La presentazione di Non ti pago e Sabato, domenica e lunedì, film di Edoardo De Angelis tratti dalle opere di Eduardo De Filippo, con Sergio Castellitto, Maria Pia Calzone e Fabrizia Sacchi, in anteprima al TFF39
Non ti pago e Sabato, domenica e lunedì sono i due film che completano la trilogia tratta dalle opere di Eduardo De Filippo adattate per la tv da Edoardo De Angelis, iniziata con Natale a casa Cupiello (leggi qui la nostra recensione). Alla conferenza stampa di presentazione dei progetti, mostrati in anteprima al Torino Film Festival, erano presenti, oltre al regista, le attrici Maria Pia Calzone e Fabrizia Sacchi ed in collegamento l’attore protagonista Sergio Castellitto.

Il regista Edoardo De Angelis ha aperto la conferenza con una riflessione: «Quando Rai Fiction decide di mettere a disposizione di un vasto pubblico un classico in tutta la sua ricchezza compie un gesto sublime di servizio pubblico. Allo stesso modo è importante il gesto del direttore artistico del Torino Film Festival di dedicare uno spazio specifico per un film che verrà distribuito in televisione. È il crollo di una barriera estetica esistente tra film per il cinema e film per la tv. Oggi si può parlare di storie fatte di fotogrammi destinate dell’essere umano che nel guardarle può goderne e trarne giovamento».
Circa la statura di un classico come De Filippo, il regista ha specificato: «L’opera di Eduardo contiene tutti i conflitti, i desideri, le passioni, le gioie e i dolori di ogni essere umano, in ogni luogo e tempo. De Filippo nel crogiolo delle sue opere pone insieme elementi diversi attraverso la giustapposizione paradossale di dolore e divertimento. Le sue opere tecnicamente non sono commedie ma tragedie. Nella percezione popolare sono opere che fanno ridere e questo non è falso. Il lascito della drammaturgia di Eduardo, però, è la capacità di far convivere gioioso e doloroso nello stesso dramma. Nel nostro caso, usando il linguaggio del cinema, abbiamo cercato di riproporre questa convivenza nello stesso fotogramma».
Sul tema si è espresso anche Sergio Castellitto, protagonista maschile di entrambi i film presentati a Torino ed anche del precedente Natale a casa Cupiello: «Quelle di Eduardo sono tragedie travestite da commedie, il dolore è raccontato attraverso la beffa del sorriso. Lavorare su questa drammaturgia per tre volte è stato emozionante: pur avendo interpretato tre personaggi diversi ho percepito un filo comune, una visione del mondo precisa. La mia non è stata una sottomissione all’inarrivabile caratura di Eduardo, ma una questione di rispetto. Ho potuto compiere questo salto grazie alla verticalità del cinema. De Angelis ha saputo trasformare l’orizzontalità romantica del teatro in una verticalità che mi ha permesso di entrare dentro ai personaggi e dare voce ad una psiche certamente più nevrotica di come è descritta da Eduardo».

Per le attrici è stata una sfida misurarsi con delle icone come i personaggi femminili di Eduardo. Fabrizia Sacchi, protagonista di Sabato Domenica e Lunedì, ha rivelato: «Il personaggio di Rosa per noi napoletani e per chiunque conosca l’opera di De Filippo è un’archetipo che va oltre il classico. Nel costruire il personaggio ho dovuto attingere al mio inconscio più profondo e lavorare di istinto attraverso una lingua teatrale perfetta. I dialoghi erano sublimi: bastava mettersi al disposizione del testo di Eduardo. È stato un regalo partecipare a questo film, ho potuto dare sfogo a tutte le mie potenzialità grazie a questo testo che è un capolavoro».
«C’è stata molta premura rispetto ad un testo così sacro» ha aggiunto Maria Pia Calzone, protagonista di Non ti pago, che ha anche confessato di aver avuto paura quando è stata scritturata per il suo ruolo: «Prima del divertimento ci sono state tante paranoie. La commedia è matematica: bisogna essere assolutamente presenti rispetto a se stessi e alla lingua che si sta usando. Prima di andare sul set rileggevo il testo originale di Eduardo per cercare affinità e differenze con la sceneggiatura che ne è l’adattamento. Edoardo De Angelis mi ha dato la possibilità di aggiungere al mio personaggio tutte le sfumature che riuscivo a cogliere attraverso questa lettura. Le donne di Eduardo sono archetipi femministi accoglienti che combattono per tenere insieme i pezzi delle proprie famiglie e farli comunicare attraverso l’amore».

