Perdonanza Celestiniana 2024: il racconto dell’inaugurazione con Renato Zero, The Kolors, Colapesce Dimartino, Tiromancino, Malika Ayane

Perdonanza Celestiniana 2024 - Serata inaugurale Malika, Renato Zero, The Kolors, Pierluigi Biondi, Tiromancino, Colapesce Dimartino (foto Ivan Zingariello)

Inaugurata a L’Aquila la Perdonanza Celestiniana 2024, sul palco gli artisti Renato Zero, The Kolors, Tiromancino, Malika Ayane, Colapesce Dimartino, Gianluca Terranova e gli interventi del sindaco Pierluigi Biondi e di Monsignor Antonio D’Angelo: ecco il racconto della serata

È stata inaugurata ieri sera la 730ª edizione della Perdonanza Celestiniana dell’Aquila (qui il programma), patrimonio culturale immateriale dell’umanità Unesco dal dicembre 2019 e Capitale Italiana della Cultura 2026.

Un canto per la rinascita… Tra cielo e terra, la scaletta

Dopo l’accensione del braciere da parte del sindaco Pierluigi Biondi, le luci si sono accese sul palco dove la serata, ideata dal Maestro Leonardo De Amicis e condotta da Lorena Bianchetti, davanti a una platea stracolma ha visto esibirsi Malika Ayane, The Kolors, Renato Zero, il tenore Gianluca Terranova, Tiromancino, Colapesce Dimartino, tutti accompagnati dall’Orchestra Sinfonica del Conservatorio “Alfredo Casella” dell’Aquila.

Nei prossimi articoli i video della serata

Perdonanza Celestiniana 2024 - Leonardo De Amicis e l'Orchestra (foto Ivan Zingariello)
Perdonanza Celestiniana 2024 – Leonardo De Amicis e l’Orchestra (foto Ivan Zingariello)

Malika Ayane

Si parte con l’orchestra che intona il Dies Irae, seguito da Lacrimosa, Coro a bocca chiusa e Halleluja, che accompagnano il monologo di Luca Violini nei panni di Papa Celestino V mentre racconta le sue vicende. Prima artista ad esibirsi, con la solita eleganza è Malika Ayane che canta le sue A mani nude, la sanremese Ricomincio da qui e Senza fare sul serio. Sull’accoglienza dice: «Accogliere presuppone l’esistenza di un confine tra un dentro e un fuori. A volte è meglio pensare a un’enorme interazione, proprio perché non ci dovrebbero essere delle linee divisive per cui lasciare entrare e uscire, ma semplicemente stare tutti insieme, legati e mescolati».

Perdonanza Celestiniana 2024 - Malika Ayane (foto Ivan Zingariello)
Perdonanza Celestiniana 2024 – Malika Ayane (foto Ivan Zingariello)

Stash & The Kolors

A seguire, dopo il monologo di Giulia De Amicis, l’applauditissimo Stash con la sua chitarra esegue Wish You Were Here dei Pink Floyd, per poi essere raggiunto dagli altri membri dei The Kolors e far ballare tutti con Karma, la sanremese Un ragazzo e una ragazza e la hit mondiale Italodisco. Stash saluta: «Grazie per tutto questo amore, perché mi sento sempre di dare la priorità massima alle persone in ogni situazione, perché è solo grazie a loro se noi riusciamo a vivere il nostro sogno e conoscere persone meravigliose come quelle con cui abbiamo suonato stasera».

Perdonanza Celestiniana 2024 - Stash The Kolors (foto Ivan Zingariello)
Perdonanza Celestiniana 2024 – Stash The Kolors (foto Ivan Zingariello)

Renato Zero

Arriva poi l’ospite più atteso, Renato Zero, che incanta la platea con i classici Amico, Resisti e Più su, seguito dai sorcini presenti che “invadono” festosamente il sotto palco per guadagnare la transenna. Ringraziato dal Maestro per la presenza risponde: «È un amore ben riposto, se consideriamo che questa è stata una città adottabile in un brutto momento come quello del terremoto venimmo chiamati in causa un pochino tutti noi italiani. Io ebbi insieme ai miei colleghi artisti di Roma, avemmo questo vantaggio di realizzare questo show allo Stadio Olimpico di Roma e una volta stabilito l’incasso lo comunicammo al rettore (scherzando poi sul termine “rettore”).

