E’ morto Terry Jones, fondatore e membro del leggendario gruppo comico inglese dei Monty Python, attore e regista dei loro film più importanti. Il ricordo diei compagni John Cleese, Michael Palin ed Eric Idle
Se n’è andato ieri il grande Terry Jones, membro fondatore dei Monty Python e regista dei loro principali film. Jones aveva 77 anni e l’annuncio è arrivato dalla sua famiglia, che ha dichiarato: «Terry è deceduto la sera del 21 gennaio 2020 all’età di 77 anni con la moglie Anna Soderstrom al suo fianco dopo una lunga battaglia estremamente coraggiosa, ma sempre restando di buon umore, contro una rara forma di demenza. Negli ultimi giorni sua moglie, i suoi figli, la sua famiglia allargata e molti amici intimi sono stati costantemente con Terry mentre scivolava via dolcemente a casa sua a nord di Londra. Abbiamo perso tutti un uomo gentile, divertente, caloroso, creativo e veramente amorevole, la cui individualità senza compromessi, l’intelletto implacabile e lo straordinario umorismo hanno dato gioia a innumerevoli milioni attraverso sei decenni. Il suo lavoro con i Monty Python, i suoi libri, film, programmi televisivi, poesie e altri lavori vivranno per sempre, giusta eredità di un vero eclettico».
Nel 2016, Terry Jones e la sua famiglia avevano rivelato che l’anno precedente gli era stata diagnosticata una demenza frontotemporale, con l’attore che è poi diventato un volto simbolo della lotta alla malattia.
Dopo aver conosciuto all’università di Oxford Michael Palin, Jones fondò con lui e con John Cleese, Eric Idle, Graham Chapman e Terry Gilliam i Monty Python, che ottennero un clamoroso successo nel 1969 con il loro show televisivo Flying Circus, grazie alla loro comicità innovativa. Da lì arrivò il cinema nel 1971 con E ora qualcosa di completamente diverso, con i migliori sketch del Flying Circus rivisitati e rigirati, e nel 1975 Monty Python e il Sacro Graal, parodia di Re Artù alla ricerca dei Cavalieri della Tavola Rotonda e dell Sacro Graal diretta a 4 mani da Jones e Gilliam. Nel 1979 Jones fu solitario al timone di Brian di Nazareth, parodia parallela della vita di Gesù Cristo che fu lungamente osteggiata dalla Chiesa e dalle associazioni cattoliche, e che rappresenta il punto più alto raggiunto dal gruppo comico inglese. Nel film Jones si è regalato la parte della scorbutica madre di Brian.
Nel 1983 fu la volta de Il senso della vita, diretto sempre da Terry Jones, che attraverso nuovamente degli sketch alla Flying Circus raccontava le varie fasi della vita, riuscendo ad ottenere addirittura il Gran Premio della Giuria al Festival di Cannes. Indimenticabile la performance di Jones nei corpulenti panni dell’ingordo signor Creosoto, con pirotecnico finale. Il successo e le divergenze dei Python li portarono quindi a scegliere altre strade e quello fu l’ultimo film del sestetto, anche a causa della prematura morte di Graham Chapman nel 1989. In alcuni film altrui sono poi comparsi due o tre membri a rotazione, fino alla reunion live del 1998 ad Aspen e a quella del 2014 all’O2 Arena di Londra per il loro commiato in Monty Python Live (Mostly). Terry Jones è stato molto attivo nel dopo Phyton, partecipando come attore a film e prodotti televisivi, e dirigendo una serie di documentari sulla storia medievale, oltre a scrivere diversi libri per bambini e a diventare opinionista per i quotidiani inglesi The Guardian e The Observer.
L’amico e co-fondatore dei Python Michael Palin ha dichiarato: «Era molto più di uno dei più divertenti scrittori-interpreti della sua generazione, era il completo comico del Rinascimento – scrittore, regista, presentatore, storico, geniale autore di bambini – e la compagnia più calorosa e meravigliosa che si possa desiderare di avere».
John Cleese ha scritto: «È strano che un uomo con così tanti talenti e un tale entusiasmo senza fine, sia svanito così delicatamente. Dei suoi molti successi, per me il dono più grande che ci ha fatto era la sua regia di Brian di Nazareth. Perfezione».
Eric Idle ha invece scritto: «Grazie a tutti per i vostri gentili pensieri e messaggi di sostegno per il nostro amatissimo fratello Terry. È una cosa crudele e triste. Ma ricordiamo solo quale gioia ha portato a tutti noi. L’ho amato dal momento in cui l’ho visto sul palco al Festival di Edimburgo del 1963. Abbiamo tutti noi condiviso con lui così tante risate, momenti di totale ilarità sul palco e fuori. E’ davvero triste, conoscendolo, ma in caso contrario sorriderete sempre per i fantastici momenti che ci ha regalato».