Sergio Castellitto ha ricordato quando ancora studente all’Accademia d’Arte Drammatica andava a vedere gli spettacoli di Eduardo, percepito come una rock star, il Vasco Rossi del teatro. L’attore, inoltre ha riflettuto sul concetto di censura circa le opere di De Filippo: «Rileggendo degli appunti di Andrea Camilleri ho scoperto come la censura democristiana e cattolica aveva puntato il dito contro l’uso dell’intercalare “per dio” da parte di un personaggio di una commedia di Eduardo. Nell’adattare Non ti pago è stato necessario eliminare una battuta del suo protagonista il quale, nel lamentarsi di sua moglie, afferma che avrebbe preferito sposare “un’africana, inferiore”. È curioso registrare la migrazione della censura negli anni. Oggi è più accettabile un’esclamazione come “per dio” a causa di una cultura della cancellazione del linguaggio e di un certo politicamente corretto».
Il regista ha manifestato il piacere di lavorare con interpreti come Castellitto, Calzone e Sacchi: «Sono esseri umani ricchi, prima di essere attori, pervasi di una generosità profonda che li rende affascinanti e commoventi. Sui set ho visto l’immaginazione concretizzarsi nel loro gesti e questo mi ha commosso».
«Grazie a questi progetti abbiamo potuto raccontare l’evoluzione di una classe borghese attraverso i decenni dai sui primi vagiti nel dopoguerra con Natale a casa Cupiello, a come prende corpo sul finire degli anni 50 in Non ti pago, fino alla conclusione con Sabato, domenica e lunedì in cui si respira una certa amarezza. Fulcro delle storie resta la famiglia. Quando Eduardo parla di famiglia, parla di disgregazione; quando descrive un padre, mette in scena la crisi patriarcato. Il suo è il racconto di un disorientamento, del concetto di famiglia che esplode in mille frammenti e cerca di ricostruirsi in un nuovo ordine, in una sintesi presepiale » ha concluso il regista Edoardo De Angelis.
Sabato, domenica e lunedì arriverà su Rai1 il 14 dicembre in prima serata, Non ti pago il 21 dicembre.
Sinossi di Non ti pago
Ferdinando Quagliuolo ha ereditato da suo padre Saverio un banco lotto ma sogna di sbancarlo con una vincita straordinaria. Per questo motivo passa intere nottate sui tetti, affiancato dal fido Aglietiello, cercando di svelare gli arcani che si celano nella composizione e nella combinazione fumogena delle nuvole, nella speranza di ricevere i numeri giusti da giocare. Finalmente il giorno della vincita arriva ma a beneficiarne è Mario Bertolini, il suo giovane e già fortunatissimo impiegato, segretamente fidanzato con sua figlia Stella. A dargli i numeri vincenti è stato proprio Don Saverio che gli è comparso in sogno chiamandolo “Piccerì”. Ferdinando è roso dall’invidia e, quando il giovane gli consegna il biglietto per fargli vedere che non sta mentendo, se ne impossessa; quel biglietto è suo di diritto: il padre infatti ha dato in sogno i numeri vincenti a Bertolini, è vero, ma solo perché questi abita nella vecchia casa di Quagliuolo. Il povero don Saverio, non sapendo del trasloco del figlio, era convinto di trovare nella camera da letto proprio lui, Ferdinando! Tant’è vero che lo ha chiamato: “Piccerì”.
Sinossi di Sabato, domenica e lunedì
Rosa Priore, come ogni sabato, prepara il ragù per la domenica. Suo marito Peppino si aggira nervoso in cucina, polemizzando con lei su ogni minima cosa. Il motivo del nervosismo si manifesta il giorno dopo. É domenica. L’intera famiglia Priore è riunita davanti al ragù. Rosa ha indossato il foulard azzurro regalatole dal vicino di casa, il premurosissimo ragioniere Ianniello. Peppino non tocca cibo e, all’ennesimo complimento rivolto dal ragioniere alla cuoca, li accusa entrambi senza mezzi termini di avere una “tresca schifosa”.