Gli comunicammo la cifra che avevamo raccolto, e quando tornammo a settembre per consegnare l’assegno l’ala dell’Università dell’Aquila era ultimata e c’era una targa dedicata al popolo dell’Abruzzo per l’unità da parte vostra che siete aquilani nell’averci permesso di essere così sensibili, così pronti a un’emergenza così grave e così necessaria. Stasera torno a bussare cassa, io e lui da questa sera faremo il nostro dovere nei confronti dell’Ospedale oncologico pediatrico di Bologna e vi ringraziamo tanto, perché è la seconda volta che voi fate qualcosa per i bambini. L’abbiamo fatta ancora qui a L’Aquila per Genova, e quindi la faremo anche l’anno prossimo per l’Ospedale Meyer di Firenze».

Prima di uscire di scena, il saluto ai disabili presenti sotto al palco: «Volevo salutare particolarmente queste belle persone che stanno qui in prima fila, che sono da me molto molto amate. Voglio dire che delle volte anche certi handicap nella qualità della persona diventano dei pregi. Ci sono uomini che non avranno mai quel coraggio, quella sensibilità e quell’altezza di spirito per poter affrontare la vita anche bendati».

Perdonanza Celestiniana 2024 - Renato Zero (foto Ivan Zingariello)
Perdonanza Celestiniana 2024 – Renato Zero (foto Ivan Zingariello)

Renato viene poi richiamato sul palco per essere premiato dal sindaco con due “gemelli” a forma di triangolo, e bonariamente scherza «È la solita patacca? Ste pietre so’ vere o so’ passate per Porta Portese?» e poi aggiunge «Io son già premiato a stare qui, ad avere a 74 anni ancora degli applausi così freschi e così generosi».

Poi alla richiesta da parte del sindaco di tornare per cantare la di lui canzone preferita, Renato risponde ironico «Sbattiamoci?» (e giù risate) e l’altro «No, Eden», con a seguire spiegazione di come serva «Ogni tanto pure un’affacciata di finestra verso l’autorinoia» per poi virare su uno dei suoi cavalli di battaglia «La piazza è stata creata per il popolo, noi dobbiamo tornare a viverla, a confrontarci con essa».

Perdonanza Celestiniana 2024 - Renato Zero premiato (foto Ivan Zingariello)
Perdonanza Celestiniana 2024 – Renato Zero premiato (foto Ivan Zingariello)

Gianluca Terranova e Naomi Riveccio

Introdotto dal monologo di Claudia Campagnola è poi la volta del tenore Gianluca Terranova con una sua personale versione de L’immensità di Don Backy (e Detto Mariano) e, in coppia con Naomi Riveccio, E più ti penso scritta da Tony Renis e Mogol sulle musiche di Ennio Morricone e poi incisa prima da Il Volo e poi da Andrea Bocelli con Ariana Grande.

Perdonanza Celestiniana 2024 - Gianluca Terranova e Naomi Riveccio (foto Ivan Zingariello)
Perdonanza Celestiniana 2024 – Gianluca Terranova e Naomi Riveccio (foto Ivan Zingariello)

Tiromancino

Salgono poi sul palco i Tiromancino di Federico Zampaglione che cantano le loro La descrizione di un attimo, Per me è importante e Due destini, per poi regalare al pubblico anche una bella versione di Felicità di Lucio Dalla. Dice Zampaglione: «Atmosfera meravigliosa, ragazzi. È la prima volta che suoniamo qui, devo dire che c’è una suggestione, una magia, che raramente si trova in Italia. Grazie di cuore per questo spettacolo meraviglioso», mentre sul brano di Dalla aggiunge «L’abbiamo cantata tante volte insieme e mi da grandi emozioni perché riesce a fotografare questo sentimento, questa emozione così indefinibile, così impalpabile, così fugace anche, che è la felicità».

