giovane Dominique Fishback: una produzione Netflix che si lascia vedere senza intoppi ma anche senza novità
Project Power
Un gruppo di imprenditori (tra cui Biggie e Gardner, interpretati rispettivamente da Rodrigo Santoro e Amy Landecker), dopo aver generato una nuova droga che regala all’acquirente un’abilità sovrumana per 5 minuti esatti, decide di testarla a New Orleans. Per far farlo la distribuisce ai maggiori spacciatori della città, con conseguenze terrificanti: in poco tempo la pillola porta il crimine a nuovi livelli mai raggiunti prima. Tenteranno di rimettere le cose a posto l’ex soldato Art (Jamie Foxx) spinto dalla ricerca della figlia rapita e l’agente di polizia Frank (Joseph Gordon-Levitt), aiutati da una ragazzina (Dominique Fishback) pronta a tutto pur di salvare la vita alla madre malata.
Tra fantascienza e action
Project Power fonde la fantascienza dei poteri magici all’action dell’eterna lotta dei buoni contro i cattivi. In un genere ampiamente approfondito, la pellicola non riesce purtroppo a dire nulla di più. La prima parte appare confusa, il che da un lato intriga ma dall’altro provoca smarrimento. Man mano che gli elementi del puzzle vanno al loro posto tutto appare più chiaro, eppure l’intreccio non riesce mai ad avere il giusto appeal. Buona l’azione, che dimostra una buona messa a punto e soprattutto il giusto compromesso tra effetti speciali e formazione del cast.

L’impronta di Foxx e Gordon-Levitt
Due nomi in cartellone sono destinati ad attirare l’attenzione del pubblico in modo particolare. Si tratta ovviamente di Jamie Foxx e Joseph Gordon-Levitt, i quali però non escono dalla propria confort zone in una pellicola di questo tipo (perfettamente nelle corde di entrambi). A loro si aggiunge la buona prestazione della giovane Dominique Fishback. Proprio alcuni scambi tra la ragazza e Gordon-Levitt danno quel tocco di ironia che non guasta, sfiorando un’irriverenza che permette giustamente a Project Power di non prendersi troppo sul serio.
Rap e non solo per una buona colonna sonora
Valida la colonna sonora di Joseph Trapanese. Ai rap in free style della Fishback si aggiungono infatti melodie accattivanti, ottime nel sottolineare i momenti di tensione o alcuni scontri / inseguimenti. Il musicista sfrutta la sua versatilità per realizzare dei brani perfettamente calzanti seppur non propriamente memorabili, che accentuano le buone vibrazioni di molte scene. Qualcuno potrebbe persino non accorgersi della musica, ma questo vale in un’accezione assolutamente positiva: le note diventano parte integrante della narrazione e danno il proprio contributo alla storia, al suo ritmo e alla sua incisività.
Project Power è disponibile in streaming su Netflix a partire dal 14 agosto 2020.