Nerium Park approderà allo Spazio Diamante

NERIUM PARK - Chiara Baffi, Alessandro Palladino

Nerium Park, di Josep Maria Mirò, calcherà le scene dello Spazio Diamante da questa sera fino al 24 marzo. Dodici mesi di una coppia felice in una casa nuova che si trasforma in una vera e propria gabbia.

Dopo il successo de Il principio di Archimede arriva in scena dal 21 al 24 marzo allo Spazio Diamante una seconda opera del drammaturgo catalano Josep Maria Mirò, Nerium Park.

Il titolo richiama l’ambientazione della storia, che si svolge in uno di quei complessi abitativi che sorgono appena fuori città, circondati spesso da alti oleandri. Qui, una giovane coppia, Bruno e Marta, decide di acquistare, con mutuo trentennale, un prestigioso appartamento di nuova costruzione, che appare come un’oasi di felicità immersa tra i nerium, un arbusto con foglie sempreverdi lisce e larghe; produce fiori rosa o bianchi molto abbondanti e aromatici. La coppia è in un momento professionale e personale particolarmente fiorente, in cui tutto sembra procedere al meglio e la novità della casa non può che rafforzare il loro legame.

Chiara Baffi, Alessandro Palladino in Nerium Park - Ph. Vincenzo Antonucci
Chiara Baffi, Alessandro Palladino in Nerium Park – Ph. Vincenzo Antonucci

Col passare dei mesi, però, i due si accorgono di essere gli unici abitanti del parco, nascosto all’ombra di quel fiore, che ora non appare più così incantevole, ma quasi ossessivo. Lo spettacolo racconta dodici mesi della vita della coppia, in cui i due non hanno modo di liberarsi di quella casa che nessuno vuole più. Intanto Bruno viene licenziato, il che rende i rapporti della coppia sempre più tesi. A creare una maggiore distanza è l’irruzione di una strana presenza, che alberga nel caseggiato abbandonato, come una sorta di fantasma della coscienza. Lo strano individuo ossessiona la vita di Bruno e Marta, facendo emergere tra loro profonde discrepanze emotive. Quella che sembrava una storia d’amore, allietata anche dalla notizia dell’arrivo di un figlio, si trasforma così in un crescendo di tensioni e suspense.

C’è di più: «Il Nerium Oleander è tossico per il suo contenuto di glicosidi cardiotossici.» Dunque quello che all’inizio sembrava un invito accogliente, una promessa di felicità che conduceva verso la nuova abitazione diventa un’erba infestante, che toglie aria e luce, forse anche serenità.

Nerium Park - Chiara Baffi e Alessandro Palladino - Ph. Vincenzo Antonucci
Nerium Park – Chiara Baffi e Alessandro Palladino – Ph. Vincenzo Antonucci

Note di regia

Ho lavorato sull’attesa. L’attesa che la vita cambi, che la persona amata torni a casa, l’attesa di un lavoro. L’attesa regina: quella di un figlio. 12 mesi e dodici inizi, come quadri e spaccati di vita. Una vita che comincia sempre lontana dagli occhi dello spettatore, che in questo caso più che mai è un intruso. Ho immaginato un ambiente che da elegantemente essenziale diventa freddo e ostile, un interno che perde bellezza, a mano a mano che i suoi abitanti perdono l’amore. Quello che emerge dal testo e che ho cercato di trasporre in scena è la progressiva perdita di intimità, che corrisponde a un affondo sempre più diretto del pubblico nella vita privata della coppia.

In fondo accade sempre così: quando due persone si allontanano c’è sempre qualcuno che assiste alla cosa, più o meno volontariamente. C’è sempre un vicino di casa che ascolta parole dolorose nascosto dietro il muro dell’appartamento accanto o che vede ciò che non dovrebbe con una fugace occhiata dalla finestra di fronte. Nel caso di Bruno e Marta non ci sono vicini. Sono da soli in quel grande caseggiato, isolati. Questa condizione d’isolamento amplifica l’idea di un privato nel quale il pubblico affonda lo sguardo, come se la scena fosse un enorme buco della serratura. Il mondo resta fuori il bellissimo appartamento di Marta e Bruno. Appartamento che diventa tutto il mondo per loro. Un mondo dai contorni inquietanti, a tratti neri come un thriller. Velenosi come il nerium.

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