Guarda la nostra video intervista a Federico Zampaglione

Perdonanza Celestiniana 2024 - Federico Zampaglione Tiromancino (foto Ivan Zingariello)
Perdonanza Celestiniana 2024 – Federico Zampaglione Tiromancino (foto Ivan Zingariello)

Colapesce Dimartino

Il compito di chiudere la serata, dopo un altro monologo di Claudia Campagnola, è affidata alla coppia Colapesce Dimartino, prima con il brano sanremese Splash, seguito dalla cover di Franco Battiato Bandiera bianca e infine dalla loro hit sanremese Musica leggerissima. Su Battiato dicono: «Per noi è un faro acceso da qualche parte nell’universo e in ogni concerto che facciamo cerchiamo di omaggiarlo».

Perdonanza Celestiniana 2024 - Colapesce Dimartino (foto Ivan Zingariello)
Perdonanza Celestiniana 2024 – Colapesce Dimartino (foto Ivan Zingariello)

Il Maestro Leonardo De Amicis

Prima dei saluti finali, spazio per l’orchestra di Leonardo De Amicis con Aria sulla 4ª corda ad accompagnare il monologo finale di Luca Violini, e poi l‘Ave Verum e i saluti finali di Lorena Bianchetti e del Maestro che ringrazia: «La Perdonanza è della gente e noi non possiamo far altro che veicolarla. Questa sera Celestino V lo abbiamo sentito, con le sue parole, lo abbiamo quasi vissuto, e son contento perché c’erano tanti ragazzi giovani, che magari ancora non hanno percepito il valore o quantomeno la conoscenza, per cui per tramite della musica noi veicoliamo informazioni, veicoliamo cultura, e anche con leggerezza e con passione».

Perdonanza Celestiniana 2024 - Lorena Bianchetti e Leonardo De Amicis (foto Ivan Zingariello)
Perdonanza Celestiniana 2024 – Lorena Bianchetti e Leonardo De Amicis (foto Ivan Zingariello)

Le parole del sindaco Pierluigi Biondi

Prima del live c’era stata però l’inaugurazione della Perdonanza Celestiniana 2024, con le dichiarazioni delle istituzioni (politiche e religiose).

«Diamo inizio alla 730ª Perdonanza; al celestiniano viaggio con Dio; al pellegrinaggio verso il Grande Giubileo del 2025, in nome di una rinnovata fraternità universale, di cui il mondo ha urgente bisogno. Papa Francesco ha scelto come motto del prossimo Giubileo di Roma Peregrinantes in Spem, Pellegrini di Speranza, perché il pellegrinaggio è un andare finalizzato, che supera il quotidiano per connettersi con il sacro.

Questo particolare cammino ha lobiettivo di recuperare la speranza, che è una delle tre virtù cardinali del cristianesimo. Nellattuale scenario – di divari economici, di tensioni sociali e di violenza, dove i teatri di guerra sembrano non avere soluzione – è difficile alimentare la speranza. Per questo, Papa Francesco vede nel pellegrinaggio, nella forza della preghiera, nella potenza del perdono e nella bellezza della riconciliazione, le azioni per rivivificare la speranza e, quindi, rendere possibile la pace», così ha esordito il sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi, durante il suo discorso inaugurale.

