Pitch Perfect 3 conclude la saga delle Barden Bellas, il gruppo vocale che dal liceo continua ad esibirsi con ironia e la giusta dose di sex appeal: quale (happy) ending per Beca, Ciccia, Aubrey, Chloe & co.?
Qualche anno dopo
Le Barden Bellas hanno cominciato a cantare insieme al liceo e da allora si sono levate non poche soddisfazioni: si sono aggiudicate il titolo nazionale, hanno cantato davanti al presidente Barack Obama e hanno persino trionfato ai campionati mondiali con il loro brano inedito. Finita la scuola, però, la carriera ha subìto una brutta battuta d’arresto. Niente contratti, niente lavori entusiasmanti, solo frustazione e sogni infranti. C’è però un’ultima opportunità per loro, ovvero partire in un tour oltreoceano per esibirsi di fronte alle truppe americane e gareggiare: il vincitore aprirà i concerti di una star di fama mondiale. Gli sfidanti sono agguerritissimi, suonano veri strumenti musicali e hanno più esperienza di loro ma le Bellas ancora una volta dimostreranno il potere della loro voce e della loro amicizia.
Avventura poco credibile
A movimentare la trama non c’è solo la gara canora: il papà di Ciccia (Rebel Wilson) vuole ricucire il rapporto con la figlia. Con le buone o con le cattive maniere. Così, quando la ragazza gli sbatte la porta in faccia, il ricco uomo d’affari è pronto a rapire le Bellas in blocco. L’azione ha dei tratti innegabilmente brillanti e vivaci, volutamente caricaturali, che tuttavia proprio per questo non creano alcun pathos. Insomma, l’avventura è poco credibile ma assolve comunque all’intento di intrattenere. Nulla di imprevisto, quindi, nella sceneggiatura (affidata ancora una volta a Kay Cannon, la stessa di Giù le mani dalle nostre figlie): Pitch Perfect 3 riesce a dosare musica, divertimento e qualche punta trash che nel complesso non disturba.
Musica accattivante
L’elemento che più di ogni altro caratterizza Pitch Perfect 3 è la musica. Le Bellas sono un gruppo vocale e la bellezza delle loro performance sta nel fatto di non ricorrere ad alcuno strumento musicale. Il successo di ogni esibizione dipende dalla sintonia delle componenti, dall’alchimia tra le ragazze, dalla perfetta conoscenza dell’una con l’altra. Se nella vita di tutti i giorni le protagoniste del film potrebbero sembrare delle giovani svampite e di bell’aspetto, quando salgono sul palco è proprio il caso di dire che la musica cambia. Dev’essere per questo che nel 2012 Pitch Perfect ha rappresentato il maggior incasso di apertura di tutti i tempi per un film musicale e, tre anni dopo, rimette in campo tutti i segreti del suo successo senza deludere le aspettative. Le Bellas stavolta si confronteranno con musicisti professionisti, tuttavia chi le ha amate nei primi due capitoli della saga continuerà certamente a fare il tifo per loro.
Cosa vuoi fare da grande?
Un altro filone portato avanti da Pitch Perfect 3 ha a che fare con le ambizioni e i desideri per il proprio futuro. Le Bellas sono cresciute, sono diventate delle donne, e quindi devono chiedersi seriamente cosa vogliono fare da grandi. E se la musica non facesse parte dei loro piani? Il tema della vocazione accumuna le ragazze come, probabilmente, gli spettatori in sala. Essendo una pellicola diretta ad un pubblico giovane, sarà facile immedesimarsi in questo tema a metà tra sogni e realismo. L’epilogo della trilogia musicale diventa quindi un nuovo punto di partenza per tutti, segnando un punto in favore della sceneggiatura e della regia di Trish Sie (subentrata in un secondo momento ad Elizabeth Banks): tutto ciò che ci si può aspettare da questo genere di film piano piano arriva e l’ultimo tour delle Bellas si rivelerà gradevole proprio come i precedenti.
Pitch Perfect 3 arriva nelle sale italiane il 14 giugno 2018 distribuito da Universal Pictures. Nel cast anche Elizabeth Banks, Anna Kendrick, Anna Camp e Brittany Snow.