Perdonanza Celestiniana 2024 - Matteo Di Nino, Emma Placidi, Pierluigi Biondi (foto Ivan Zingariello)
Perdonanza Celestiniana 2024 – Matteo Di Nino, Emma Placidi, Pierluigi Biondi (foto Ivan Zingariello)

«Il tempo che stiamo vivendo dovrebbe essere lalba di un nuovo mondo che per ora appare pieno di contraddizioni che trovano nelluso/abuso dellintelligenza artificiale il terminale di molte delle nostre paure. Il tempo che stiamo vivendo amplifica i drammi in cui lumanità sembra perduta, in un processo di laicizzazione delle emozioni, dove i sentimenti vengono interpretati come possesso (penso alla piaga dei femminicidi); dove il potere politico-economico è prevaricazione verso un popolo sovrano; dove lostilità storica, politica e religiosa comprende solo il linguaggio della morte e della devastazione (penso allattacco del 7 ottobre 2023 di Hamas a Israele con conseguenze tragiche per i popoli)»,

ha aggiunto ancora il sindaco che ha poi citato il cardinale Matteo Maria Zuppi che invita ad attivare «lintelligenza dellamore. Quellintelligenza che ha portato Celestino V a fare un passo indietro nel rendersi conto che il soglio pontificio implicava attitudini e dinamiche di potere lontane dal suo sentire». Biondi ha ricordato anche Pietrangelo Buttafuoco quando spiega che «Celestino V, anche se caro allo Spirito Santo, viene sconfitto nel tempo umano, pur restando vittorioso nel disegno imperscrutabile di Dio».

Ma nelle parole del primo cittadino anche la menzione per «LAquila che sarà anche Capitale italiana della Cultura 2026 e proprio la cultura, forza tranquilla e vitale, per noi è stata edificatrice di speranza. La cultura che accomuna e riduce le distanze tra le persone». Infine, il ricordo del compianto Antonio Centi, ex sindaco dell’Aquila, scomparso recentemente, «persona aperta e disponibile, politico del confronto, primo sindaco eletto direttamente dai cittadini». Nell’annunciare l’avvio della Perdonanza il sindaco, infine, ha rivolto un pensiero a Lewin Weituschat, il giovane studente Erasmus di nazionalità tedesca appena ritrovato senza vita sul Gran Sasso dopo settimane di ricerca (il discorso completo del sindaco Biondi è in allegato).

Perdonanza Celestiniana 2024 - Pierluigi Biondi (foto Ivan Zingariello)
Perdonanza Celestiniana 2024 – Pierluigi Biondi (foto Ivan Zingariello)

Le parole dell’arcivescovo Mons. Antonio D’Angelo

Queste le parole dell’Arcivescovo Metropolita dell’Aquila, S. E. Mons. Antonio D’Angelo, in occasione del suo discorso durante l’accensione del Fuoco della Perdonanza: «Siamo prossimi allinizio del Giubileo del 2025 e la Chiesa ci ha invitato a riflettere proprio sul tema della preghiera per prepararci bene alla celebrazione dellanno giubilare, così da attingere alla grazia della Misericordia la luce necessaria per una vita nuova. Quindi anche noi siamo chiamati a riscoprire o scoprire il valore della preghiera. Enecessario ripensare a questa dimensione della vita che non è un optional ma un elemento costitutivo delluomo perché possa trovare quella Luce che gli permette di vivere bene la propria esistenza.

Chi prega trova in se stesso sicurezza anche di fronte alla fatiche e alle ostilità della vita. La preghiera permette alluomo di trovare un orientamento e di dare un senso a ciò che fa, aprendogli un orizzonte di speranza. Questo fuoco richiami in ciascuno di noi il messaggio che ci ha lasciato in eredità San Celestino V, Papa. La luce dellamore di Dio sia la vera bussola della nostra esistenza, per compiere il viaggio della vita seminando e costruendo il bene, come ci ha testimoniato Papa Celestino  che noi oggi devotamente veneriamo», ha proseguito Mons. D’Angelo (il discorso completo dell’Arcivescovo è allegato).

Perdonanza Celestiniana 2024 - Monsignor Antonio D'Angelo (foto Ivan Zingariello)
Perdonanza Celestiniana 2024 – Monsignor Antonio D’Angelo (foto Ivan Zingariello)

La Perdonanza è iniziata ufficialmente con l’accensione del Tripode della Pace, dopo le 23 tappe del Fuoco del Morrone tra Sulmona e L’Aquila, ripercorrendo il tragitto di Pietro Celestino.

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